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Æ22, Adrianopoli,
Faustina Minore e Homonoia |
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28.1.2021
Grazie
nuovamente per il suo tempo.Peso moneta: 5,93g Diametro: 22mm Colore: oro No materiale ferroso Autorizzo l’uso incondizionato delle foto e delle immagini inviate. Ancora grazie. |
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Roma, 30.1.2021
Egregio
Lettore,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Æ221, zecca di
Adrianopoli2,
146-176 d. C., RPC IV/I
3916,
BMC III 6 var. (pag. 117) Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ---------------------------------- (1) AE22
(moneta in bronzo del diametro di c. 22mm).
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche
delle monete della tipologia di figura tratte dai
link di cui sopra:
(2) Adrianopoli, oggi Edirne in Tracia (Turchia), fu fondata nel 125 d.C. dall'imperatore romano Adriano sul luogo di un insediamento precedente di Traci conosciuto come Uskadama (per elementi storici e cartografici v. link). (3) ΦAYCTEINA CEBACTH (in latino Faustina Augusta). Alla morte di Adriano nel 138, Tito Aurelio Antonino (comunemente noto come Antonino Pio) divenne Augusto e nel 145 diede in sposa a Marco Aurelio sua figlia Anna Galeria Faustina (nota come Faustina Minore per distinguerla dalla mamma, moglie di Antonino Pio, detta Faustina Maggiore o Faustina madre). Nel 146, alla nascita del primo figlio, Faustina Minore fu insignita dal padre del titolo di Augusta mentre il marito Marco Aurelio era ancora Cesare. Riferisce il Diz. Enc. Italiano che Faustina Minore era lodata per il suo sollecito amore verso i numerosi figli (ne ebbe almeno 13, un elenco dei quali è presente nel sito, https://it.wikipedia.org/wiki/Faustina_minore; tra questi il futuro imperatore Commodo) e verso il marito che accompagnò anche in guerra. Proprio per questo, prima tra le mogli di imperatori, ebbe il titolo di “mater castrorum”. Morì ad Halala in Cappadocia (successivamente ribattezzata in suo onore Faustinopoli) dove Marco Aurelio si trovava per reprimere la rivolta di Avidio Cassio. Alla morte (176 d.C.) fu divinizzata e infine sepolta nel mausoleo di Adriano; in suo onore furono istituite sacerdotesse e furono create le nuove “puellae Faustinianae” che rinnovavano l’istituzione benefica creata dalla madre. Le fonti antiche, in contrasto con i “Ricordi” di Marco Aurelio, accusano Faustina di dissolutezza ma, con tutto il rispetto per le fonti, mi chiedo dove mai una madre di tredici figli avrebbe trovato il tempo e la voglia di dedicarsi a relazioni extraconiugali. Un ritratto di Faustina Minore è presente nei Musei Capitolini (v. link). Nelle monete viene di solito ritratta con lo chignon dietro la testa, a differenza della mamma che portava uno chignon sopra la testa (v. http://www.acsearch.info/record.html?id=703901). (4) AΔΡIANOΠ-OΛEITΩN4 - genitivo etnico, dunque [moneta battuta nel nome degli Adrianopolitani]. (5) Homonoia (dal Greco Ὁμόνοια, romanizzato Homonoia, con l'aggiunta della H prima della vocale ad esprimere il suono aspirato della lettera O preceduta dallo spirito aspro). Ὁμόνοια era ad un tempo il nome di una divinità (nella mitologia greca, figlia di Soter, lo spirito Salvatore, e di Praxidike, la dea della punizione giudiziaria e della vendetta) ma anche l'unione delle menti e dei cuori cara ai Greci in contrapposizione ai non Greci considerati barbari. Le monete della Homonoia, dette anche dell'alleanza (alliance-coins), emesse da zecche di Macedonia, Tracia e Asia Minore tra il I e il III sec. d. C., attestano specifiche forme di conciliazione e di relazione tra comunità di origine greca. Diversa è l'origine delle monete della Concordia battute a Roma in epoca imperiale. Quando Augusto rifondò la Res Publica, la Concordia, virtù civica essenziale alla stessa sopravvivenza dello Stato, come aveva ampiamente dimostrato il continuo scontro della tarda età repubblicana, divenne una delle prerogative della casa imperiale, una sorta di emanazione del potere del principe che venne riconosciuto in tal senso, sia come garante dell’unità imperiale, sia come simbolo della stessa. Al tempo di Antonino Pio furono battute monete (v. ad es. il link) che recano al rovescio la Concordia, con gli attributi (la doppia cornucopia e la patera sacrificale) tipici della Homonoia greca. È dunque evidente la connessione tra le emissioni della Concordia e quelle della Homonoia, laddove l’iconografia di età romana era tesa ad omologare i due termini e le due personificazioni, nonostante provenissero da esperienze diverse. Lo spazio iconografico della moneta fu utilizzato dai Romani per veicolare la pax romana imposta ai popoli conquistati e mascherare gli scontri di natura religiosa, le ingiustizie, le prevaricazioni sociali, il brigantaggio o i conflitti genericamente definibili come agrari che si agitavano nel mondo sotto il controllo romano (da "Concordia e Pace", Parole e valori della Grecia antica a cura di Giovanna Daverio Rocchi" - v. link). (6) Il kalathos era un cesto a forma di cappello a cilindro, usato per contenere lana o frutta, spesso usato nell'antica arte greca come simbolo di abbondanza e fertilità (v. wikipedia). |
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