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Roma, sesterzio, Caracalla e la Previdenza degli dei | ||||||||||||||||||||||||
28.12.2021
..da
Monete Imperiali Romane di Michele Monti.Salve qualcuno mi può aiutare per sapere l'origine e l'annata di questa moneta grazie. |
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Roma, 30.12.2021
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Sesterzio1, zecca di Roma, 210-213 d. C.2, RIC IV/I 511a (pag. 296), Cohen IV 532 (pag. 199), indice di rarità "S". Descrizione sommaria: La ricerca nel web di sesterzi della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale Giulio De Florio ------------
(2) La moneta fu battuta tra il 210 d.C., l'anno della vittoria di Caracalla in Britannia che gli valse il titolo di Britannico (BRIT) e il 213 d.C., l'anno della vittoria in Germania che gli valse il titolo di Germanico (GERM). (3) M AVREL ANTONINVS PIVS AVG BRIT (Marcus AVRELius ANTONINVS PIVS AVGustus BRITannicus). Traggo dal Kovaliov alcune note su questo imperatore. "Fin dal 196, Settimio Severo aveva proclamato Cesare, con il nome di Marco Aurelio Antonino, il figlio di 8 anni Bassiano, passato alla storia come Caracalla per via di un mantello con cappuccio all'uso gallico che soleva indossare e che era diventato di moda a Roma. Due anni dopo lo aveva fatto suo conregnante con il titolo di Augusto. Alla fine del regno si era comportato allo stesso modo con il secondo figlio, Geta. Nel 211 Settimio morì in Britannia durante la guerra con le tribù indigene, sicché Roma finì governata da due imperatori legali che si odiavano a morte, ognuno di loro sostenuto da una parte dei cortigiani e della popolazione. Nel 212 Caracalla, durante una lite, uccise il fratello fra le braccia della madre Giulia Domna. Caracalla aveva ereditato dal padre il carattere duro, ma in lui questa severità si trasformò in estrema crudeltà. Dopo la morte di Geta, Caracalla si vendicò dei partigiani attivi o simpatizzanti del frstello, e anche Papiniano, famoso giureconsulto e consigliere paterno, venne condannato perché si era rifiutato di giustificare il fratricidio in ambito senatorio. Caracalla si occupò poco degli affari dello Stato, avendone lasciato la direzione a Giulia Domna. Le linee fondamentali di politica interna, tracciate da Settimio, continuarono ad essere sviluppate; i soldati furono colmati di ricompense e di ogni sorta di generosità; il soldo fu di nuovo aumentato con grave danno per le finanze. Può darsi che a ciò sia dovuto il famoso editto del 212 che concedeva il diritto di cittadinanza a qualsiasi libero abitante dell'Impero, purché fosse iscritto in una qualunque comunità (constitutio Antoniniana). Si suppone che in tal modo il governo romano sperasse di unificare il sistema delle tasse ed aumentare le entrate. Comunque, quali che fossero le cause dirette che determinarono l'editto del 212, sta il fatto che, storicamente, esso rappresenta il punto di arrivo della politica tradizionale dell'Impero romano, da Cesare a Claudio, Vespasiano, Adriano e Settimio Severo, diretta ad ampliare la base sociale dello Stato romano. La politica estera di Caracalla in parte si prefisse di consolidare i confini e in questo senso non venne meno alle antiche tradizioni, in parte cercò di dare di che vivere ai soldati. Due volte Caracalla combatté sul Danubio, ma senza notevoli risultati; in seguito mosse contro i Parti, sognando le imprese di Alessandro il Macedone. Durante la permanenza in Oriente approfittò dell'occasione per vendicarsi degli Alessandrini che già erano stati partigiani di Geta. Nel 215 Alessandria venne abbandonata al saccheggio dei soldati. Nell'aprile del 217 un complotto ordito dal prefetto pretorio Marco Opellio Macrino, mauritano di origine, portò all'uccisione di Caracalla e all'ascesa dello stesso Macrino. L'esercito e il Senato riconobbero Macrino e Giulia Domna si lasciò morire di fame. Dopo l'assassinio di Geta, Caracalla fece decretare la "damnatio memoriae" del fratello. La "Costituzione Antoniniana" fu promulgata nel 212. Tutti gli abitanti dell'Impero divennero cittadini romani. L'anno successivo, Caracalla intraprese una campagna in Germania e riportò numerose vittorie sui Germani, gli Iapigi e i Goti, ricevendo il titolo di "Germanico". La fine del regno fu segnata nel 215 dalla riforma monetaria e dalla creazione dell'antoniniano. Caracalla avviò un'ultima campagna contro i Parti. Fu assassinato dopo aver celebrato i suoi vicennali (v. link). Per una breve sintesi biografica su Caracalla rimando al portale dell'Enciclopedia Treccani (v. link). Una qualche incertezza nella lettura dell'ultima parte della leggenda del dritto (BRIT/GERM) si è risolta sulla base della considerazione che, solo con leggenda BRIT, Caracalla è rappresentato di testa (e non di busto) nei sesterzi della Previdenza. (4) PROVIDENTIAE DEORVM (alla Previdenza degli dei). Il globo simboleggia l'orbe terrestre che la Previdenza degli dei ha affidato all'imperatore (v. link). |
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