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16.4.2022
Salve
possiedo questa antica moneta romana (c. 3g, non
ferromagnetica), le ho mandato la foto con la
descrizione volevo sapere il valore grazie. |
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Roma, 23.4.2022
Egregio
Lettore,la classificazione di una moneta romana si compie attraverso due passaggi successivi e cioè il riconoscimento del disegno e delle immagini presenti sul tondello e la decifrazione delle leggende. I due passaggi portano alla determinazione della posizione della moneta all'interno dei cataloghi di riferimento per le monete romane (Ric, Cohen e BMC). La valutazione del valore venale ha come punto di partenza la classificazione di cui sopra e si attua attraverso il confronto con le monete simili per tipo e leggenda presenti nel web. Quando la classificazione è sbagliata perché ha tenuto conto solo della somiglianza delle immagini e non anche delle leggende, anche il valore venale che viene fuori è sbagliato perché rapportato a monete solo apparentemente simili. E' esattamente l'errore che lei ha fatto quando, invece di inviarmi le immagini della sua moneta, mi ha inviato quelle di monete solo apparentemente simili per facilitarmi il riconoscimento. L'errore mi costringe a cestinare il lavoro fatto e a ripartire da zero con conseguente spreco di tempo per entrambi. Ciò premesso, di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Æ quadrante1,
zecca di Roma, 25.1.41-3.12.41 d. C., RIC I
85 (pag. 126), BMC I
174 (pag. 189), Cohen
I 71 (pag. 256), indice di rarità
"C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. --------------------------------------- Note:
(2) TI CLAVDIVS CAESAR AVG (TIberius CLAVDIVS CAESAR AVGustus). La congiura del 41 che coinvolse senatori, cavalieri e il pretorio, portò alla morte di Caligola, l'imperatore che, spinto dal desiderio di autoaffermazione assolutistica, si era reso responsabile di una finanza dissennata. Per far fronte a spese folli volte ad abbellire Roma (come l'impianto di flotte lacustri o il trasferimento dall'Egitto dell'obelisco vaticano, ecc.) Caligola era ricorso in modo estensivo a condanne seguite dalla confisca dei beni all'insegna dell'arbitrio più evidente; in politica estera aveva tentennato avviando i preparativi logistici per l'invasione della Britannia senza procedere poi alla conquista. Furono i pretoriani ad assassinarlo e a decidere il nome del suo successore senza interpellare il Senato (25 gennaio del 41 d.C.). Nessuno mise in discussione il fatto che la successione dovesse avvenire nell'ambito della continuità dinastica. In questo spirito fu scelto Tiberio Claudio Druso, passato alla storia come Claudio, che del defunto imperatore era lo zio (si veda l'albero genealogico della famiglia giulio-claudia in questo sito). La continuità imperiale era un punto di riferimento per l'esercito e un fattore di sicurezza per le province. Chi lo scelse doveva comunque aver riconosciuto in Claudio qualità e capacità che i contrari (sostanzialmente i senatori e i potenziali personaggi alternativi presenti nella corte imperiale) all'opposto disconoscevano imputandogli inesperienza e strani gusti letterari (aveva scritto una Storia dell'Etruria e una storia di Cartagine e introdotto tre nuove lettere nell'alfabeto latino). All'atto pratico Claudio, al momento di assumere il potere, pretese il rispetto per la casa imperiale e impose la punizione degli uccisori di Caligola, cercò una riconciliazione con i senatori senza tuttavia lasciar loro molto spazio. In politica estera creò una serie di nuove province, la Mauretania Cesarense (Algeria) e Tigitana (Marocco), la Licia, la Tracia, la Giudea, quindi portò a termine la conquista della Britannia ove sostò per sedici giorni tra la fine del 43 ed il 44. Promosse la colonizzazione nella Gallia, nelle province danubiane e in Italia trasferendovi i veterani. Concesse ai maggiorenti gallici lo "ius honorum" e di conseguenza aprì loro l'accesso al senato, estese la concessione della cittadinanza romana ai veterani non cittadini. Varò una riforma dell'amministrazione imperiale basata su quattro uffici, per le finanze, le suppliche, per l'istruzione delle cause demandate al principe, per la corrispondenza e li affidò alla gestione di quattro liberti molto capaci. Avviò opere pubbliche colossali come la costruzione del porto di Roma alla foce del Tevere nel 42 e il prosciugamento parziale del lago del Fucino nel 52. Con la centralizzazione burocratica sottrasse le province alle malversazioni dei luogotenenti repubblicani. Ebbe quattro mogli: dalle prime due divorziò, dalla terza, Messalina, abbe un figlio di nome Britannico e una figlia di nome Claudia Ottavia Il matrimonio con Messalina si concluse con la morte di quest'ultima, giustiziata insieme all'amante per aver organizzato nel 48 una congiura contro di lui; l'ultima moglie fu Agrippina Minore, figlia di un fratello (Germanico), divorziata a sua volta in quanto aveva sposato in prime nozze Gneo Domizio Enobarbo dandogli un figlio di nome Nerone. Su pressione di Agrippina, nel 50 Claudio adottò Nerone, gli diede in isposa la propria figlia ed infine lo riconobbe come erede al pari di Britannico. Nel 54 Agrippina, per assicurare al figlio la successione, soppresse il marito con un piatto di funghi avvelenati e fece acclamare Nerone come imperatore dai pretoriani ponendo tutti dinanzi al fatto compiuto. Nel 55 Agrippina fece uccidere Britannico, eliminando così un pericoloso concorrente [Notizie tratte dalla "Guida alla storia romana" di Guido Clemente]. (3) PNR. Il significato di PNR è incerto, forse "Pondus Nummorum Restitutum" (ripristinato il peso delle monete), da porre in relazione, secondo il RIC, con una riforma monetaria. (4) PON M TR P IMP P P COS DES IT (PONtifex Maximus TRibunicia Potestate IMPerator Pater Patriae COnSul DESignatus ITerum - Pontefice Massimo, investito di Potestà tribunizia, Imperator, Padre della Patria, Console designato per un secondo mandato). Da qui discende la datazione del quadrante, visto che Claudio rivestì il secondo mandato consolare a partire dall'inizio del 42. (5) S C (Senatus Consulto, "per decreto del Senato") era la consueta sigla apposta sui nominali in bronzo romani (sesterzi, dupondi e assi) ad indicare la competenza esclusiva del Senato nelle decisioni attinenti all'emissione di quelle monete (la monetazione in oro e in argento, che non riporta la sigla, rientrava invece nelle competenze dirette dell'imperatore) |
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