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Roma, asse, Filippo I e la Salus | ||||||||||||
5.4.2022
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S.P.Q.R Coins - Monete Antiche.Buongiorno, per cortesia vi chiedo cosa è e chi rappresenta la moneta che vi mostro. Pesa 10,25, diam 24,5 Grazie |
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Roma, 23.4.2022
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Asse1, zecca di Roma, 244-249 d. C., RIC IV/III 187b (pag. 91), Cohen V 207 (pag. 115)2, indice di rarità "c". Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati::
Un saluto cordiale. ----------------------------
(2) La classificazione della moneta in esame pone in essere un problema legato all'errore del Ric che, nella colonna dei categorici, ammette l'esistenza di un asse della tipologia di figura (Ric 187b) ma omette poi di esplicitarla nella colonna successiva dedicata alla descrizione dei tipi di nominali (manca "As", cioè l'asse). Si tratta palesemente di un lapsus calami, tanto è vero che nella colonna delle note sono riportate le classificazioni secondo Cohen di tutti i nominali, cioè del sesterzio (Cohen 206//Ric 187a), dell'asse (Cohen 207/Ric 187b) e del dupondio (Cohen 208//Ric 187c - testa radiata). A questo errore se ne aggiunge un altro, l'errata interpretazione del tema del rovescio, laddove il Ric mette nella mano sinistra della Salus uno scettro, invece che un timone, come propone, a mio avviso correttamente, il Cohen (lo scettro non termina mai con una freccia mentre il timone può terminare su un globo). Per risolvere il problema, alcuni (v. link) usano per l'asse l'indicazione Ric 187 var. che copre la differenza di nominale e dell'interpretazione dello strumento nella mano sinistra della Salus. (3) IMP M IVL PHILIPPVS AVG (IMPerator Marcus IVLius PHILIPPVS AVGustus) (agosto/settembre 244 - fine settembre 249). Marco Giunio Filippo, noto come l'Arabo perché nato nella colonia araba di Bostra (città dell'attuale alta Giordania, nei pressi del confine con la Siria e Israele), aveva intrapreso la carriera militare e svolgeva il suo servizio in Oriente quando, a causa della minaccia persiana, il giovane sovrano regnante Gordiano III (diciannovenne all'epoca dei fatti) aveva dovuto accorrere in Oriente insieme al proprio suocero-tutore e prefetto del pretorio, Timesiteo, per la difesa del confine orientale. Durante il viaggio verso il teatro delle operazioni Timesiteo era morto misteriosamente e Marco Giunio Filippo ne aveva preso il posto quale prefetto del pretorio. Ma l'ambizioso Filippo, non contento di governare attraverso e per conto di Gordiano, creò difficoltà tra il sovrano e le truppe, gradualmente ne discreditò l'autorità sino a farlo assassinare per farsi poi acclamare Augusto. A dispetto del modo violento con cui era salito al potere, egli mostrò successivamente saggezza e moderazione nell'azione di governo. Conclusa in fretta (alcuni sostengono troppo in fretta) la pace con i Persiani si spostò immediatamente a Roma. Conscio del pericolo che su di lui incombeva se privo di un successore, egli si mosse immediatamente per creare una dinastia, conferendo alla propria moglie Otacilia Severa il titolo di Augusta ed elevando il figlio Filippo, prima al rango di Cesare e poi a quello di Augusto (Filippo II, anno 247). Inoltre attribuì incarichi importanti ai propri familiari nella speranza di creare intorno a sé una fascia di protezione contro possibili congiure. Tuttavia non previde che l'incapacità delle persone che lo circondavano avrebbe suscitato ribellioni invece che promuovere concordia. Nel 248 Filippo riuscì a bloccare la minaccia dell'invasione dei Quadi e dei Carpi che avevano invaso la Dacia, ma subito scoppiò la rivolta di Pacatiano nella Mesia Superiore (al confine danubiano). Decio, un abile generale, comandante delle truppe in Pannonia, inviato a reprimere la rivolta, riuscì nell'intento ma, a sua volta, si ribellò e mosse alla volta dell'Italia contro il suo sovrano. I due eserciti si scontrarono a Verona nel 249 in una battaglia nella quale Filippo fu sconfitto e ucciso insieme al figlio. Per altre notizie sulla vita di Filippo I è possibile consultare l'Enciclopedia Treccani nella versione on line (v. link). (4) SALVS AVG (SALVS AVGusti). Dal sito http://www.forumancientcoins.com/moonmoth/reverse_salus.html#ASKLEPIOS traggo le seguenti note relative alla Salus: "Salus era una dea minore, figlia di Esculapio, il dio della guarigione, il cui bastone, con un serpente attorcigliato, è il simbolo della pratica della medicina. Loro equivalenti greci erano Aklepios e Igea. Il suo ruolo nel pantheon era quello di alimentare e aver cura dei serpenti sacri di suo padre e di agire come sua assistente. Era venerata come responsabile per il benessere, non solo degli individui, ma del popolo nel suo insieme. Il suo nome in greco e romano giunge fino a noi in parole come 'igiene', 'salve' e 'salubre,' e anche 'Salute' e 'sicuro.' (5) S C (Senatus Consulto, "per decreto del Senato") era la consueta sigla apposta sui nominali in bronzo romani (sesterzi, dupondi e assi) ad indicare la competenza esclusiva del Senato nelle decisioni attinenti all'emissione di quelle monete (la monetazione in oro e in argento, che non riporta la sigla, rientrava invece nelle competenze dirette dell'imperatore) |
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