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27.4.2022
Gent.mo sig.
De Florio,Le trasmetto 2 foto della moneta in oggetto con preghiera del. Suo esame per la completa e precisa identificazione. Di seguito Le riporto i dati della stessa: METALLO: AG; PESO: 3,7g; DIAMETRO: 17,2mm; SPESSORE: 2,2mm; DESCRIZIONE: D/ testa di Apollo a d. con diadema, nel campo perlinato nessun simbolo di controllo. R/ cavallo con briglie a galoppo v. d.in alto un seminario (luna,?) con sopra una stella. Nell'esergo la scritta C. CENSO. Resto in attesa del Suo riscontro e con l'occasione cordiali saluti. |
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Roma, 29.4.2022
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Denario1, zecca di Roma, 88 a. C., Crawford 346/2b (pag. 357), Sydenham 714 (pag. 111), numismatica-classica R-G263/6, indice di rarità "(2)". Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note:
(2) Gli Apollinari (v. link) sono tra i più noti dei ludi romani. Devono il loro nome al dio a cui sono dedicati, ovvero Apollo. Si svolgevano annualmente per un periodo di otto giorni, precisamente dal 5 al 13 luglio. Solo l'ultimo giorno si tenevano nel Circo Massimo e comprendevano gare equestri e spettacoli teatrali. La tradizione vuole che alla prima esecuzione dei Ludi, i Romani fossero improvvisamente invasi dal nemico e obbligati a prendere le armi. Una nuvola di dardi e di frecce cadde sui nemici e presto i Romani tornarono vittoriosi alle loro attività. I giochi furono organizzati nel 212 a.C., essendo C. Silla pretore, secondo i dettami degli Oracoli di Marcio, antenato del monetiere. Si era al culmine della seconda guerra punica, quando Annibale invadeva l'Italia settentrionale e, come altre volte, i giochi servivano per placare le paure del popolo e distrarlo dall'invasione. Si vuole che L. Varo, da pretore urbano, rinnovasse il voto dei Ludi e lo celebrasse di nuovo nel 210 a.C. Con la legge del 208 a.C., L. Varo, allora curule edile, fece dei Giochi una festa annuale. Una grave peste nel 208 a.C. potrebbe aver spinto il Senato a rendere permanenti i Ludi in onore di Apollo, che consideravano un dio della guarigione. Da allora in poi i Ludi furono celebrati il 13 luglio e alla fine ebbero la durata di 8 o 9 giorni. Secondo Livio tuttavia, fu C. Calpurnio Pisone, non L. Varo, a rendere permanenti i giochi nel 211 a.C., al tempo in cui era pretore. "I Giochi di Apollo erano stati organizzati l'anno precedente, e quando l'anno successivo la questione della loro ripetizione fu posta dal pretore Calpurnio, il senato emanò un decreto che dovessero essere mantenuti per sempre". E continua: “…Tale è l'origine dei Giochi Apollinari, che furono istituiti per celebrare la vittoria e non, come si pensa, nell'interesse della salute pubblica". (3) Il cavallo al galoppo richiama le corse che si svolgevano durante i Ludi Apollinari. (4) Quello di Apollo/cavallo imbrigliato è il tema centrale di numerose emissioni in argento che si distinguono per la coppia di segni di controllo posti al di sopra e al di sotto del cavallo nel rovescio. Nel denario di figura il segno di controllo sopra il cavallo è il crescente lunare che cinge una stella, di solito accoppiato con un'altra stella, oppure con un chicco di grano o la lettera V posti al di sotto del cavallo. (5) C•CENSOR (Caius CENSORinus). Caio Marcio Censorino fu, tra i seguaci di Mario, quello che accusò Silla al rientro dall'Oriente di appropriazione indebita. Tra i capi del partito marianista, entrò a Roma con Mario e Cinna nell'87 a.C. e fu tra i principali istigatori delle stragi che seguirono. Fedele alla memoria di Mario, combatté contro Silla, ma fu fatto prigioniero nella battaglia di Porta Collina dell'82 a.C. e giustiziato. (6) Rilevo nel rovescio l'esistenza di uno slittamento di conio e una ribattitura, ragione per cui il nome del monetiere appare ripetuto due volte al di sotto del cavallo, una prima volta in forma leggera e una seconda in forma marcata più in basso a destra, tanto da porre fuori conio il secondo dei segni di controllo dell'emissione. |
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