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Milano, mezza siliqua,
Zenone, figura turrita |
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28.8.2022
..da
Monete Imperiali Romane di Michele Monti.Buonasera a tutto il gruppo. Chiedo gentilmente se qualcuno potesse aiutarmi a identificare questa moneta. Grazie in anticipo a chi risponderà. |
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Roma, 3.9.2022
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AR mezza siliqua1, Mediolanum,
474-491 d.C., RIC X
3618 (pag. 445), indice di rarità
"R" Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche delle mezze silique della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) D N ZENO - PERP ꜸG (Dominus Noster ZENO PERPetuus AVGustus, Nostro Signore, Zenone, Augusto Imperituro). Zenone nacque probabilmente intorno al 430, nell'Isauria, regione dell'Asia Minore. Entrato da giovane nella milizia, si elevò ai più alti gradi e nel 468, sposata Ariadne, figlia dell'imperatore Leone I, fu fatto patrizio e nominato comandante della guardia imperiale e dell'esercito di Oriente. La sua elevazione provocò un vivo risentimento in Aspar, capo delle milizie gotiche, che da qualche tempo dominava sulla corte orientale e al cui appoggio doveva in parte la corona Leone I. Nella lotta di predominio che allora si determinò tra Aspar e Zenone, questi, sostenuto da Leone e dal popolo di Costantinopoli, ebbe il sopravvento. Nel 471 Aspar fu ucciso e con lui cessò l'influenza germanica a Costantinopoli. Nel febbraio 474 morì Leone I dopo aver designato come suo successore il nipote Leone II, figlio di Ariadne e di Zenone. Questi però assunse la reggenza essendo il figlio ancora minorenne e quando questi morì, nel settembre dello stesso anno, rimase imperatore. Il suo regno fu all'interno agitato da rivolte nelle quali si trovò sempre implicata la vedova di Leone I. Nel gennaio 476, approfittando di un conflitto scoppiato fra Zenone e Verina, Basilisco, fratello di questa, riuscì a farsi riconoscere imperatore. Zenone fu allora costretto ad abbandonare Costantinopoli. Durante questo suo interregno, in Italia Odoacre, vinto Oreste, s'impadronì del governo e depose Romolo Augustolo. Rientrato in Costantinopoli nell'estate del 477 e abbattuto il suo rivale, nulla fece Zenone per ristabilire l'autorità imperiale in Occidente; ma non sembra che egli abbia mai riconosciuto il fatto compiuto con la concessione del titolo di patrizio a Odoacre. Pochi anni dopo la rivolta dì Basilisco, Zenone dovette reprimere l'insurrezione di Marciano, figlio del già imperatore d'Occidente Antemio e marito della seconda figlia di Leone I e di Verina. Ma nel 484 Verina riuscì a guadagnare a sé il generale Illo e d'accordo con lui tentò di portare sul trono un nuovo pretendente: Leonzio. Il tentativo fallì. Durante questa lotta le relazioni fra Zenone e Odoacre divennero ostili, sembra a causa del proposito attribuito a Odoacre di prendere le armi in favore di Illo. Per impedire questa eventualità Zenone, secondo quanto riferisce il cronista Giovanni Antiocheno, spinse contro di lui il popolo dei Rugi e, quando questi furono vinti, gli Ostrogoti, col re dei quali Teodorico conchiuse un accordo formale. Fu questo l'atto più importante nella politica estera del governo di Zenone. Nella politica interna il nome di Zenone è legato alla promulgazione, avvenuta nel 482, dell'Henoticon, o Editto di Unione, il quale aveva per scopo di far cessare le discussioni intorno alla natura di Cristo fra ortodossi, monofisiti e nestoriani. Zenone morì il 9 aprile 491 (Diz. Enciclopedico Italiano (3) M - D è il segno di zecca, con M breve per Mediolanum e D segno di officina (D, quarta) |
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