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LIVINEIO e il toro cozzante
CIAO GIULIO,
vorrei delle informazioni riguardanti questa moneta che è in oro ed è grande quanto una cento lire attuale. il diametro è 19 millimetri, il peso è 2.90 grammi.
Di che epoca è e qual è il suo valore? Nell'attesa ti saluto cordialmente.
Pasquale

fig.1
fig.2
Caro Pasquale,
l'aureo di cui mi hai inviato l'immagine (fig. 1) corrisponde, a mio avviso, all'esemplare descritto da Henry Cohen al n° 28 - vol. I del suo trattato "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain" (fig. 2). Fu coniata, con pari tipologia e più larga tiratura, in argento (denario), tant'é che nei cataloghi più moderni del Crawford e del Sydenham l'aureo non viene nemmeno citato. Il riferimento bibliografico del Cohen riporta a Douteux - Cabinet de France, mentre la data di coniazione viene ascritta al 42 a.C. . Va comunque precisato che sono in circolazione falsi aurei coniati nello stesso periodo (vedi M. H. Crawford - Roman Repubblican Coinage - vol. 1 pag. 552 nota n° 105) e che qualche perplessità mi lascia la lettera "R" in esergo sul rovescio e il peso non canonico.

Ecco la descrizione che il sopra citato Crawford (RRC 494/24) dà del tipo monetale in argomento:
D.: testa laureata di Cesare a destra; dietro ramo d'alloro, davanti caduceo (alato; n.d.r.). Bordo perlinato.
R.: toro che carica a destra; sopra, L.LIVINEIVS; sotto, REGVLVS

Nel link che segue si può osservare una moneta autentica di L. Livineius:
http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1425.html  Julius Caesar Denarius. Laureate head of Caesar right, branch behind, caduceus before / L LIVINEIVS above, REGVLVS below, bull leaping right. Cr492/24, Syd 1106.

E' interessante notare come, con la morte di Cesare, si determinarono alcune novità nella monetazione romana. The Coinage of the Roman Republic - Edward A. Sydenham - ed. Spink & Son Lmt 1952 ne richiama tre:
- l'emissione regolare di monete d'oro;
- l'incremento nel numero dei monetieri da 3 a 4 fino al 36 a.C. (dopo tornarono tre);
- la ricomparsa temporanea dei quinari e sesterzi d'argento.
Dunque nel 42 a.C , l'anno in cui fu coniata la moneta in esame, furono in carica nell'ufficio di magistrati monetali i seguenti "quattuorviri monetales":
L. LIVINEIVS REGVLVS IIIIVIR A.P.F. (ove A.P.F. sta per auro publico feriundo), che firmò l'aureo in esame;
P.CLODIVS M.F IIIIVIR A.P.F.;
L. MVSSIDIVS T.F. LONGVS IIIIVIR A.P.F.
C. V(E)IBIVS V(A)RVS.
Secondo Crawford, L. Livineio fu forse figlio dell'omonimo amico di Cicerone, probabilmente Pretore e Prefetto dell'Urbe. La tipologia sul fronte/retro della moneta in esame potrebbe alludere ad un presagio favorevole del 47 a.C. (v. Dione xli, 39, 2).
Gli aurei di quel periodo pesavano circa 8,2 g, mentre i denari 4 g. .

Se originale, la moneta. dovrebbe essere piuttosto rara.

Concludo ricordando che la moneta in esame fa parte di una serie emessa negli anni 80 dalla Parmalat come gadget pubblicitari di una linea di prodotti dolciari (biscotti/merendine per bambini) denominata Mister Day (v. link). Tutte le monete della serie recano una piccola "R" sul rovescio ad indicare che sono riproduzioni. Un'ultima osservazione è che, essendo le monete in esame il risultato di una produzione industriale, presentano caratteristiche fisiche più o meno identiche (peso, diametro e forma del contorno) e in ciò si differenziano dalle monete romane autentiche che, prodotte semiartigianalmente, non garantivano elevati standard di uniformità. In considerazione della larga diffusione di queste monete e del loro contenuto didattico, ritengo utile farne oggetto di trattazione in questa rubrica. 

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Questa pagina é stata revisionata il 8.11.2009