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Traiano e la via Traiana
24.3.2002
Sono riuscito a pesare la moneta di cui le ho mandato le foto. Eccone le caratteristiche fisiche:  2,80-2,90g., 18-19 mm di diametro, lega di bronzo o rame, colore dorato/ramato, contorni irregolari, non ferromagnetica. La ringrazio anticipatamente.
Stefano.

fig. 1
fig. 2
Roma, 25.3.2002
Caro Stefano,
la moneta difig. 1 è la copia moderna di un denario d'argento che il Mattingly (BMC Rep 487) (1) così descrive (v. anche RIC 267 e Cohen 648 (2)):

D. Busto laureato a destra di Traiano, drappeggio sulla spalla sinistra, avanti e dietro. Leggenda IMP TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS VI P P
R. Donna (la Via Traiana), nuda sino alla vita, reclina verso sinistra, la testa girata all'indietro a destra, sorregge una ruota sul ginocchio sinistro, poggia il braccio sinistro sulle rocce e tiene un ramo nella mano sinistra. Leggenda SPQR OPTIMO PRINCIPI in esergo VIA TRAIANA

Un originale di questa moneta, conservato al British Museum, pesa 3,33g e ha un diametro di circa 20mm. Per tua comodità ho riprodotto in fig. 3 l'immagine della moneta tratta dal manuale del Montenegro (3).

Le notizie storiche riguardanti la moneta potrai trovarle in una corrispondenza precedente con un altro lettore.

Concludo elencandoti i motivi per cui parlo di riconio moderno:

  • la "R" in esergo, sotto "Via Traiana", è un'aggiunta moderna;
  • il peso è un po' alto;
  • se la lega fosse stata d'argento, il colore non sarebbe stato ramato;
  • lo stile lascia a desiderare.
In effetti la moneta in esame fa parte di una serie emessa negli anni 80 dalla Parmalat come gadget pubblicitari di una linea di prodotti dolciari (biscotti/merendine per bambini) denominata Mister Day (v. link). Tutte le monete della serie recano una piccola "R" sul rovescio ad indicare che sono riproduzioni. Un'ultima osservazione è che, essendo la moneta in esame il risultato di una produzione industriale, presenta caratteristiche fisiche più o meno identiche (peso, diametro e forma del contorno) e in ciò si differenzia dalle monete romane autentiche che, prodotte semiartigianalmente, non garantivano elevati standard di uniformità. In considerazione della larga diffusione di queste monete e del loro contenuto didattico, ritengo utile farne oggetto di trattazione in questa rubrica.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio



 

Note:
(1)"A catalogue of the Roman Coins in the British Museum" - vol. III di Harold Mattingly ed. 1976
(2)Henry Cohen- "Description historique des monnais frappées sous l'empire romain"- vol. II
(3)Montenegro - Monete Imperiali Romane - ed. Montenegro SAS - 1988

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