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rev. il 5.8.2005
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20.7.2005
Egregio
Signor De Florio,La ringrazio per la consulenza che mi ha precedentemente fornito e capisco che dall'usura della moneta non era facile arrivare a molte conclusioni, anche se quelle che mi ha dato non sono poche, grazie comunque. Le invio le immagini un'altra moneta di cui mi trovo in possesso elencandole i dati caratteristici: -Peso: 3,3g -Diametro: 20,0mm -Magnetica: NO -Materiale: ritengo sia bronzo -Colore: ha una patina verdolina e marrone -Asse di conio: 180°. La ringrazio vivamente della consulenza e resto in attesa della sua risposta. Cordiali saluti |
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Duisburg, 23.7.2005
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura: Follis1,
zecca di Eraclea Tracica2, 316-317 d.
C. , RIC
VII 15 (pag. 544), indice di rarità
"r1" La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Riporto
di seguito le caratteristiche fisiche dei follis
della tipologia di figura (AE3), tratte
dai link sopra riportati:
(2) Eraclea Tracica, sulla sponda settentrionale del Mar di Marmara, ad Ovest di Bisanzio, corrispondente all'odierna città turca di Marmara Ereğlisi, nel 316-17 sotto il controllo di Licinio. (3) IMP LICI - NIVS AVG (IMPerator LICINIVS AVGustus). In altra pagina di questo sito (cliccare qui) ho tracciato una sintesi storica della tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313 che aveva sancito la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana, ma sopra tutto, dal punto di vista politico, affermato l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente. Ma la pace tra i due non era destinata a durare, Costantino infatti, per contenere il potere di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la creazione di uno stato cuscinetto tra i due reami comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa del quale intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25 luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale di regno di Costantino. Ma in quell'occasione Costantino svelò invece un complotto ordito contro di lui dallo stesso Bassiano e da Licinio che doveva trovare esecuzione per mano di Senecio, fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra fredda tra i due regnanti con scambi di note diplomatiche, culminato con la rottura finale nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum, sotto il controllo di Costantino) cessarono di battere moneta anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche ebbero inizio. Licinio, battuto a Cibalae (l'attuale Vinkovici nella Croazia orientale), si ritirò in Tracia ad Adrianopoli (l'odierna Edirne). Per assicurarsi la lealtà dell'esercito in Europa, Licinio durante la ritirata aveva elevato al rango di Augusto un suo generale, Valerio Valente, con responsabilità sulla Mesia Inferiore (l'odierna Macedonia). Costantino, come contromossa, aveva elevato al rango di Cesare, i figli Crispo e Costantino jr. L'avanzata di Costantino fu fermata a Filippopoli (Plovdiv, nell'odierna Bulgaria) da negoziati alla fine risultati infruttuosi. La parola tornò alle armi e i due eserciti si scontrarono di nuovo a Campus Ardiensis (una città posta a metà strada tra Sofia in Bulgaria e Nis in Serbia) in una battaglia non risolutiva nella quale Licinio fu comunque ancora una volta battuto. Costantino avanzò ancora sino a Bisanzio sulle tracce dell'avversario che però si era ritirato a Beroea (nel nord dell'attuale Grecia, v. mappa). Ora ciascuno dei due contendenti rischiava di vedersi tagliate le linee di rifornimento. Perciò nuovi negoziati furono intrapresi, Licinio dovette accettare la perdita di gran parte del territorio europeo e l'esecuzione di Valente, ma ottenne di poter conservare il trono. La pace fu sancita ufficialmente a Serdica, il 1.3.317 e furono riconosciuti come Cesari Costantino jr e Crispo, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. La partita finale tra i due Augusti era ancora una volta rimandata ... [n.d.r.; notizie storiche tratte dal RIC]. (4) PROVIDEN - TIAE AVGG (Providentiae (Augustorum). Alla Previdenza (ovvero la lungimiranza) degli Augusti. Riprendo dal RIC le considerazioni svolte su questa leggenda: "Il punto più interessante riguardo a questa prima serie della Providentia è il plurale utilizzato nella leggenda; chi era l'altro Augusto, evocato dall'uso del plurale, Valerio o Costantino? Nell'uno o nell'altro caso è difficile da capire l'assenza di monete battute nel nome dell'altro regnante. Valente è meno probabile di Costantino; se Licinio voleva sfidare Costantino facendo di Valente un Augusto, perché non dimostrarlo sulle monete? Perché abbandonare, nella sola zecca di Eraclea, il tradizionale rovescio di Giove, mantenuto invece in Asia sino alla fine del regno? A prima vista l'ipotesi che l'altro regnante citato sia Costantino sembra poco dimostrata. D'altro canto noi sappiamo [n.d.r.; v. nota precedente] dei negoziati di pace avviati a più riprese nel corso della guerra. L'autore ritiene perciò che il cambio del tipo del rovescio, unitamente al plurale AVGG, debba essere considerato come un segnale della disponibilità di Licinio a fare alcune concessioni a Constantino, o, quanto meno, a mostrare nei suoi confronti un atteggiamento conciliativo. Il fatto che non si conoscano monete della stessa tipologia battute anche nel nome di Costantino potrebbe essere dovuto al fatto che l'emissione di tali monete fosse stata rimandata a dopo che fosse stato raggiunto un accordo di pace." (5) HTB è il segno di zecca che si compone di tre lettere, le prime due, "HT", costituiscono il nominativo di zecca di Eraclea Tracica (HT=Heraclea Tracica), la seconda, "B", è il numerale greco corrispondente al 2 che indica che la moneta è stata battuta dalla seconda di 5 officine monetali attive nel periodo. |
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