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VRBS ROMA e la lupa con i gemelli | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
8.12.2008
Gentile sig.
De Florio, in un vecchio cassetto ho ritrovato una moneta antica che sembra essere di epoca romana i suoi dati sono i seguenti: peso della moneta: 2 grammi diametro : 15 mm colore ramato (sembra essere stata ripulita in passato); asse di conio : ore 6 tipologia della lega metallica : Rame presenza di materiale ferroso nel tondello: assente la URL (cioè l'indirizzo) della pagina web dalla quale è stato tratto l'indirizzo dello scrivente : www.forumancientcoins.com. Sul dritto sembra leggersi "URBS ROMA" e sul verso c'è un'immagine di animale (forse una lupa CON DUE BIMBI CHE SI ALLATTANO !! sotto c'è una scritta che non si legge bene. Allego una scansione e l'autorizzo sin da ora all'uso delle immagini. Grazie per le informazioni che potrà darmi e per il suo pregevole servizio. |
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Roma, 11.12.2008
Egregio
Lettore, di questa tipologia monetale mi sono già occupato nel passato anche recente (v. ad esempio il link); non mi resta pertanto che riprendere dal link precitato i concetti già espressi e riproporli, mutatis mutandis, di seguito: Follis1, zecca di Tessalonica, 330 ÷ 333 d. C. , RIC VII 187 (pag. 524), indice di rarità "c3". Descrizione
sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. -------------------------------
(1) Traggo dai link di cui sopra e dal sito dell'ANS (The American Numismatic Society) le caratteristiche fisiche di alcuni follis della tipologia di figura reperiti attraverso una ricerca nel web:
(2) VRBS ROMA. Le considerazioni che seguono sono tratte da uno studio di Salvatore Calderone, dal titolo Costantinopoli: "la seconda Roma", costituente un capitolo del trattato "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi 1993. Il 25 luglio del 326, al termine di un viaggio in Italia, Costantino I aveva sostato a Roma per la chiusura dei festeggiamenti relativi al suo ventesimo anno di regno (si ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto di morte, nello stesso giorno di venti anni prima, alla presenza dei notabili del regno, gli aveva conferito l'imperium). E lì nella capitale, con grave scandalo dei circoli pagani conservatori e grande risentimento del popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato le spalle alla città eterna per non farvi più ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il disegno costantiniano aveva come obiettivo la rinascita religiosa e politica dell'intero mondo romano, la creazione di un ponte tra l'Occidente e l'Oriente di recente politicamente unificato dopo la sconfitta di Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai decrepita, ma doveva essere una città nuova e grande da costruire ad hoc in posizione baricentrica rispetto ad un impero che si estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate, dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo della città ideale era stato, pochi mesi prima, Dio in persona che gli era apparso in sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in aderenza al diritto sacrale romano, nelle vesti di magistrato dotato di "imperium", accompagnato dal Pontifex e dall'Augure (i pagani Praetextatus e Sopratus rispettivamente), con la lancia in pugno, aveva tracciato il perimetro della nuova città, otto volte più grande della vecchia Bisanzio. Le forme del diritto romano non erano per Costantino inconciliabili con quelle della religione cristiana se il segno augurale atteso all'atto della fondazione era rappresentato dalla volontà divina che aveva preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio del 330 era stato giorno di grandi festeggiamenti per l'inaugurazione ("consecratio") della città che era stata munita di una poderosa cinta di mura e che, già qualche tempo prima, aveva assunto il nome di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da Bisanzio, sono datate alcune delle costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di anni più tardi, in una data imprecisata tra il 332 e il 333, era stata varata una legge che conferiva alla città lo stato giuridico di "seconda Roma", seconda beninteso solo in senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo storico di rinnovamento, alla rinascita del mondo romano, secondo l'ideologia cristiana assunta al rango di ideologia politica. Il nuovo status della città comportava anche delle conseguenze pratiche, come la distribuzione gratuita del pane ai cittadini (attestata per la prima volta il 18.5.332, come riferisce il Chronicon Paschale), a somiglianza di quanto per secoli era accaduto nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi fiscali e civili ai marinai d'Oriente in cambio del trasporto del frumento destinato alla città. (3) Per commemorare l'evento della consacrazione della città di Costantinopoli furono battuti:
(5) Il segno di zecca è dato dalle lettere SMTSε, ove SMTS sta per "Sacra Moneta Thessalonicae", mentre ε indica l'officina che ha battuto la moneta (la quinta di cinque operanti nel periodo). |
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