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24.11.2011
4,40g23,1-23,2mm 0 |
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Roma, 15.11.2012
Egregio
Lettore, riporto di seguito gli elementi significativi pertinenti alla moneta in esame con l'intesa che ho contrassegnato con un trattino le interruzioni di continuità della leggenda: Antoniniano1, zecca di Tripolis2, 274 d. C. 3, RIC V/I 389 (pag. 309), Cohen VI 194 (pag. 196), indice di rarità "C" D. IMP
C AVRELIANVS AVG4.
Aureliano, busto radiato e corazzato a destra. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ------------------------------- (1) La moneta in esame viene indicata convenzionalmente come antoniniano (le fonti storiche non ci illuminano sul nome antico di questo nominale). Il sito francese http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/aurelien/5reforme-fr.html utilizza il termine "aureliano" in sostituzione di antoniniano a sottolineare le modifiche nel valore di scambio di queste monete dopo la riforma di Aureliano. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche degli antoniniani della tipologia di figura battuti dalla zecca di Tripolis che raccolgo nella tabella sottostante:
(2) Tripolis, in Fenicia (a sud di Antiochia - mappa all'indirizzo: http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/aurelien/6carte-fr.html). (3) La moneta in esame fu emessa nel 274, terza emissione della zecca di Tripolis. Le emissioni di Tripolis sono trattate dal sito francese, http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/aurelien/16tripolis-fr.html a cui si rimanda per ogni ulteriore informazione. (4) IMPerator Claudius AVRELIANVS AVGustus. Per una sintesi storica sulla vita di Aureliano si rimanda all'articolo di Jérôme Mairat pubblicato nel sito http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/aurelien/3preface-fr.html. (5) RESTITVTor ORBIS. RESTITVTOR EXERCITI, ORBIS, ORIENTIS, GALLIARVM, SAECVLI, GENERIS HVMANI sono altrettante monete della "restituzione" emesse sotto Aureliano, con il proposito di lanciare al popolo un messaggio tranquillizzante sulla capacità dell'imperatore di salvaguardare, con la sua opera, la vita dei sudditi contro i pericoli esterni. Si ricorderà che appena 11 anni prima dell'ascesa di Aureliano, l'imperatore Valeriano, aveva subito l'onta della cattura da parte dei Persiani e la morte in schiavitù (v. link). Il popolo aveva bisogno di essere rassicurato e, come riferisce Kovaliov, "Aureliano gettò tutte le forze nella lotta contro i barbari che continuavano a minacciare i confini dell'Impero. La tribù degli Jutungi, stazionante nella Germania meridionale, irruppe in Italia attraverso le Alpi devastando selvaggiamente la pianura sottostante prima che Aureliano riuscisse a raggiungerli e a sconfiggerli definitivamente (270). Subito dopo questo episodio l'imperatore dovette accorrere in Pannonia contro i Sarmati e i Vandali. Anche queste tribù furono sconfitte e i Vandali furono obbligati a conferire all'esercito romano 2.000 cavalieri in servizio permanente. In generale, Aureliano associò all'esercito romano contingenti barbari in misura maggiore che i suoi predecessori. Nel 271, mentre l'imperatore si trovava in Pannonia, Alemanni, Jutungi, Marcomanni e altre tribù nordiche in massa compatta irruppero nuovamente in Italia. Questi popoli esigevano il pagamento dei consueti sussidi in denaro ai quali erano stati abituati dai predecessori di Aureliano. L'imperatore, lasciata sul Danubio una parte dell'esercito, accorse col rimanente in Italia. La valle del Po era già stata saccheggiata, le fortezze di Piacenza, Pollenza ed altre erano state prese d'assalto. Una delle armate di Aureliano fu sconfitta; i barbari passarono gli Appennini. Con grandi sforzi Aureliano riuscì a ricompletare i propri ranghi e sul fiume Metauro arrestò l'avanzata dei barbari. A poco a poco questi ultimi furono ricacciati nella valle del Po e infine sul Ticino i Romani conseguirono una vittoria decisiva. Istruito dall'esperienza degli ultimi decenni in cui la stessa capitale più di una volta si era trovata esposta a gravi pericoli, Aureliano diede inizio ai lavori per cingere Roma di un grandioso sistema di mura fortificate. L'opera fu poi completata dai suoi successori." (6) La moneta in esame fu battuta dalla prima (A=1) delle due officine al tempo operanti nella zecca di Tripolis. |
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