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8.1.2016
Perché
esistono medagliette a mo' di moneta? Purtroppo le
condizioni sono critiche. Peso 3,20g, diametro 20mm. |
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Roma, 13.1.2016
Gentile
Lettrice,di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla medaglia di figura: 10 Centesimi1, zecca di Roma. Descrizione sommaria:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ------------------------------- Note: (1) L'oggetto in esame è una medaglietta, non una moneta, dal momento che l'applicazione di un appiccagnolo, ne ha reso possibile l'impiego come ciondolo o souvenir. Resta da chiarire se il ciondolo sia stato realizzato modificando una moneta di San Marino fuori corso oppure utilizzando un conio predisposto allo scopo. A questo proposito osservo che la monetazione di San Marino nel decennio antecedente l'inizio della seconda guerra mondiale prevede, tra i vari nominali, anche un taglio da 10 centesimi che, fino al 1894 era stato di 10g, con un diametro di 30mm (v. link) mentre, dopo la rimesso in circolazione a partire dal 1931 e fino al 1938, presentava caratteristiche fisiche ridotte rispetto alla stagione precedente, pesando 5,4g e misurando 22,5mm (v. link). Dal punto di vista figurativo il modulo ottocentesco e quello novecentesco sono assai simili (nel passaggio al nuovo modulo il segno di zecca R venne spostato nell'esergo del rovescio e non venne più citato il nome dell'autore. Se ne deduce che la medaglietta in esame, pesando 3,20g e misurando 20mm, ha dimensioni ridotte rispetto ad entrambi i moduli precitati e, dal punto di vista figurativo, accanto ad alcune somiglianze, presenta delle difformità dal nominale a cui si ispira, ad esempio nel dritto la posizione della data è spostata al di sotto del fascio e infine la data (il 1928) non ha eguali con nessuna moneta da 10 cent battuta nel '900. Se ne deduce che quella in esame, è una medaglietta imitativa che semplicemente si ispira al modello monetale ma ne modifica le caratteristiche fisiche e in parte l'aspetto figurativo. (2) San Marino fu fondato, secondo la leggenda, nel 301 d.C. da un tagliapietre cristiano di nome Marino che aveva trovato rifugio sul monte Titano per sfuggire alla persecuzione religiosa. Si vuole che Marino, il fondatore della Repubblica, prima di morire, pronunciasse le parole «Relinquo vos liberos ab utroque homine» (vi lascio liberi da entrambi gli uomini), cioè non soggetti né al papa, né all'imperatore e queste parole costituiscono ancora oggi il fondamento dell'indipendenza della Repubblica (v. link). La Repubblica di San Marino iniziò a battere moneta nel 1864 successivamente al trattato di unione doganale con l'Italia (v. link). (3) La presenza del fascio consolare nella monetazione di San Marino è attestata sin dal 1875 su una moneta da 10 centesimi che porta appunto quella data (v. link). (4) La data 1928 è un elemento caratterizzante della medaglietta. Tutte le medagliette reperite nel web della tipologia di figura recano quella data, provenendo verosimilmente da un unico stampo. (5) Al centro del dritto è presente lo stemma delle tre torri erette sulla cima dei monti intorno ai quali si estende la Serenissima. Nella foto che segue, presa dal sito http://www.ilmarengo.com/sanmarino/, si coglie uno scorcio davvero impressionante della conformazione rupestre dei tre monti, dai quali lo stemma trae spunto. Lo stemma, come pure la bandiera della Serenissima, sono stati fissati con la legge costituzionale numero 1 del 22 luglio. 2011 (v. link) (6) La zecca che nel '900 ha coniato le monete da 10 centesimi di San Marino è quella di Roma, di qui il segno di zecca R. |
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