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27.2.2017
Gentile Sig. Giulio De Florio,
Le trasmetto, in allegato 2 foto della moneta in questione e di seguito Le riporto gli elementi fisici della stessa: METALLO : AE privo di metalli ferrosi ASSE di CONIO: 9h; PESO: 9,4g; DIAMETRO: 22,9mm; DRITTO: testa elmata di Minerva a destra con 4 globetti sopra la testa elmata; ROVESCIO: la prua di una galera con sopra la scritta ROMA (poco leggibile), sotto 4 globetti e davanti alla prua la lettera "V". La mia personale ricerca mi fa ritenere che potrebbe trattarsi di un TRIENTE anonimo della repubblica romana del 211-210 a. C.. Ma non sono riuscito a trovare nessun riscontro circa una serie con la lettera V. Mi rivolgo quindi a Lei per un Suo esame e giudizio al riguardo. Ringraziando anticipatamente cordialmente La saluto. |
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Roma, 28.2.2017
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Triente1, zecca S-E Italia, 211-210 a. C.2, numismatica-classica R-B26/3, Crawford 87/3 (pag. 179), Sydenham 186b (pag. 21), indice di rarità "(4)"3. D. Testa di Minerva elmata a destra, sopra quattro
globetti4. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) AE Triente. Il peso standard di questa emissione era basato, secondo Crawford (pag. 178), su un asse di c. 40,5 grammi. Pertanto il triente, pesando un terzo dell'asse, doveva essere di c. 13,5 g. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei trienti della tipologia di figura reperiti nel web:
(2) 211-210 a. C. è la datazione fornita dal Crawford. Quella indicata dal Sydenham è 187÷155 a. C. (3) Secondo Sydenham, l'indice di rarità del triente in esame è "4", cioè "scarce", confermata anche dal sito https://andrewmccabe.ancients.info/RomanRepublicBronzeRarities.html. (4) Il segno del valore per il triente è dato da 4 globetti (nominale del valore e del peso di 1/3 di asse). L'emissione completa comprendeva:
(5) Il tipo
del rovescio, una prua di nave rostrata, è
presente nella monetazione in bronzo romana
sin dalle prime emissioni. E' verosimile che
il tipo sia stato scelto per commemorare una
vittoria navale. A seconda del diverso
inquadramento temporale dell'asse, il tipo
viene diversamente attribuito: ad esempio,
Panvini-Rosati, spostando al 335 a.C.
l'inizio dell'emissione dell'aes grave,
sostiene che la prua richiami la vittoria di
Azio (338 a.C., anno della guerra che oppose
Roma alla lega latina); il prof. Parise
propone invece che l'associazione "testa di
Giano barbato/prua di nave" avesse lo scopo
di celebrare la vittoria romana del 260 a.
C. sulla flotta cartaginese nella battaglia
di Milazzo (prima guerra punica), seguita
dalla costruzione del tempio di Giano da
parte dell'ammiraglio Caio Duilio, artefice
della vittoria (v. link).
(6) Le monete di bronzo della serie V sono da considerarsi anonime non potendo essere attribuite ad alcuno specifico personaggio. |
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