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Gallieno e la Fortuna
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16.3.2017 Grazie, mi sono spiegato male.
Secondo chi mi ha risposto di NUMISTA entrambe le monete sono RIC 572. Comunque, moneta con lettera S. 2.41g 18mm non magnetica |
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Roma, 16.3.2017
Egregio
Lettore, Antoniniano1,
zecca di Siscia, 254 ÷ 268 d. C.2, RIC V/I
572 (pag. 181)3,
indice di rarità
"C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Antoniniano (mistura). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli antoniniani della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) La moneta è considerata "undated" (non datata) dal Ric, di conseguenza appartiene ad un imprecisato periodo del regno di Gallieno (254-268). (3) La moneta in esame presenta alcuni elementi certi, dati dalle leggende del dritto e del rovescio, dal tipo del dritto (la testa radiata) e un elemento opinabile dato dalla lettera presente a destra nel campo; se questa lettera viene interpretata come S, il categorico della moneta è Ric 572, pag. 182, zecca di Siscia, se invece la lettera viene interpretata come digamma (ς), il categorico andrebbe cercato altrove. Il Ric avrebbe infatti il categorico alternativo, Ric 193, pag. 147, zecca di Roma (v. mappa del Ric). Questo categorico si adatta bene, a parità di leggende del dritto e del rovescio, ad un busto radiato e drappeggiato oppure ad un busto radiato e corazzato nel quale sia presente l'elmo, la lancia e lo scudo e nel quale in esergo sia presente il digamma. Nel caso in esame in cui il tipo è dato dalla testa radiata la cosa più immediata sarebbe di intepretare come S la lettera a destra nel campo, anche se nelle monete reperite nel web questa lettura è lasciata un po'incerta essendo accompagnata da un punto interrogativo. Per inciso la moneta esaminata in precedenza, tipologicamente simile (v. link), presentava il particolare della lancia sulla spalla e forse dello scudo ed il digamma (anche se non in esergo) che mi hanno indotto a classificarla Ric 193, zecca di Roma. (4) GALLIENVS AVGustus. Figlio di Valeriano I, Gallieno fu fatto co-imperatore dal padre subito dopo l’elevazione al trono e nel 254 d.C. gli fu affidata la difesa delle frontiere sul Reno. Durante l’anno successivo riportò un considerevole successo nella guerra contro le tribù dei germani e quando Valeriano lasciò Roma per l’oriente, nel 256 d.C., a Gallieno venne dato il governatorato delle provincie occidentali. La cattura di Valentiniano I da parte di Sapore I, re dei Persiani, ad Edessa (Turchia, confine siriano) nel 259 d.C., risuonò come la più grande umiliazione conosciuta dai Romani e inferta dai Persiani, talché la troviamo rappresentata in un rilievo del terzo secolo a Nagsha Rostam in terra persiana (si veda l'immagine pubblicata in altra pagina di questo sito, cliccando qui). Dopo la cattura di Valeriano, Gallieno si trovò ad essere l’unico imperatore di un regno soggetto, non solo all’attacco dei barbari, ma sconvolto anche da rivolte interne, epidemie e carestie, costellato di guerre ai confini e dispute con gli usurpatori nelle provincie. La maggior parte dell’impero orientale finì sotto il dominio di Odenatho di Palmira e nel 259 d.C. la Gallia, la Spagna e la Britannia furono perse per il governo centrale, quando Postumo stabilì un impero indipendente che durò circa quindici anni (v. mappa). Sebbene fosse un abile soldato, Gallieno non era uomo da riuscire a ricostruire un impero che mostrava tutti i sintomi della disgregazione e, dopo alcune campagne, venne assassinato durante l’assedio di Milano (rivolta di Aureolo), nel marzo del 268 d.C. a 50 anni. I futuri imperatori Claudio e Aureliano furono entrambi coinvolti nel complotto che portò al suo assassinio. Per altre notizie rimando al portale dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link) oppure al sito: http://www.romanoimpero.com/2009/07/gallieno-260-268.html. Tra le fonti antiche su Gallieno spicca la Historia AVGVSTA (v. link) che fornisce una versione ostile a Gallieno rilasciata dal partito senatoriale. (5) FORTVNA REDVX, la Fortuna che propizia il ritorno da una spedizione o da un viaggio; da quale viaggio non è possibile stabilire. La simbologia scelta è quella tradizionale della Fortuna che regola (il timone) col suo capriccio le sorti umane ed il benessere materiale di ciascuno (la cornucopia). (6) La lettera S nel campo dovrebbe alludere alla seconda delle due officine presenti a Siscia. |
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