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7.5.2017
.. da
messenger.Buon pomeriggio mi può aiutare a catalogare questa moneta? Faustina II. Peso 11,74g Diametro 26mm Nessuna reazione alla calamita. Grazie |
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Roma, 9.5.2017
Egregio
Lettore,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Asse1, zecca di Roma, 145-146 d. C.2, RIC III 1400 (pag. 193), Cohen III 128 (pag. 146), indice di rarità "S" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete di pari tipologia ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio -------------------------------------------------- Note: (1) Asse.
Traggo dai link di cui sopra
le caratteristiche fisiche degli assi della
tipologia di figura reperiti nel web:
(2) Trattasi di moneta non datata, secondo il Ric riferibile agli anni 145-146 (v. Ric III, pag. 193). (3) FAVSTINA AVGusta PII AVGusti Filia (Faustina Augusta figlia del pio Augusto). Faustina Minore, figlia di Antonino Pio, nasce come Anna Galeria Faustina ed è passata alla storia come Faustina Minore per distinguerla dalla mamma che portava lo stessa nome ed è indicata come Faustina Maggiore. Notizie storiche: l’imperatore Adriano, sentendosi prossimo alla fine, designò per la successione l’amico Lucio Elio Cesare. La prematura morte di quest'ultimo costrinse il sovrano a designare un nuovo erede. La scelta cadde su Tito Aurelio Antonino (il futuro Antonino Pio) nell’ambito di un patto di successione che prevedeva (v. figura più avanti) la contemporanea adozione, da parte di Antonino Pio, del 17enne Marco Annio Vero (il futuro Marco Aurelio) e del giovane Lucio Elio Vero (figlio di Lucio Elio Cesare) che all’epoca aveva otto anni e della promessa di matrimonio tra la figlia di Antonino Pio e Lucio Elio Vero. Alla morte di Adriano nel 138 Antonino divenne Augusto e nel 145 dette Faustina in isposa a Marco Aurelio invece che a Lucio Elio Vero, data la giovane età di quest'ultimo. Nel 146, alla nascita del primo figlio, Faustina Minore fu insignita dal padre del titolo di Augusta mentre il marito Marco Aurelio era ancora Cesare. Riferisce il Diz. Enc. Italiano che Faustina Minore era lodata per il sollecito amore verso i numerosi figli (ne ebbe almeno 13, un elenco dei quali è presente in wikipedia; tra questi il futuro imperatore Commodo) e verso il marito che accompagnò anche in guerra. Proprio per questo, prima tra le mogli di imperatori, ebbe il titolo di “mater castrorum”. Morì ad Halala in Cappadocia (successivamente ribattezzata in suo onore Faustinopoli) dove Marco Aurelio si trovava per reprimere la rivolta di Avidio Cassio. Alla morte (176 d.C.) Faustina fu divinizzata e infine sepolta nel mausoleo di Adriano; in suo onore furono istituite sacerdotesse e furono create le nuove “puellae Faustinianae” che rinnovavano l’istituzione benefica creata dalla madre. Le fonti antiche, in contrasto con i “Ricordi” di Marco Aurelio, accusano Faustina di dissolutezza ma, con tutto il rispetto per le fonti, c'è da chiedersi come una madre di tredici figli avrebbe potuto trovare il tempo e la voglia di dedicarsi ai piaceri extraconiugali a cui si allude. Un ritratto di Faustina Minore è presente a Roma nei Musei Capitolini (v. il link). Faustina viene di solito ritratta nelle monete con lo chignon dietro la testa, particolare che la differenza della mamma che chignon lo portava sopra la testa (v. immagine). (4) IVNO (Giunone). L'accostamento tra Faustina e Giunone si presenta naturale: quando, nel 146, fu onorificata con il titolo di Augusta dal padre Antonino Pio, Faustina giovane era la donna più rappresentativa dello stato romano dopo la morte della mamma Faustina I (c.140/141) e la designazione quale Augusta voluta da Antonino Pio. Ella inoltre era la moglie di Marco Aurelio, l'erede designato per la successione di Antonino Pio. Pertanto è naturale che sulla moneta in esame ella si rapporti direttamente con Giunone, regina degli dei e moglie di Giove. (5) Le tre Grazie che Giunone sorregge con la mano simboleggiano nella mitologia greca (v. https://en.wikipedia.org/wiki/Charites) il fascino, la bellezza, la natura, la creatività umana e la fertilità e dunque nell'allegoria della rappresentazione sono le doti che Giunone attribuisce all'Augusta. (6) Il pavone è l'uccello caro a Giunone, come l'aquila lo è a Giove. Il pavone è anche il simbolo della fedeltà coniugale in quanto si ricollega al mito di Argo che di seguito riassumo: Giove, per sedurre Io, si era trasformato in una nube e aveva avvolto la terra, poi aveva trasformato Io in una vacca allo scopo di celare l'infedeltà coniugale. Ma Giunone, indotta in sospetto per aver visto la terra tutta avvolta da una nube, era scesa sulla terra a controllare e aveva trovato Giove in compagnia di una vacca. Il trucco non poteva bastare ad ingannare la dea che astutamente aveva chiesto a Giove di poter avere in dono la vacca, dono che Giove non aveva potuto negarle senza ammettere il misfatto. Quindi Giunone aveva affidato ad Argo, il mostro dai cento occhi, la custodia dell'animale; tra i suoi cento occhi, Argo, ne aveva infatti almeno uno sempre aperto e quindi nemmeno il sonno avrebbe potuto impedirgli di svolgere il suo compito. Giove allora, per riprendersi Io, inviò Mercurio il quale, prima addormentò Argo con il suono del suo strumento, poi lo decapitò. Giunone volle allora ripagare Argo per il suo sacrificio, sicché prelevò i suoi occhi e li trasferì sulla coda del suo animale preferito, il pavone, dove tuttora si possono osservare. |
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