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Cartagine, follis, Galerio Cesare, l'Intervento
19.3.2020
..da msnUB
Buongiorno, Le invio una foto, non so di cosa si tratta, grazie.
9 grammi 2,5 millimetri
fig. 1
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Roma, 21.3.2020
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Follis1, zecca di Cartagine, c. 297 d. C.2, RIC VI 22b (pag. 425), indice di rarità "c"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. MAXIMIANVS NOB CAES3. Galerio Cesare, testa laureata a destra.
R. FELIX ADVE-NT AVGG NN4. 5, segno di zecca. Africa, stante di fronte, testa a sinistra, in lungo drappeggio con copricapo in pelle di elefante, sorregge con la mano destra uno stendardo e con la sinistra una zanna, ai piedi un leone con il toro catturato.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://numismatics.org/collection/1944.100.3172?lang=it Bronze AE1 of Maximian, Carthage, AD 297 1944.100.3172. Data AD 297. Nominale AE1. Zecca Carthage. Dritto MAXIMIANVS NOB CAES: Head laureate right. Rovescio FELIX ADVE-NT AVGG NN: Africa standing facing holding standard in right and tusk in left; at feet, lion with bull. Diametro 25.5mm Peso 9.97g. Riferimento RIC VI Carthage 22b.
  2. http://www.ikmk.at/object?lang=en&id=ID76206 Massimiano II (Galerio) Cesare 297 d.C. MAXIMIANVS NOB CAES. Busto di Massimiano II, Galerio a destra con corona d'alloro (Lc 2). FELIX ADVENTVS AVGG NN; Motivo : Δ - // PKQ. L'Africa personificata in piedi frontalmente, la testa girata a sinistra, un cappuccio di elefante sulla testa, un vessillo nella mano destra, una zanna a sinistra, un leone ai suoi piedi e la testa di un'antilope. Galerio Massimiano, autorità Diocleziano. 9,84g 28,3mm 12ore Carthage  Africa Tunisia RIC VI, 22b.
  3. http://numismatics.org/collection/1944.100.3173 Descrizione fisica: Asse: 12 Dimensioni Peso: 10.38g Diametro: 25.5mm.
  4. http://numismatics.org/collection/1944.100.3174 Descrizione fisica Asse: 12 Dimensioni Peso: 9.08g Diametro: 22.5mm.
  5. https://ikmk.uni-freiburg.de/object?id=ID4571 Galerius Maximianus 297 n. Chr. Freiburg, Seminar für Alte Geschichte der Universität Tresor Inventory no 06991 Obverse MAXIMIANVS NOB CAES. Kopf des Galerius Maximianus mit Lorbeerkranz nach r. Reverse FELIX ADVENT AVGG NN // PKQ. Africa steht mit Elefantenhaut gewandet in der Vorderansicht, auf ihrem Kopf den Elefantenschädel, den Kopf nach l. Sie hält in ihrer r. Hand eine Standarte und in der l. einen Stoßzahn. Zu ihren Füßen l. ein Löwe mit gefangenem Bullen. Im l. F. Δ. Sitter/s Galerius Maximianus Authority Maximianus Herculius. Date 297 n. Chr. Römische Spätantike Denomination    Nummus Material    Bronze Production struck. Weight 9,09g. Diameter 27mm Die-axis 6h Mint Karthago. Region Africa Tunesien RIC VI Nr. 22 b (Carthago, 297 n. Chr.).
  6. lot search Price realised: £50 ca. US$77 Lot number 1067, Galerius, as Caesar, Æ Nummus. Carthage, AD 297. MAXIMIANVS NOB CAES, laureate head right / FELIX ADVENT AVGG NN, Africa standing left in elephant head-dress, holding standard and elephant's tusk; lion at her feet with captured bull, I in left field, PKQ in exergue. RIC 22b. 9.60g, 25mm, 6h. Near Very Fine.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una valutazione a distanza, la moneta di figura presenta caratteristiche fisiche, generali e di stile comparabili con quelle delle monete d'epoca reperite nel web. Se autentica, nel presente stato di conservazione, la moneta potrebbe avere, a mio avviso, un valore venale non superiore ai 20€.

Giulio De Florio

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Note:
(1) I folles della tipologia in esame avevano, secondo il RIC, le seguenti caratteristiche fisiche: peso 8,75÷10,75 g, asse di conio ad ore 0 oppure (dominante) ad ore 6. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei folles della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:

Riferimenti Peso (g.)  Diametro (mm)  Asse conio (h)
Link1 9,97 25,5 -
Link2 9,84 28,3 12
Link3 10,38 25,5 12
Link4 9,08 22,5 12
Link5 9,09 27 6
Link6 9,94 27 12
Link7 9,94 26 -
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche del follis di figura (9g, 25mm) rientrano nei margini di variabilità delle monete d'epoca di pari tipologia reperite nel web.
(2) La moneta in esame viene datata dal RIC, c. 297 d. C..
(3) MAXIMIANVS NOB CAES (MAXIMIANVS NOBilis CAESar, da identificarsi in Caio Galerio Valerio Massimiano, Cesare dei Balcani).
Storia: "Fondatore" della tetrarchia era stato Diocleziano. Acclamato imperatore il 17 novembre del 284 d.C. dalle truppe di stanza a Nicomedia, dopo l'assassinio dell'imperatore Caro, seguito, ad appena un mese di distanza, da quello del figlio Numeriano, Diocleziano aveva prima smascherato e poi ucciso con le proprie mani il mandante dei due delitti, il prefetto del pretorio Apro. Inevitabile lo scontro con Carino, figlio di Caro, imperatore legittimo per successione. Nella battaglia, avvenuta nella Mesia (area danubiana), Carino rimase ucciso per mano di un ufficiale della propria guardia personale e Diocleziano, rimase unico sovrano al vertice dell'impero.
Memore delle esperienze trascorse, egli si propose di dare un nuovo assetto allo stato romano che garantisse maggiore sicurezza e tempestività di intervento nella difesa dei traballanti confini, desse maggiore stabilità all'economia, evitasse le lotte di successione. Perciò pensò bene di dividere il potere con un generale fidato, Marco Aurelio Valerio Massimiano, a cui conferì il rango di Cesare nel 285 per poi elevarlo ad Augusto nel 286, affidandogli il governo dell'Occidente, riservando invece a sé il controllo della parte più ricca e progredita del mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città più prossima alle zone di frontiera e, quella d'Oriente, a Nicomedia (l'odierna Izmit, sul Mar di Marmara, nella Turchia asiatica). Ogni diarca disponeva di un proprio esercito, riorganizzato come forza di intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle di non diretta pertinenza.
Allo scopo di fornire una base ideologica a questa nuova struttura dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater" (fratello e quindi membro della gens Valeriana cui Diocleziano apparteneva - RIC VI pag. 9) ma la sua anzianità era inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per discendenza.
Nel 293, sotto la pressione degli eventi militari alle frontiere, Diocleziano decise di estendere ulteriormente il progetto di decentramento dell'impero, affiancando, ai due Augusti, due Cesari, con l'incarico di presidiare rispettivamente i confini settentrionali (Britannia e Gallia) e quelli danubiani. L'impero risultò così diviso in quattro parti (in grassetto i nomi con cui i tetrarchi vengono di solito richiamati nei manuali storici), così suddivise:
  • Caio Aurelio Valerio Diocleziano, Augusto senior, ebbe il governo diretto della Tracia, Asia ed Egitto;
    • Caio Galerio Valerio Massimiano fu nominato Cesare dei Balcani, Tracia esclusa e quindi subordinato a Diocleziano;
  • Marco Aurelio Valerio Massimiano (comunemente noto come Massimiano Erculio), in qualità di Augusto junior, ebbe il governo dell'Italia, Spagna e Africa;
    • Flavio Valerio Costanzo (passato alla storia come Costanzo Cloro), fu nominato Cesare della Gallia e della Britannia e quindi subordinato a Massimiano.
Allo scopo di garantire una linea naturale di successione, Diocleziano decise che ogni Augusto, dopo 20 anni di governo, avrebbe ceduto il potere al  proprio Cesare, il quale, divenuto Augusto, avrebbe a sua volta nominato un Cesare di fiducia.
Questa dunque sinteticamente era, negli intenti di colui che l'aveva concepita, la tetrarchia (governo di quattro), un'organizzazione fortemente decentrata dello stato, ma non priva di unità di comando, in cui l'Augusto senior dettava la linea politica e gli altri, Augusto junior e Cesari, provvedevano all'esecuzione, in autonomia di gestione.
Con il passaggio dalla diarchia alla tetrarchia, l'ideologia del sistema si adeguò: come Diocleziano e Massimiano Erculio erano rispettivamente figli di Giove e di Ercole, così Galerio, attraverso l'istituto dell'affiliazione, lo divenne di Diocleziano  con l'appellativo di "Giovio" e Costanzo di Massimiano, con l'appellativo di "Erculio". All'uno e all'altro fu conferito il titolo di "nobilissimus Caesar", entrambi entrarono a far parte della "gens Valeriana", tutti furono vicendevolmente vincolati dalla "pietas", l'etica della gratitudine agli dei e dell'affetto per i consanguinei. Nel 305, in seguito all'abdicazione congiunta di Diocleziano e di Massimiano, Galerio e Costanzo divennero augusti, mentre Severo e Massimino furono i nuovi cesari designati.
(4) FELIX ADVE-NT AVGG NN (FELIX ADVENTus AVGustorum Nostrorum). L'intervento fortunato dei nostri Augusti, la rappresentazione standard dell'Africa con copricapo di pelle di elefante e zanna del pachiderma, un leone sul toro, sono elementi simbolici, strettamente legati all'arrivo imminente o effettivo di Massimiano Erculio in Africa e alle successive campagne contro i Quinquegenziani, tribù della Mauretania, abitanti nella regione montuosa del Mons Ferratus (oggi Algeria) che diedero gravi molestie ai Romani nella seconda metà del terzo secolo. Una campagna per domarli fu condotta al tempo di Diocleziano e Massimiano, prima, nel 289-292, dai generali dell'imperatore, poi, nel 297-298, da Massimiano Erculio in persona. A testimonianza dell'accordo e del reciproco riconoscimento tra le parti, la stessa tipologia monetale di figura fu battuta, secondo le seguenti particolarità, nel nome di tutti e quattro i tetrarchi in carica:
* IMP C DIOCLETIANVS P F AVG (Diocleziano), Ric 21a (v. link). A sinistra nel campo, A (=1 in greco), segno distintivo dell'emissione. P (= Prima), officina incaricata.
* IMP MAXIMIANVS P F AVG (Massimiano Erculio), Ric 21b (v. link). A sinistra nel campo, B (=2 in greco), segno distintivo dell'emissione. S (= Secunda), officina incaricata.
* CONSTANTIVS NOB CAES (Costanzo Cloro da Cesare), Ric 22a (v. link). A sinistra nel campo, Γ (=3 in greco), segno distintivo dell'emissione. T (=Tertia), officina incaricata.
* MAXIMIANVS NOB CAES (Galerio da Cesare), Ric 22b (la moneta di figura, v. link). A sinistra nel campo, Δ (=4 in greco), segno distintivo dell'emissione. Q (= Quarta), officina incaricata.
(5) Il segno di zecca  si compone di due parti: il gruppo PKQ in esergo (con P, breve per Pecunia o Percussa; K, breve per Karthago o Cartagine; Q, breve per Quarta officina) ed il numero Δ (=4 in greco) nel campo, segno distintivo dell'emissione.
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