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19.1.2023
Buongiorno
Sig. De Florio, non mi è possibile avere immagini
migliori, queste sono le caratteristiche
dell'oggetto.1-Non reagisce alla calamita. 2-Peso- 3 g. 3-Diametro - 2 cm |
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Roma, 23.1.2023
Egregio
Lettore,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Frazione di radiato1, zecca di Roma, 303 d. C., RIC VI 36 (pag. 427), indice di rarità "S". Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------------------------------- Note: (1) Secondo il RIC, la frazione di radiato di figura pesava mediamente attorno ai 3g e presentava l'asse di conio ad ore 0 oppure ad ore 6. Riporto in tabella le caratteristiche fisiche delle frazioni di radiato della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:
(2) GAL VAL MAXIMIANVS NOB C (GALerius VALerius MAXIMIANVS NOBilis Cesar). Galerio (v. link), nato nei pressi di Serdica, attorno al 250 d. C. è stato imperatore romano durante la tetrarchia dal 293 fino alla morte nel 311. Proveniente da una famiglia provinciale di modesta estrazione socio-economica, salì rapidamente la gerarchia nell'esercito romano, fino ad essere notato dall'imperatore Diocleziano, di cui sposò la figlia Valeria e di cui divenne cesare il 1º marzo 293, ricevendo il controllo delle province orientali dell'Impero romano. Cesare era, nella riforma tetrarchica dioclezianea, un titolo imperiale subordinato a quello di Augusto, detenuto in oriente dallo stesso Diocleziano. In questa veste condusse delle campagne lungo il limes danubiano - contro Sarmati, Carpi e Bastarni (294-296) - per poi conseguire una grande e prestigiosa vittoria contro i Sasanidi sul limes orientale, a seguito della quale i Romani ottennero condizioni di pace favorevolissime (298). Pagano e molto critico della religione cristiana, approvò, se non addirittura ispirò, la persecuzione dei cristiani decretata nel 303 dal suo superiore Diocleziano. Il 1º maggio 305 Diocleziano ed il suo collega Massimiano Erculio abdicarono in favore dei rispettivi cesari. Galerio divenne dunque l'augusto d'Oriente, con Costanzo Cloro come collega d'Occidente; la sua influenza fu ancora più vasta in considerazione del fatto che il cesare d'Oriente fu suo nipote Massimino Daia, mentre in Occidente fu nominato Flavio Severo, che aveva combattuto sotto di lui. La situazione, però, peggiorò rapidamente, quando l'anno successivo Costanzo morì: suo figlio Costantino si fece proclamare imperatore dalle truppe britanniche, mentre a Roma assunse il potere Massenzio, figlio dell'ex-collega di Diocleziano, Massimiano Erculio. Galerio inviò immediatamente Severo contro Massenzio, con l'aiuto di Massimiano Erculio, ma la morte di Severo e la fallimentare campagna di Galerio in Italia contro gli usurpatori cambiarono drasticamente gli equilibri di potere. Nel 308, la conferenza di Carnunto elevò Licinio direttamente al rango di augusto, riconoscendo Costantino come cesare; a seguito delle proteste contro l'elezione di Licinio, i due cesari, Costantino e Massimino Daia, si autoproclamarono a loro volta augusti nel 310. Nel frattempo Galerio cadde vittima di una lunga e dolorosa malattia; il suo ultimo atto politico fu l'editto di tolleranza del 30 aprile 311, col quale mise fine alla persecuzione di Diocleziano. Strenuo difensore della tetrarchia, la sua morte nel maggio del 311 ne segnò inesorabilmente la fine. Per l'inquadramento storico della prima tetrarchia, cliccare qui. (3) VOT/X/FK (VOTis decennalibus). Nel 303 d.C., con anticipo rispetto alla scadenza (l'ascesa di Diocleziano risaliva al 284), la zecca di Cartagine batté nel nome di ciascuno dei tetrarchi, le seguenti monete celebrative del ventennale dell'ascesa del fondatore della tetrarchia e del decennale dei cesari:
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