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16.5.2024
Diametro
27.5mm, peso 11g |
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Roma, 22.5.2024
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Asse1, zecca di Roma, dic. 164 - ago. 165 d. C., RIC III 894 (pag. 283), BMC IV 1245 (pag. 583), Cohen III 410 (pag. 42), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):D. M ANTONINVS AVG ARMENIACVS P M2. Marco Aurelio, testa laureata a destra. R. LIBERAL AVG TR P XIX IMP II COS III3. La Liberalità, stante a sinistra, sorregge un abaco con la mano destra e una cornucopia con la sinistra. S C4 a sinistra e a destra nel campo. La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Concludo osservando che la moneta in esame presenta caratteristiche fisiche, generali e di stile non difformi da quelle delle monete autentiche reperite nel web. Se autentica, il valore venale della moneta nel presente stato di conservazione, è stimabile attorno ai 20€. Un saluto cordiale. ---------------------------------- Note: (1) Asse. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli assi della della tipologia di figura reperiti nel web
(2) M ANTONINVS AVG ARMENIACVS P M (Marcus ANTONINVS AVGustus ARMENIACVS Pontifex Maximus).. Riprendo dal RIC III le notizie che seguono relative alla moneta di figura 1. Nel 162 d. C. i Parti avevano invaso l'Armenia e imposto, come re, un personaggio della loro parte, un certo Pecorus. Poi avevano annientato una legione romana e successivamente compiuto incursioni in Siria e costretto alla rotta il presidio romano nella regione. Marco Aurelio, per contrastare la minaccia, nominò Lucio Vero, suo collega di governo (co-Augusto), comandante in capo, e gli affidò il compitoo di organizzare una spedizione militare. L. Vero tuttavia si ammalò e non poté raggiungere la Siria se non agli inizi del 163, quando si insediò ad Antiochia ed affidò le operazioni militari a tre suoi luogotenenti, i generali Avidius Cassius, Statius Priscus e Martius Verus. Priscus riuscì nella missione riuscendo a ricacciare i Parti, talché Lucio Vero nello stesso anno poté fregiarsi sulle monete del titolo di 'Armeniacus'. Per l'occasione infatti furono battute monete celebrative con i tipi dell'Armenia seduta a terra e circondata di armi, di Marte con Vittoria e Trofeo, della Vittoria con corona e palma. Nel 164 anche Marco Aurelio aggiunse alla propria titolatura l'appellativo di 'Armeniacus' e come tale appare nelle leggende di alcune monete del periodo. Nel 165 la guerra partica si riaccese per la seconda e ultima volta. I Romani reagirono sottomettendo l'Armenia e travolgendo i Parti in Siria, Mesopotamia, Partia e Media. Ctesifonte, la capitale dei Parti, venne distrutta e quel popolo reso innocuo per diversi anni. La monetazione del 164-65 si suddivide in due parti, prima e dopo l'agosto del 165: nel primo periodo entrambi gli Augusti si fregiarono del titolo di 'Armeniacus', nel secondo periodo entrambi ricevettero l'Imperium per la terza volta, mentre Vero si fregiò del titolo di 'Parthicus Maximus'. La moneta di figura fu battuta pertanto nel primo dei due periodi sopra menzionati. (3) LIBERAL AVG TR P XIX IMP II COS III (LIBERALitas AVGusta TRibunicia Potestate XIX IMPerator II COnSul III). L'iconografia della Liberalitas è quella classica ben nota in cui la dea reca, come segni distintivi della personificazione, l'abaco e la cornucopia. La presenza della Liberalitas su questa moneta sembra alludere ad una elargizione imperiale avvenuta in occasione della vittoria sui Parti. Sostiene BMC IV che il cittadino comune era molto sicuro dell'esistenza di un mondo spirituale e molto certo che esso fosse strettamente legato a tutto ciò che si poteva vedere e sentire. Di qui la concezione, per lui piuttosto naturale ma per noi strana, che dietro lo spettacolo effettivo materiale di un'elargizione imperiale ci fosse da qualche parte, nel mondo spirituale, una dea, la Liberalità, in possesso di un corno magico dell'abbondanza ma anche di un vero abaco, di quelli che di solito si usavano nelle elargizioni. (4) S·C. Tra le novità introdotte da Augusto nella monetazione è da ricordare il conferimento al Senato della responsabilità delle emissioni monetali in bronzo; ogni emissione ènea portava perciò sul rovescio la sigla SC (Senatus Consulto, "per decreto del Senato"). La monetazione d'oro e d'argento, che era priva della sigla SC, rientrava nella competenza diretta dell'imperatore. |
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