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Roma, dupondio, Nerva e la Libertas Publica | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
15.6.2024
..da NUMISMATICA ITALIANA MONETE ITALIANE DA COLLEZIONE ITALIAN COINS. Buongiorno, potrebbe essere un asse di Nerva? peso 10.20g, diametro 2.70 cm. Grazie per un parere. |
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Roma, 16.6.2024
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Dupondio1, zecca di Roma, 97 d. C.2, RIC II 87 (pag. 229), BMC III 126 (pag. 22), Cohen II 116 (pag. 10), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------------------------- Note: (1) Dupondio (oricalco), riconoscibile dalla corona radiata sulla testa dell'imperatore. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei dupondi della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) La moneta è databile con precisione in quanto è noto che Nerva ricevette l'investitura per il terzo consolato (COS III) nel 97 (v. BMC, pag. xxxii). (3) IMP NERVA CAES AVG P M TR P COS III P P (IMPerator NERVA CAESar AVGustus Pontifex Maximus TRibunicia Potestate COnSul III Pater Patriae). Marco Cocceio Nerva (v. wikipedia) nacque nell'antica colonia romana di Narnia (l'odierna Narni, in provincia di Terni), figlio di Cocceio Nerva, famoso giureconsulto, e di Sergia Plautilla, figlia a sua volta del console Popilio. Molto amico di Vespasiano, fu da questi nominato generale e governatore della provincia Mauretania. Fu l'ultimo imperatore italico sia di nascita che di famiglia. Nerva non aveva seguito l'usuale carriera amministrativa (il cursus honorum), anche se era stato console durante l'impero di Vespasiano nel 71 e con Domiziano nel 90. Quando fu organizzata la congiura contro Domiziano, Nerva acconsentì a divenirne il successore. Egli era molto stimato come anziano senatore ed era noto come persona mite e accorta. Alla morte di Domiziano, Nerva fu acclamato imperatore il 18 settembre 96 in Senato da tutte le classi, concordi sul suo nome. Durante il suo regno, breve ma significativo, apportò un grande cambiamento: il "principato adottivo". Questa riforma prevedeva che l'imperatore in carica dovesse scegliere, in vita, il proprio successore all'interno del Senato; questo faceva sì che i senatori venissero responsabilizzati. Inoltre, dall'anno dei quattro imperatori il Senato aveva subito un cambiamento epocale: i senatori cominciavano a provenire anche dalle province, rinnovando così l'antico e oligarchico senato romano. Nerva e dopo di lui Traiano furono abili nell'annunciare che il successore poteva essere scelto anche tra la plebe. Nerva, secondo Tacito, nel suo breve regno seppe fondere le idee di impero, libertà e pace, dando inizio a un secolo poi considerato d'oro. Appena eletto, fece cessare le persecuzioni contro i cristiani, consentì agli esiliati di rientrare a Roma, abolì i processi di lesa maestà, reintegrò il Senato nelle sue prerogative, prodigò le sue terre e i denari per soccorrere i poveri; inoltre abolì il fiscus iudaicus (che gravava sugli ebrei dell'Impero) e la vicesima hereditatum (imposta successoria pari al 5% del patrimonio ereditario). Nonostante ciò, fu molto duro contro i suoi delatori. Fu addirittura giudicato troppo mite dal Senato e subì una congiura che venne sventata esiliando a Taranto colui che ne era a capo, il senatore Calpurnio Crasso. Nel 97 fu nominato console per la terza volta e gli fu collega Lucio Verginio Rufo. In campo economico, Nerva attuò una politica di sgravi fiscali e di incentivi che doveva favorire le comunità italiche. Gli Ebrei furono esentati dal tributo che era stato loro imposto sotto i Flavi. Una legge agraria assegnò appezzamenti di terreno a cittadini nullatenenti. Le spese che le città dovevano sostenere per il mantenimento del cursus publicus, cioè del servizio postale, furono addossate alle casse imperiali. A Roma fu riorganizzato il sistema dell'approvvigionamento idrico; ci resta di quegli anni l'opera fondamentale scritta dal curatore delle acque, Sesto Giulio Frontino, sulla progettazione e la manutenzione degli acquedotti. Un altro grande provvedimento fu la "Politica degli alimenta", che consisteva nell'erogare prestiti a tasso agevolato, sussidi alle famiglie povere e l'istruzione gratuita per gli orfani. Vecchio e malato, non scelse il successore nella propria famiglia, ma adottò Marco Ulpio Traiano, generale delle legioni a difesa del confine renano. L'adozione coincise con un'importante vittoria militare in Pannonia, che diede all'adottato Traiano l'appellativo di Cesare Germanico. Traiano venne nominato proconsole e gli fu conferita la tribunicia potestas. Nerva fu nuovamente nominato console, con Traiano, nel 98, ma morì dopo tre mesi di carica il 25 gennaio 98. Il suo successore volle un funerale di grande solennità. Le sue ceneri furono poste nel mausoleo di Augusto. Nonostante abbia governato per meno di due anni, egli è ricordato come uno dei migliori imperatori di Roma. (4) LIBERTAS PVBLICA (La Libertà pubblica). Libertas Publica è la parola d'ordine del regno di Nerva, in opposizione alla tirannia di Domiziano. La dedica di un tempio alla "Libertas Restituta" fu tra i primissimi atti di Nerva, e i suoi inizi sono naturalmente descritti come i "primi dies redditae libertatis" (primi giorni della libertà restituita). Libertas è riconoscibile dai suoi attributi, il pileo (cappuccio dello schiavo affrancato) e la bacchetta del pretore, che col suo tocco conferiva la libertà (v. BMC_III pag. xxxix). (5) S·C. Tra le novità introdotte da Augusto nella monetazione è da ricordare il conferimento al Senato della responsabilità delle emissioni monetali in bronzo; ogni emissione ènea portava perciò sul rovescio la sigla SC (Senatus Consulto, "per decreto del Senato"). La monetazione d'oro e d'argento, che era priva della sigla SC, rientrava nella competenza diretta dell'imperatore. |
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