Follis1,
zecca di Cyzicus2,
355 ÷ 361 d. C., RIC VIII
119 (pag. 499), indice di
frequenza "C".
Descrizione sommaria (sono indicate
in rosso le parti della leggenda non più leggibili):
D.
D N CONSTAN-TIVS P
F AVG
3.
Costanzo II, con diadema di perle, busto paludato e
corazzato a destra. Bordo perlinato.
R. SPES REI-PVBLICE 4.
Il sovrano elmato e in abito militare, in piedi a
sinistra, sorregge globo ed asta. Segno di
zecca, 5.
Di seguito riporto il link ad un
follis di tipologia simile, battuto dalla zecca di
Cyzicus:
- http://www.vcoins.com/ancient/romanlode/store/viewItem.asp?idProduct=2687&large=0
nEF Constantius II AE 4. Scarce reverse type.
Superb glossy brown surfaces; slight rouuughness
right obverse field. 2.7 g, 15.6 x 16.6 mm. RIC
VIII:117 for Cyzicus. Minted 355-361 AD. OBV.:
Laureate Constantius II right, DN CONSTANTIVS PF
AVG. REV.: Spes standing left, holding a globe and
spear, SPES REIPVBLICE, SMK(delta) in exergue.
Price US$ 50.00 euro 34.08 £ 25.25 AUD$ 56.72 CHF
54.94 CAD$ 50.22 Rates for 1/25/2008.
Il valore della moneta, nello stato in cui si trova,
non dovrebbe superare i 5,00€.
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Note:
(1) Le
caratteristiche fisiche della moneta di figura
(15,7-15,9mm, 1,99g, 11h) sono confrontabili con
quelle indicate dal RIC per questa tipologia
monetale (15-16mm, 2g).
(2) La catalogazione di questa
moneta si presenta problematica poiché lo stato di
usura non consente di determinare con certezza se
il segno di zecca, così come riportato nella nota n° 5, sia stato
ricostruito correttamente e se quindi la moneta
sia stata effettivamente battuta dalla zecca di
Cyzicus. In alternativa non si può escludere che
in esergo si debba leggere SMN.. (Nicomedia), in
tal caso tuttavia non si giustificherebbe la
presenza della lettera Γ in basso a sinistra nel
campo.
(3) CONSTANTIVS Pius Felix
AVGustus, riferibile all'imperatore Costanzo II.
Costantino II, Costanzo II e Costante (in
quest'ordine di anzianità) divennero Augusti il 9
settembre del 337, circa quattro mesi dopo la
morte del loro genitore, Costantino I il Grande.
Tra di loro si divisero l'impero, Costantino II
governò in Ispagna, Gallia e Britannia, Costanzo
II in Oriente ed Egitto, Costante in
Africa, Italia e Illyricum. Nel 340 Costantino II
invase improvvisamente i territori di Costante ma
l'impresa fallì e l'invasore perì in battaglia ad
Aquileia. Costante rimase quindi unico Augusto
d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350 di un
complotto militare organizzato da Magnenzio. In un
momento di turbolenze nell'impero occidentale,
Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente
una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage
seguita alla morte di Costantino I, gli diede in
isposa la sorella Costantina e lo fece Cesare a
Sirmium, il 15 marzo del 351. Gallo e il nuovo
prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza por
tempo in mezzo, partirono per l'Oriente e si
insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel
momento in cui si vociferava del fenomeno
meteorologico o astronomico della croce celeste,
almeno creduto tale. Poiché la situazione al
confine persiano si manteneva piuttosto
tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente facile.
Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei, specie
di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e
violenze che culminarono con l'istigazione al
linciaggio del prefetto Domiziano e del questore
Monzio. Dopo questo accadimento Gallo fu
richiamato, ufficialmente per essere trasferito in
Gallia, ma in realtà per essere privato delle
prerogative e processato a Flanona, un'isola al
largo della costa orientale dell'Istria, dove fu
decapitato verso la fine del 354. Costanzo morì
per cause naturali il 3 novembre del 361 mentre
muoveva col suo esercito per reprimere la rivolta
di Giuliano l'Apostata.
(4) SPES REIPVBLICE (la
Speranza della Repubblica). La moneta fu battuta,
sia nel nome di Costanzo II che di Giuliano
l'Apostata.
(5) Nel segno di zecca, le quattro lettere
dell'esergo stanno per "Sacra Moneta Cyzicus,
officina 6 (nella numerazione greca il numero sei
è il digamma, ς), mentre la lettera Γ è in qualche
modo associata con l'emissione.
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