Indice Dietro Avanti
Augusto - T. Quinctius Crispinus Sulpicianus
11.6.2004
Ho visitato il vostro sito, davvero interessante, ed ho ritenuto opportuno, inviarvi una e.mail per avere maggiori informazioni storiche, ed una possibile valutazione della moneta.

La moneta da me custodita penso sia risalente all'epoca romana, infatti riporta la scritta S C, ovvero "Senato Consultus", ha un diametro che varia dai 3.3 ai 3.5 cm, un peso di circa 19 - 20 grammi, ha un'inclinazione del conio di circa 270° (ovvero freccia rossa ore 12.00-freccia blu ore 8.50), colore verde scuro con riflessi dorati, presumibilmente bronzo. Per quanto riguarda la lega del tondello, non presenta parti di materiale ferro-magnetico, in quanto con la prova della calamita, non da nessun segnale.
Per eventuali altri chiarimenti, mi contatti pure allo 041/466442 oppure daniele.pandolfo@aliceposta.it 
Ringraziandola fin d'ora, Le porgo Cordiali saluti

 fig. 1
Roma, 13.6.2004
Egregio Lettore,
di seguito le fornisco gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta:

Zecca di Roma, sesterzio in oricalco1, 18 a.C., RIC I 329, C510, indice di rarità (secondo il RIC): "R2"

D. Corona di quercia fiancheggiata da due rami di alloro. OB (in alto in verso orario) CIVIS (all'interno di una corona di quercia) SERVATOS (in basso in senso antiorario).2
R. TQVINCTIVSCRISPINSVLPICIIIVIRAAAFF attorno ad SC3

A titolo di confronto, riporto alcune presenze rilevate in rete:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1653.html La moneta si riferisce al Q. AElivs Lamia menzionato in nota(3).
  2. http://www.rovenet.com/tno/moneyers/sulpicianus.html 
Le suddette presenze non sono accompagnate da indicazioni di valore che cercherò pertanto di ricavare in via deduttiva confrontando il valore indicato dal Cohen per questa moneta (5 franchi) con quello di un'altra moneta augustea (C377) valutata dal Cohen ancora 5 franchi e dal Montenegro 2800 - 700 - 200 (migliaia di lire del 1988), a seconda del grado di conservazione. 

Concludo osservando che, sebbene le caratteristiche di peso della moneta comunicate dal lettore evidenzino uno scostamento dai valori di picco indicati in nota(1), esso non è tale tuttavia da insinuare dubbi sull'autenticità del conio. Le monete di bronzo di epoca romana venivano infatti coniate in modo che da una certa quantità di metallo si dovesse ricavare un certo quantitativo di monete quale che fosse il peso individuale di ciascuna; d'altra parte non è dato di sapere la precisione della bilancia utilizzata per rilevare il peso.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

----------
(1)Il peso dei sesterzi firmati da Quinzio Crispino Sulpiciano si addensava attorno ai 26,25-24,50 g., gli assi non erano allineati, i bordi del dritto e del rovescio erano perlinati. Per la monetazione del periodo si veda quanto scritto in altra pagina di questo sito (cliccare qui).
(2)OB CIVIS SERVATOS. Per il significato di questa leggenda, si consulti altra pagina di questo sito (cliccare qui)
(3)Titvs QVINCTIVS CRISPINvs SVLPICianvs IIIVIR Aere Argento Auro Flando Feriundo. Il collegium dei monetieri incaricati della coniazione delle monete per l'anno  18 a.C. era costituito, oltre che da Tito Quinzio Crispino Sulpiciano, da Q. AElivs Lamia e C. Marcivs Censorinuvs. Ciascuno dei tre battè quindi monete della stessa tipologia che si differenziavano soltanto per il nome del firmatario (il cui titolo ufficiale era "IIIVIR Aere Argento Auro Flando Feriundo").

Indice Dietro Avanti