Duisburg, 3.8.2005
Egregio
Lettore,
di seguito
trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Follis 1, Zecca di Cizico2, 331 d. C., RIC VII
93 (pag. 656), indice
di rarità "r5
D. CONSTAN - TINOPOLI 3. Costantinopoli busto
elmato e diademato di perle a sinistra,
mantello imperiale, lancia rovesciata.4
R.
Vittoria gradiente a sinistra su prua di nave,
armata di lancia con
scudo poggiato a terra trattenuto
con la mano sinistra5. In esergo SMKA 6.
La
ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.vcoins.com/ancient/beastcoins/store/viewItem.asp?idProduct=1843&large=0
(zecca di Cizico - elmo diademato di perle)
Constantinople - SMK gamma Constantinople
Commemorative AE -3 (Minted AD 331-334) OB:
Helmeted with pearl diademed bust of
Constantinopolis, left, wearing imperial
mantle, spear behind CONSTANTINOPOLI REV:
Victory stg. left, foot on prow, holding
scepter, leaning on shield SM?? in exergue
Cyzicus mint RIC, Vol. VII, #93 Price US$ 20
€ 16.49 £ 11.37 AUD$ 26.34 CHF 25.74 CAD$
24.52 Rates for 7/29/2005
- http://www.sixbid.com/home/auctions/lanz/ancient/la123/00898q00.jpg
(zecca di Siscia - elmo ornato di corona
d'alloro) RÖMISCHE MÜNZEN KAISERREICH
CONSTANTINUS I. (307 - 337) CONSTANTINOPOLIS
- PRÄGUNGEN No.: 898 Schätzpreis-Estimate:
EUR 75 d=17 mm Follis, 334-335, Siscia.
CONSTAN - TINOPOLIS. Drapierte Büste der
Constantinopolis mit Helm, Lorbeerkranz und
Szepter links. Rs: Victoria mit Szepter und
Schild links, den rechten Fuß auf
Schiffsprora gesetzt; im Abschnitt •BSIS•.
RIC VII, S. 456, 241. 2,97g. Feiner Stil,
dunkelbraune Patina, vorzüglich.
Concludo
osservando che la moneta di figura presenta
caratteristiche compatibili con i conî d'epoca.
Un
saluto cordiale.
Giulio
De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Traggo dal sito dell'ANS
(American Numismatic Society - http://www.amnumsoc.org/search/),
imponendo
come parametri di ricerca: "
constantinopoli"," victory", "cyzicus", le
caratteristiche dei follis della tipologia di
figura presenti nel data base:
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
1.98 |
6 |
- |
2.02 |
6 |
- |
2.16 |
12 |
- |
2.40 |
12 |
- |
3,44 |
12 |
|
1,80 |
6 |
- |
2,41 |
6 |
- |
2.18 |
5 |
- |
2.92 |
12 |
- |
2.92 |
5 |
- |
2,73 |
12 |
- |
2.81 |
6 |
- |
2,95 |
6 |
- |
2,55 |
6 |
- |
3,08 |
6 |
- |
2,10 |
12 |
18 |
Le
caratteristiche fisiche indicate in tabella
vanno raffrontate con quelle comunicate dal
lettore: 1,5±0,5 g.; 16,0÷17.3 mm; 5h.
Da cui si evince che il peso della moneta di
figura è un po' scarsino ma, sopra tutto, che
la bilancia utilizzata del lettore è
inadeguata ai fini numismatici (se ne trovano
in vendita su internet a prezzi sui 30$).
(2) Cizico era una città posta sulla
sponda asiatica del Mar di Marmara (nella
penisola di Kapidagi - v. mappa http://www.europe-atlas.com/istanbul-map.htm).
(3) "CONSTANTINOPOLI". Il termine,
di primo acchito, farebbe pensare ad un
dativo, nel qual caso la leggenda sarebbe da
interpretare come una dedica "a
Costantinopoli". Ma, se così fosse, secondo il
RIC, ci si dovrebbe aspettare anche una "Vrbi
Romae" sulle monete coeve che onorano la
vecchia capitale. Non è così e dunque
verosimilmente "CONSTANTINOPOLI" è la
conseguenza dell'errore di uno scriba, che ha
coinvolto tutte e sole le zecche dell'area
gravitante sul Mar di Marmara: Cizico appunto,
Costantinopoli sul Bosforo, Eraclea, sulla
sponda settentrionale dello stesso mare e
Nicomedia sulla sponda meridionale, a est di
Cizico; anche perché altre emissioni dello
stesso periodo recano la leggenda del dritto
corretta "COSTANTINOPOLIS". L'errore fa
emergere che verosimilmente le zecche
menzionate facevano parte di un unico
distretto amministrativo.
(4) "CONSTANTINOPOLI" é la leggenda
singolare del dritto di questa moneta da
confrontare con la parallela leggenda "VRBS
ROMA". Le considerazioni che seguono sono
riprese da uno studio di Salvatore Calderone,
dal titolo Costantinopoli: "la seconda
Roma", costituente un capitolo del
trattato "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi
1993.
Il 25
luglio del 326, al termine di un viaggio in
Italia, Costantino I aveva sostato a
Roma per la chiusura dei festeggiamenti
relativi al suo ventesimo anno di regno (si
ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto
di morte, nello stesso giorno di venti anni
prima, alla presenza dei notabili del regno,
gli aveva conferito l'imperium). E lì nella
capitale, con grave scandalo dei circoli
pagani conservatori e grande risentimento del
popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme
con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel
tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato
le spalle alla città eterna per non farvi più
ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il
disegno costantiniano aveva come obiettivo la
rinascita religiosa e politica dell'intero
mondo romano, la creazione di un ponte tra
l'Occidente e un Oriente di recente
politicamente unificato dopo la sconfitta di
Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita
non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai
decrepita, ma doveva essere una città nuova e
grande da costruire ad hoc in posizione
baricentrica rispetto ad un impero che si
estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate,
dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo
della città ideale era stato, pochi mesi
prima, Dio in persona che gli era apparso in
sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica
città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in
aderenza al diritto sacrale romano, nelle
vesti di magistrato dotato di "imperium",
accompagnato dal Pontifex e dall'Augure
(i pagani Praetextatus e Sopratus
rispettivamente), con la lancia in pugno,
aveva tracciato il perimetro della nuova
città, otto volte più grande della vecchia
Bisanzio. Le forme del diritto romano non
erano per Costantino inconciliabili con quelle
della religione cristiana se il segno augurale
atteso all'atto della fondazione era
rappresentato dalla volontà divina che aveva
preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio
del 330 era stato giorno di grandi
festeggiamenti per l'inaugurazione
("consecratio") della città che era stata
munita di una poderosa cinta di mura e che,
già qualche tempo prima, aveva assunto il nome
di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da
Bisanzio, sono datate alcune delle
costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di
anni più tardi, in una data imprecisata tra il
332 e il 333, era stata varata una legge che
conferiva alla città lo stato giuridico di
"seconda Roma", seconda beninteso solo in
senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto
alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo
storico di rinnovamento, alla rinascita del
mondo romano, secondo l'ideologia cristiana
assunta al rango di ideologia politica. Il
nuovo status della città comportava anche
delle conseguenze pratiche, come la
distribuzione gratuita del pane ai cittadini
(attestata per la prima volta il 18.5.332,
come riferisce il Chronicon Paschale), a
somiglianza di quanto per secoli era accaduto
nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi
fiscali e civili ai marinai d'Oriente in
cambio del trasporto del frumento destinato
alla città.
(5) Come la costantiniana leggenda
del rovescio, "VRBS ROMA", era associata al
tipo della lupa che allatta i gemelli, così
l'altra parimenti costantiniana,
"CONSTANTINOPOLIS" ovvero "CONSTANTINOPOLI",
era associata al tipo della Vittoria e al
dominio sui mari. Secondo il sito http://www.constantinethegreatcoins.com/hist/
(v. anno 324), il tipo della Vittoria
alluderebbe in particolare alla vittoria
navale del 324 nelle acque del Bosforo della
flotta di Costantino, comandata da Crispo,
contro quella di Licinio.
(6) Il marchio di zecca SMKA va
interpretato così: Sacra Moneta Kyzici,
officina n° 1 (A). Va precisato che lo stato
di usura della moneta non consente di essere
certi sull'ultima lettera del marchio di zecca
e quindi sull'officina che ha battuto la
moneta.
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