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Roma, 7.1.2006
buongiorno,
possiedo una moneta della quale non so nulla, apparentemente sembrano essere romana. se lei gentilmente volesse darmi qualche informazione ed una valutazione le sarei molto grato. metallo oro, amagnetico, diametro 20mm.; ho pesato oggi la moneta con due bilance di precisione ed il risultato è il seguente: 4,4070÷4,4060 g, non credevo che in quegli anni arrivassero ad una tale precisione nel peso. L'asse di conio come da lei osservato, sembra essere a ore 6, per sicurezza le invio una foto del medesimo. Oltre al valore odierno, in questi giorni mi sono chiesto cosa si poteva acquistare all'epoca di Giustiniano con una moneta d'oro e se era di normale uso tra la gente comune. Domande alle quali internet non ha saputo darmi una risposta... Non voglio approfittare oltre della sua cortesia. Cordiali saluti. |
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Roma, 11.1.2006
Egregio
Lettore, non disponendo dei manuali necessari alla catalogazione delle monete bizantine, non posso fornirle una consulenza professionale esaustiva sulla moneta in suo possesso. Mi limiterò pertanto a trasferirle le notizie che ho potuto attingere dal web. Se in futuro mi sarà possibile, aggiungerò ulteriori dettagli alla presente relazione. Solido1, zecca di Costantinopoli2, 527-565 d. C.. D. D N
IVSTINI-ANVS P F AVG3. Giustiniano di fronte, testa di tre
quarti a destra con elmo ornato da pennacchio, busto
corazzato. Sulla spalla sinistra scudo decorato con
cavaliere. Nella mano destra una lancia che passa
trasversalmente dietro la nuca. Intorno cerchio
perlinato. La ricerca nel web di monete di tipologia simile ha prodotto i seguenti risultati:
Per quanto concerne la domanda sul potere di acquisto del solido di Giustiniano, non sono in grado di esserle preciso; tuttavia riprendo dal Bollettino di Numismatica (B. N.) - monografia 11.3 dell'anno 2004 ed. Ist. Polig. e Zecca dello Stato, pag. 26 e segg. alcune considerazioni ivi svolte, riferite ad un'epoca antecedente di due secoli quella di Giustiniano e relativa al regno di Costantino il Grande. Costantino, per assicurarsi la "Fides Militum", aveva la necessità di dare continuità alle elargizioni imperiali alle truppe e garantirne il valore ancorandole ad una moneta stabile e in buon metallo, ruolo che non poteva essere più svolto dal denario, il cui potere di acquisto era andato scemando di giorno in giorno. Egli puntò allora sull'oro e con tale metallo furono battute le monete destinate ai militari. La nuova moneta prese il nome di "solidus aureus" e pesava 4,5479g, un peso che si mantenne inalterato certamente sino all'epoca di Giustiniano, come risulta dalla moneta di figura, ma anche oltre. Riferisce B. N. che "se il livello dei prezzi in termini di oro risultò, nel lungo periodo, abbastanza stabile, il suo aumento in termini di moneta divisionale pare sia stato enorme. Secondo il calcolo di alcuni studiosi il valore di un solido che nel 324 d. C., regnante Costantino, era di circa 4500 denari, nel giro di una quarantina d'anni arrivò a toccare i 30milioni di denari. La creazione di un sistema monetale a base aurea, infatti, se da un lato garantì stabilità alla moneta grossa, segnò dall'altro il crollo della moneta piccola, il cui potere di acquisto non venne più sostenuto dallo Stato. Le conseguenze, sul piano sociale, pare fossero disastrose." Finì che anche nei piccoli commerci le monete divisionali furono soppiantate dall'oro che però non era alla portata delle classi deboli, cioè della maggior parte dei cittadini. Un saluto cordiale. Giulio De
Florio ------------------------------- Note: (1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei solidi di Giustiniano presenti nei link sopra indicati, nel sito dell'ANS e in ARSLAN:
(2) Il marchio di zecca di questa moneta è CONOB (v. esergo), indicativo della zecca di Costantinopoli, formato dall'unione di"CON" (che sta per CONstantinopolis) e di "OB" che per le monete auree significava l'elevata presenza di fine nella lega metallica (OB starebbe infatti per "obryzum", oro puro - v. http://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=CONOB). Detto questo, rilevo tuttavia che nel volume "Uomini e monete in terra di Siena" ediz. Montepaschi di Siena, pag. 243, una moneta molto simile a quella di figura viene assegnata alla zecca di Roma essendo stata battuta da Atalarico (526-534) e Teodato (534-536) a nome di Giustiniano (rif.to bibliografico: ARSLAN 1978, pag. 3, n. 103 - 4,41 g., 21 mm, ore 6). Alla luce di quanto sopra è chiaro che la questione della zecca di emissione richiederebbe un approfondimento che al presente non sono in grado di fornire. (3) Dominus Noster IVSTINIANVS Pius Felix AVGustus. Riferisce il sito http://www.doaks.org/byzcoins.pdf che il solido del sesto secolo era una moneta di circa 20mm di diametro nella quale il sovrano si presentava di tre quarti o di fronte, di solito corazzato. La sua immagine non aveva alcuna pretesa di apparire realistica. La figura sul rovescio era una Vittoria o un arcangelo che reggeva una croce e poteva apparire in piedi o seduta. Per un profilo storico di Giustiniano rimando al sito: http://www.giustiniani.info/imperatore.html. (4) VICTORIA AVGGGD. La leggenda Vittoria degli Augusti, con la presenza di tre G, è consueta nella monetazione del periodo, tuttavia non sono in grado di approfondire se ad essa vada attribuito un significato particolare nel regno di Giustiniano (es. l'associazione di Giustiniano con Atalarico e Teodato). L'ultima lettera dopo le tre G, dovrebbe essere una D oppure una G, ad indicare l'officina monetale responsabile della coniazione. |
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