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Salonina e Vesta | ||||||||||||||||||||||||
3.4.2008
Egregio
Dottor De Florio, approfitto ancora della sua disponibilità per sottoporre alla sua attenzione quest'altra moneta, per la quale non sono riuscito a trovare alcun riscontro. Le riporto le caratteristiche fisiche della moneta: Peso: 3.1 g Diametro: 18 mm ; Asse di conio a ore 12; Il materiale non è attratto da calamita ; Colore: Argento/Ramato; URL: http://www.monetaromana.it/ Autorizzo all'uso incondizionato delle foto o delle immagini inviate. Grazie di nuovo per la sua disponibilità. Cordiali saluti. |
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Roma, 5.4.2008
Egregio
Lettore, trascrivo di seguito i dati significativi pertinenti alla moneta di figura: Antoniniano1, Zecca di Roma, 263 ÷ 264 d. C.2, RIC V/I 32 (pag. 194), Cohen V 143 (pag. 510), indice di rarità "C". Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non leggibili):
La ricerca nel web di monete di pari tipologia ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. (1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli antoniniani della tipologia di figura presenti nel data base dell'ANS (American Numismatic Society) e nei link sopra indicati:
(2) Traggo la datazione dal sito, http://tinyurl.com/3vfzys. (3) SALONINA AVGusta. Giulia Cornelia Salonina Augusta, moglie di Gallieno, sembra aver ricevuto il titolo nel 253 quando Gallieno fu associato al potere dal padre Valeriano I. Ella perse almeno due dei suoi figli, Valeriano giovane e Salonino. Fu assassinata insieme al marito. Salonina passa per aver avuto delle simpatie cristiane (vedere in proposito http://it.wikipedia.org/wiki/Salonina). Per una breve sintesi storica su Gallieno, cliccare qui. Molto interessante è il sito seguente, http://fc.kcsd.org/~vciviletti/MyCoins/GALLIENUS_1.html, particolarmente documentato sulla monetazione di Gallieno e sul suo zoo (The Coins of Gallienus' "Zoo" Collection). Molto documentato è anche il sito http://mk.shahrazad.net/gallienus/. (4) Il forum di numismatica Moneta-L mi ha fornito la spiegazione dell'uso della falce di luna al di sotto del busto delle Auguste. L'esigenza di distinguere gli antoniniani (o doppi denari) dai denari o dagli assi aveva indotto i monetieri romani a conferire agli imperatori la corona radiata, simbolo del sole; l'uso dello stesso simbolo sarebbe stato inappropriato per le Auguste cui venne conferita la falce di luna. L'associazione tra la Luna (ovvero Diana) e la donna ha a che fare con la fecondità, in quanto, come riferisce Cicerone (Lib. ii. De Nat. Deor.), Diana veniva invocata dalle partorienti (v. S. W. Stevenson). (5) VESTA. Grande sviluppo presso i Romani ebbe il culto pubblico di Vesta (scarso invece quello privato, superato dal culto dei Penati, dei Lari e del Genio). Al culto pubblico erano dedicate le vergini vestali che avevano la loro casa nel foro romano e custodivano il fuoco sacro alla dea. In suo nome si svolgevano le Vestalia, feste che duravano dal 7 al 15 giugno e culminavano il giorno 9. Nel tempio a lei dedicato si conservava il palladio, la statua lignea, custode della città di Troia, che Enea portò con sé nella fuga dopo l'incendio della città. Il palladio fu poi assunto come garanzia di difesa per Roma e per il popolo romano. Vesta, patrona del focolare dello stato, era invocata durante le pubbliche calamità e grande efficacia si attribuiva alle preghiere delle sue vestali. Salonina, associata a Vesta nel rovescio della moneta, mette in luce il ruolo che l'Augusta svolgeva quale scrupolosa custode della tradizione religiosa dei Romani. (6) Q in esergo indica l'officina monetale (la quarta) responsabile dell'emissione. |
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