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Tito e la Vittoria su una prua | ||||||||||||||||||||||||||||
29/10/2008
Gentile
signor Giulio De Florio, gradirei la Sua consulenza per questa moneta ... Peso grammi: 11 Diametro: 27 Colore: verde scuro Asse: ore 6 Lega: bronzo Mat. ferr: no Sul verso: IMPTCAES VESPAUG COS VIII Sul recto: VICTORIA AUG S C Cordiali saluti |
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Roma, 30.10.2008
Egregio
Lettore, di seguito riporto i dati significativi pertinenti alla sua moneta: AE Asse1, zecca di Roma, 80-81 d. C.2, RIC II 133 (pag. 131), BMC II 217 (pag. 268), Cohen I 368 (pag. 458), indice di rarità "C" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
Di seguito riporto i link a monete "simili" a quella di figura presenti nel web:
Un saluto
cordiale. ------------------------------- Note:
(2) La datazione della moneta viene fatta tenendo conto dell'indicazione dell'ottavo consolato del quale Tito fu investito tra l'80 e l'81. (3) Non si può escludere che la leggenda del dritto fosse all'origine IMP T CAES VESP AVG P M TR P P P COSVIII. In effetti lo spazio compreso tra "AVG" e "COSVIII" sembra abbastanza largo da ospitare una leggenda più lunga. Il RIC (almeno nell'edizione in mio possesso, che non è la più recente) non attribuisce uno specifico categorico alla variante, limitandosi ad annotare che essa è conosciuta dal Cohen (Cohen 369). (4) IMPerator Titus CAESar VESPasianus AVGustus Pontifex Maximus TRibunicia Potestate COnSul VIII. Si noterà come il titolo di "Imperator", indicativo del comando militare, è utilizzato come praenomen da tutti i sovrani della famiglia flavia. Il titolo dinastico di Caesar viene dai Flavi mutuato dalla famiglia Giulio-Claudia. La monetazione di Tito si distingue da quella di Vespasiano per l'interposizione di una "T" tra "IMP" e "CAES". Traggo dallo Stevenson i seguenti cenni biografici sulla vita di Tito. Tito, nato il 30 dicembre 41, è il figlio maggiore di Vespasiano. Inizia la carriera militare al seguito del padre in Germania, poi lo segue in Britannia, dando prova di abilità e doti di comando, pur mantenendo affabilità di modi e capacità comunicativa. Nerone lo promuove dal rango di tribuno a quello di prefetto, ponendolo al comando di una legione. Partecipa con il padre alla guerra giudaica, conquistando le città di Tarichaea e Gamala, roccaforti della resistenza giudaica. Dopo la morte di Galba e l'elevazione di Vitellio conduce negoziati con Mucio, governatore della Siria, per cercare appoggio al trasferimento della sovranità a Vespasiano, negoziati conclusi positivamente e seguiti dall'acclamazione di Vespasiano da parte delle legioni di stanza in Oriente. Dopo il rientro di Vespasiano a Roma (69), Tito prosegue da solo la guerra giudaica. Riceve dal Senato il titolo di Cesare e di Principe della gioventù, e viene nominato console per il 70 come collega del padre nella carica. L'8 settembre del 70, dopo un lungo assedio e 120.000 morti tra le fila nemiche, conquista Gerusalemme riducendone in schiavitù gli abitanti. Nella conquista viene distrutto, forse contro la volontà di Tito, il tempio che gli Ebrei avevano eretto in onore dell'Onnipotente. Dopo la vittoriosa conquista gli viene tributata la prima acclamazione e il titolo di Imperator. Nel 71 rientra a Roma dove il Senato concede a lui e al padre, l'onore del trionfo e, con la seconda acclamazione, l'autorizzazione al titolo di IMP II. Viene quindi associato dal padre nell'esercizio del governo e lo sostituisce alla morte nel 79. Nelle vesti di Augusto introduce riforme efficaci. Il suo regno viene funestato da gravi calamità naturali, tra cui l'eruzione del Vesuvio che porta alla distruzione di Pompei ed Ercolano nell'agosto del 79 e l'incendio di Roma nell'80. Avvia anche con fondi del proprio patrimonio personale l'opera di ricostruzione e offre ai Romani il nuovo anfiteatro (noto come Colosseo). Muore il 13 settembre dell'81 tra il compianto generale. Per lui viene coniata la definizione: amor ac deliciae generis humani. (5) VICTORIA AVGVSTi. La Vittoria sulla prua nel rovescio della moneta è la "Vittoria Navale", tipo ripreso da Vespasiano che, a sua volta, l'aveva ripreso da Augusto il quale ultimo così a suo tempo aveva commemorato la battaglia di Azio. Il messaggio associato a questo, come ad altri tipi della Vittoria, è che la Pax romana imposta con le armi era fonte di prosperità per il popolo e credito per l'imperatore. La vittoria navale a cui si fa cenno è forse quella conseguita in Palestina sul lago di Gennesaret, modesto episodio della campagna giudaica (v. BMC nota a pag xlvii). |
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