Roma, 23.4.2009
Egregio
Lettore,
lo scarso
dettaglio delle foto che mi ha inviato impedisce di
decifrare le lettere in esergo e quindi non sarà
possibile catalogare in modo preciso la moneta:
Æ1, zecca ignota, (348 - 361) d. C.
Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. D N CONSTAN - TIVS P F AVG2. Busto paludato e corazzato di Costanzo
II, con diadema di perle.
R. FEL
TEMP
- REPARATIO3. Soldato elmato volto a sinistra,
imbraccia uno scudo con il braccio sinistro mentre
trafigge con una lancia un cavaliere che cade; scudo
a terra a destra. Il cavaliere ha il braccio e la
testa protesi all’indietro verso l'aggressore. Segno
di zecca illeggibile4.
La ricerca
nel web di monete simili a quella di figura ha
prodotto i seguenti risultati:
- http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/constan2/cs2268.jpg
RIC 185 (VIII, Thessalonica), LRBC 1679 AE3 Obv:
DNCONSTANTIVSPFAVG - Diademed, draped and
cuirassed bust right. Rev: FELTEMPREPARATIO Exe:
•S•/TS? - Soldier spearing falling horseman. March
351 - November 355 (Thessalonica).
- http://www.imperialcoins.com/itemdetail.asp?type=S&item=2976
Constantius II. 324-361 AD. AE 3 (18mm, 2.77g).
CONSTANTIVS P F AVG - Diademed bust right, draped
and cuirassed / FEL TEMP REPARATIO - Soldier right
and looking left, spears a fallen horseman,
grasping horse's neck; SMTS . RIC 192; LRBC 1683
Thessalonica, A.D. 353-355. US$ 18 € 12,99 £ 9,04
SFr. 21,38 Rates for 17/09/2007.
- http://www.imperialcoins.com/itemdetail.asp?type=S&item=124
CONTS18 - Constantius II AE Centenionalis US$ 8 €
5,77 £ 4,02 SFr. 9,50 Rates for 17/09/2007 Stock
No. CONTS18 Item#: CONTS18 - Constantius II AE
Centionalis Condition: VF/aEF, grainy obverse
Size/Date: 20mm, 348-354 AD Ref #: S4 4003
Obverse: DN CONSTANTIVS PF AVG Reverse: FEL TEMP
REPARATIO - Soldier adv. lt. spearing fallen
horseman. Mint: TS(epsilon) in ex. -
Thessalonica.
Concludo
osservando che, per quanto consentito da una
valutazione a distanza, la moneta si presenta non
difforme dai conî autentici del periodo.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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Note:
(1) In mancanza di dati circa le
caratteristiche fisiche della moneta non saranno
possibili raffronti con le monete autentiche del
periodo.
(2) Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs
Felix AVGvstvs. Costantino II, Costanzo II e
Costante (in quest'ordine di anzianità) divennero
Augusti il 9 settembre del 337, circa quattro mesi
dopo la morte del loro genitore, Costantino I il
Grande. Tra di loro si divisero l'impero, Costantino
II governò in Ispagna, Gallia e Britannia, Costanzo
II in Oriente ed Egitto, Costante in
Africa, Italia e Illyricum. Nel 340 Costantino II
invase improvvisamente i territori di Costante ma
l'impresa fallì e l'invasore perì in battaglia ad
Aquileia. Costante rimase quindi unico Augusto
d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350 di un
complotto organizzato da Magnenzio. Quest'ultimo,
successivamente sconfitto in battaglia da Costanzo,
pose fine alla propria vita nel 353. In un momento
di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo,
sentendo il bisogno di disporre in Oriente di un
alter ego in grado di rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita
alla morte di Costantino I (per un approfondimento cliccare qui di
seguito), gli diede in isposa la sorella
Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo
del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo,
partirono per l'Oriente e si insediarono ad
Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico
della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la
situazione al confine persiano si manteneva
piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente
facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze
che culminarono con l'istigazione al linciaggio del
prefetto Domiziano e del questore Monzio. Dopo
questo accadimento Gallo fu richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in
realtà per essere privato delle prerogative e
processato a Flanona, un'isola al largo della costa
orientale dell'Istria, dove fu decapitato verso la
fine del 354. Costanzo, rimasto solo alla guida
dell'impero, morì per cause naturali il 5 ottobre
del 361 mentre muoveva col suo esercito per
reprimere la rivolta di Giuliano l'Apostata.
(3) Mentre il significato della
leggenda allusiva al "ritorno dei tempi felici"
(forse quelli in cui Roma riusciva ancora a
mantenere l'ordine interno e a proteggere le
popolazioni dalle invasioni) è trasparente, non del
tutto certa è l'espansione della leggenda, FELix
TEMPorvm REPARATIO oppure FELicium
TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris
REPARATIO.
Sulle FEL
TEMP REPARATIO (in breve, "FTR") ha scritto un
interessante articolo Dough Smith (v. http://dougsmith.ancients.info/ftr.html)
da cui attingerò per la breve sintesi che segue. La
riforma monetaria del 348 di Costante e Costanzo II
portò in circolazione tre nominali in bronzo
argentato, nei seguenti tipi, tutti caratterizzati
dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali |
Tipi |
maggiore per dimensioni (biglione
- argento al 3%) - grande AE2 |
"Cavaliere
disarcionato" (tema del rovescio preferito
da Costanzo II) |
"Galea
pilotata dalla Vittoria" (tema del rovescio
preferito da Costante perché verosimilmente
onorava lo sbarco di Costante in Britannia
nel 342) |
intermedio - piccolo AE2 - busti a
sinistra |
"Barbaro
portato fuori dalla capanna" (tema del
rovescio preferito da Costante forse per
esaltare il tema della ricolonizzazione dei
territori conquistati) |
"Sovrano
con due prigionieri" (tema del rovescio
preferito da Costanzo II) |
minore
- AE3 |
"La
Fenice" |
Con la morte di
Costante, il "Cavaliere disarcionato" rimase l'unico
FTR in circolazione. Durante i suoi 13 anni di vita,
il "Cavaliere disarcionato" subì molte modifiche in
peso e dimensioni. Le prime monete erano quelle che i
collezionisti definiscono AE2 in quanto
misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni
scesero a 16 mm (AE4). Con il peso,
progressivamente scemò anche il contenuto, in partenza
già basso, d'argento.
Il "Cavaliere
disarcionato" fu coniato grosso modo in quattro
varianti. Tutte avevano in comune la presenza di un
cavaliere barbaro ferito a morte da una lancia. La
prima mostra il cavaliere in ginocchio a terra dinanzi
al cavallo. La seconda lo mostra seduto a terra
davanti al cavallo. La terza, lo vede schiantarsi a
terra stretto al collo del cavallo. L'ultima, che è
quella pertinente alla moneta di figura, lo vede
ancora in arcioni ma con il braccio e la testa protesi
all’indietro verso l'aggressore.
Come
giustamente osserva Dough Smith il "Cavaliere
disarcionato" è una tipica moneta da collezione perché
soddisfa tre criteri:
- Economia,
in quanto nessuna moneta del "Cavaliere
disarcionato" è terribilmente costosa; si va dagli
esemplari peggio conservati a meno di un dollaro
per arrivare a quelli veramente perfetti al costo
di 100$.
- Varietà,
in quanto all'interno di ciascuna delle quattro
tipologie sopra illustrate, si possono osservare
numerose varianti atte a soddisfare le pignolerie
del collezionista specializzato.
- Espandibilità,
perché partendo dal "Cavaliere disarcionato" ci si
può allargare a tutti i temi della FEL TEMP
REPARATIO e poi a tutte le monete d'epoca
costantiniana.
(4) L'assenza del segno di zecca in
esergo, obliterato dall'usura, impedirà di pervenire
ad una classificazione completa della moneta dal
momento che il manuale di riferimento (il RIC VIII)
ordina le monete secondo la zecca di emissione. |