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Domiziano e i Giochi Secolari | ||||||||||||||||||||||||
13.11.2009
Ho trovato
una moneta andando a caccia. allego file. RIESCE AD
IDENTIFICARLA? Peso esatto, con bilancino elettronico farmaceutico di precisione, gr. 22. Diametro esatto 35 mm. (3,5 cm.). |
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Assemini, 7.12.2009
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura: Sesterzio1, Zecca di Roma, (14.9. - 31.12) 88 d. C., RIC II Nuova Edizione 608 (pag. 307)2, BMC II 422 (pag. 393), Cohen I 83 (pag. 477), indice di frequenza C Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non
leggibili): La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ---------------------------- (1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei sesterzi del periodo presenti nei link di cui sopra e in BMC:
(2) RIC II Nuova Edizione 608 corrisponde al RIC II Edizione 1926 375a. (3) IMPerator CAESar DOMITianus AVGustus GERManicus Pontifex Maximus TRibunicia Potestate VIII CENSor PERpetuus Pater Patriae (Imperatore Cesare Domiziano Augusto, conquistatore della Germania, Pontefice Massimo, Tribuno per l'ottava volta, Censore a vita, Padre della Patria). Per il profilo biografico di Domiziano rimando alla pagina relativa del portale dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link). (4) COnSul XIIII - LVDis SAECularibus A POPulo FRVGes ACcepit (Console per la quattordicesima volta, nel corso dei Ludi Secolari ricevette dal popolo donativi alimentari). La moneta, databile sulla base del 14° consolato (88 d. C.), fu emessa in ricordo dei Giochi Secolari organizzati da Domiziano proprio in quell'anno. I Giochi Secolari, che avevano avuto luogo per la prima volta attorno al 509 a. C., poco dopo la fine della monarchia, per propiziare il favore degli dei e liberare Roma dalla pestilenza che l'affliggeva, col tempo erano divenuti una consuetudine che doveva garantire al popolo, attraverso il favore degli dei, la pace, la prosperità e la salute. La periodicità dell'evento secolare risentiva dell'ambiguità stessa del termine "secolo", talora inteso come un periodo di 100 anni, talora di 110 oppure lungo quanto la vita massima di un uomo; addirittura una svolta nella storia veniva considerata alla stregua di transizione da un secolo all'altro. Nella misura in cui il termine "secolo" presentava queste caratteristiche di flessibilità, si prestava naturalmente alla manipolazione politica in era imperiale. In effetti i Giochi Secolari di Augusto si tennero nel 17 a. C., quelli di Claudio nel 47 d.C. e quelli di Domiziano nell'88. Traggo da un articolo dell'American Journal of Archeology (AJA, v. link) la descrizione del cerimoniale in occasione di questa ricorrenza. La festa iniziava con quasi una settimana di eventi preparatori. In primo luogo, i cittadini portavano in dono prodotti agricoli (fruges) ai vari templi. Nei giorni seguenti, essi ricevevano materiali per la purificazione rituale delle abitazioni private (suffimenta) dai sacerdoti in carica dell'organizzazione dei Ludi, i quindicemviri sacriis faciundis (abbreviato XV SF), collegio di cui lo stesso imperatore era membro. Seguivano poi i sei sacrifici al centro della celebrazione. Si alternavano in sacrifici notturni alle Moire (le Parche), alle Ilithyae (le dee del parto) e alla Terra Mater sugli altari posti sulle rive del fiume, nel Tarentum, il luogo del deposito alluvionale del Campo Marzio dove il Tevere si incurva, e in sacrifici diurni a Giove, Giunone, Apollo, e Diana nei templi che sorgevano sulle colline del Campidoglio e del Palatino. Durante i tre giorni di celebrazioni, 110 donne sposate con figli tenevano i "sellisternia" per Giunone e Diana, banchetti rituali nei quali simulacri delle due divinità assistevano come ospiti d'onore. Rappresentazioni teatrali sia in latino che in greco iniziavano la sera stessa del primo sacrificio e continuavano per diversi giorni dopo l'ultimo sacrificio, insieme con le corse di carri, le venazioni e gli altri giochi del circo. (5) La moneta in esame e le altre che furono battute nell'88 in occasione dei Giochi Secolari (un'immagine complessiva di queste emissioni è visibile nella pagina 585 dell'articolo dell'AJA sopra menzionato), costituiscono un insieme unico nel quale le varie fasi del cerimoniale vengono descritte per fotogrammi successivi. (6) S. C. (Senatus Consulto, "per decreto del Senato") era la consueta sigla apposta sui nominali in bronzo romani (sesterzi, dupondi e assi) ad indicare la competenza esclusiva del Senato Romano nelle decisioni attinenti alle emissioni di quelle monete (la monetazione in oro e in argento, che non riporta quella sigla, rientrava invece nelle competenze dirette dell'imperatore). |
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