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Filippo I l'Arabo e i giochi del millenario | ||||||||||||||||||||||||||||
22.1.2010
Gentile,ho acquistato tempo fa una moneta di Filippo I: Antoniano D/busto radiato e drappeggiato a d.- R/Elefante andante a s. cavalcato da un carnac con giavellotto e bacchetta. R C.17-RIC 58 Splendido La dicitura del catalogo diceva R, ma confrontando la moneta con altre e controllando sui cataloghi non ho trovato la dicitura R. Vuol dire che la moneta non è R?come mai? cordiali saluti |
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Roma, 22.1.2010
Egregio
Lettore, di seguito riporto gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Roma, 247-249 d. C., RIC IV/III 58 (pag. 75), Cohen V 17 (pag. 97), indice di rarità "c". Descrizione
sommaria: La ricerca nel web di monete della stessa tipologia ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale.
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(2) IMPerator PHILIPPVS AVGustus (agosto/settembre 244 - fine settembre 249). Marco Giunio Filippo, noto come l'Arabo perché nato nella colonia araba di Bostra (città dell'attuale alta Giordania, nei pressi del confine con la Siria e Israele), aveva intrapreso la carriera militare e svolgeva il suo servizio in Oriente quando, a causa della minaccia persiana, il giovane sovrano regnante Gordiano III (diciannovenne all'epoca dei fatti) era accorso in Oriente insieme al proprio suocero-tutore e prefetto del pretorio, Timesiteo, per la difesa del confine orientale. Durante il viaggio verso il teatro delle operazioni Timesiteo era morto misteriosamente e Marco Giunio Filippo ne aveva preso il posto quale prefetto del pretorio. Ma l'ambizioso Filippo, non contento di governare attraverso e per conto di Gordiano, creò difficoltà tra il sovrano e le truppe, gradualmente ne discreditò l'autorità sino a farlo assassinare per farsi poi acclamare imperatore. A dispetto del modo violento con cui era salito al potere, egli mostrò successivamente saggezza e moderazione nell'azione di governo. Conclusa in fretta (alcuni sostengono troppo in fretta) la pace con i Persiani si spostò immediatamente a Roma. Conscio del pericolo che su di lui incombeva se privo di un successore, egli si mosse immediatamente per creare una dinastia, conferendo alla propria moglie Otacilia Severa il titolo di Augusta ed elevando il figlio Filippo, prima al rango di Cesare e poi a quello di Augusto (Filippo II, anno 247). Inoltre attribuì incarichi importanti ai propri familiari nella speranza di creare intorno a sé una fascia di protezione contro possibili congiure. Tuttavia non previde che l'incapacità delle persone che lo circondavano avrebbe suscitato ribellioni invece che promuovere concordia. Nel 248 Filippo riuscì a bloccare la minaccia dell'invasione dei Quadi e dei Carpi che avevano invaso la Dacia, ma subito scoppiò la rivolta di Pacatiano nella Mesia Superiore (al confine danubiano). Decio, un abile generale, comandante delle truppe in Pannonia, inviato a reprimere la rivolta, riuscì nell'intento ma, a sua volta, si ribellò e mosse alla volta dell'Italia contro il suo sovrano. I due eserciti si scontrarono a Verona nel 249 in una battaglia nella quale Filippo fu sconfitto e ucciso insieme al figlio. Per altre notizie sulla vita di Filippo I è possibile consultare l'Enciclopedia Treccani nella versione on line (v. link). (3) AETERNITAS AVGG (l'Eternità degli Augusti). Ricorreva, il 21 aprile del 248, il millesimo anniversario della fondazione di Roma e l'evento fu celebrato con i Ludi Saeculares (i Giochi Secolari) durante i quali migliaia di animali esotici, importati da tutto il mondo, furono sacrificati al Circo Massimo nei combattimenti mentre monete commemorative, come quella di figura e altre rappresentanti animali, furono battute nel nome dei sovrani regnanti (Filippo I, Otacilia Augusta, sua moglie e il figlio Filippo II), come testimonia l'indicazione AVGG (Augustorum, degli Augusti) che fa seguito alla parola "Saeculares". Riferisce il RIC che il tema dell'Aeternitas viene scelto da Filippo per applicarlo al casato; l'elefante, che simboleggia l'Aeternitas degli Augusti, partecipò probabilmente ai fasti dei giochi secolari. |
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