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Costantinopoli e la Vittoria sulla prua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
23.1.2010
Buonasera Dott. De Florio, ..
La moneta da identificare è da me
catalogata come moneta n 5, le chiedo un suo
parere sulla autenticità, e, dal suo stato di
conservazione, sapere un suo possibile valore
venale
La moneta è “diversa” dalle altre in mio
possesso, ha un colore tortora ( grigio-marrone)
ha i profili in discrete condizioni, ma purtroppo
le iscrizioni sono molto rovinate e per me
illeggibili
Dritto: profilo con elmo rivolto a
destra.( non riesco ad identificare
iscrizioni)
Nel rovescio Figura alata rivolta a
sinistra con ai piedi sulla destra uno scudo E ai
suoi piedi sulla sinistra una figura a me
sconosciuta.
Zecca non identificata
Peso 2.2 grammi
Diametro:Avendo una forma molto
particolare ho misurato il diametro più lungo 19
mm e 15 mm diametro più corto ( esiste un metodo
più corretto di questo ?? ) Colore: tortora (
grigio-marrone) con piccole incrostazioni
marroncine)
Tipologia lega metallica: non so cosa
possa essere
Asse di conio ore 6
Presenza materiale ferromagnetico: Non
attratta
Inserisco l’URL come richiesto:
http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/consulenza.html
e autorizzo l'uso incondizionato delle foto
inviate.
Grazie |
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Roma, 25.1.2010
Egregio
Lettore, di seguito riporto gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura: Follis1, zecca di Cizico2, (da 331 a 333-334) d. C.3 , RIC VII 93 (pag. 656), indice di rarità "r3" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili): La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. -------------------------------
(1) Traggo dai link di cui sopra e dal sito dell'ANS (American Numismatic Society) le caratteristiche fisiche dei folles della tipologia di figura.
(2) La città di Cizico sorgeva sulla sponda asiatica del Mar di Marmara (nella penisola di Kapidagi - v. mappa http://www.europe-atlas.com/istanbul-map.htm). (3) L'emissione completa del periodo 331-333/334 comprendeva:
CONSTANTINVS
IVN NOB C
FL IVL CONSTANTIVS NOB C FL IVL CONSTANS NOB C
(5) "CONSTANTINOPOLI" é la leggenda singolare del dritto di questa moneta da confrontare con la parallela leggenda "VRBS ROMA". Le considerazioni che seguono sono riprese da uno studio di Salvatore Calderone, dal titolo Costantinopoli: "la seconda Roma", costituente un capitolo del trattato "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi 1993. Il 25 luglio del 326, al termine di un viaggio in Italia, Costantino I aveva sostato a Roma per la chiusura dei festeggiamenti relativi al suo ventesimo anno di regno (si ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto di morte, nello stesso giorno di venti anni prima, alla presenza dei notabili del regno, gli aveva conferito l'imperium). E lì nella capitale, con grave scandalo dei circoli pagani conservatori e grande risentimento del popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato le spalle alla città eterna per non farvi più ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il disegno costantiniano aveva come obiettivo la rinascita religiosa e politica dell'intero mondo romano, la creazione di un ponte tra l'Occidente e un Oriente di recente politicamente unificato dopo la sconfitta di Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai decrepita, ma doveva essere una città nuova e grande da costruire ad hoc in posizione baricentrica rispetto ad un impero che si estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate, dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo della città ideale era stato, pochi mesi prima, Dio in persona che gli era apparso in sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in aderenza al diritto sacrale romano, nelle vesti di magistrato dotato di "imperium", accompagnato dal Pontifex e dall'Augure (i pagani Praetextatus e Sopratus rispettivamente), con la lancia in pugno, aveva tracciato il perimetro della nuova città, otto volte più grande della vecchia Bisanzio. Le forme del diritto romano non erano per Costantino inconciliabili con quelle della religione cristiana se il segno augurale atteso all'atto della fondazione era rappresentato dalla volontà divina che aveva preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio del 330 era stato giorno di grandi festeggiamenti per l'inaugurazione ("consecratio") della città che era stata munita di una poderosa cinta di mura e che, già qualche tempo prima, aveva assunto il nome di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da Bisanzio, sono datate alcune delle costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di anni più tardi, in una data imprecisata tra il 332 e il 333, era stata varata una legge che conferiva alla città lo stato giuridico di "seconda Roma", seconda beninteso solo in senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo storico di rinnovamento, alla rinascita del mondo romano, secondo l'ideologia cristiana assunta al rango di ideologia politica. Il nuovo status della città comportava anche delle conseguenze pratiche, come la distribuzione gratuita del pane ai cittadini (attestata per la prima volta il 18.5.332, come riferisce il Chronicon Paschale), a somiglianza di quanto per secoli era accaduto nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi fiscali e civili ai marinai d'Oriente in cambio del trasporto del frumento destinato alla città. (6) Come la costantiniana leggenda "VRBS ROMA" del rovescio era associata al tipo della lupa che allatta i gemelli, così l'altra, parimenti costantiniana, "CONSTANTINOPOLIS" ovvero "CONSTANTINOPOLI", lo era al tipo della Vittoria e al dominio sui mari; tipi comunque già presenti nella tradizione numismatica romana. (7) Il marchio di zecca SMKB va interpretato così: Sacra Moneta Kyzici, officina n° 2 (B). (8) In Cyzicus - RIC 92 l'elmo è decorato con una corona d'alloro (v. link), mentre in RIC 93 l'elmo, è decorato con un diadema di perle (v. link). |
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