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17.2.2010
Salve, sono
residente in Valencia Spagna, vorrei sapere se posso
enviarle alcune foto di monete antiche, per avere
delle informazioni più chiare sulle stesse, e il
loro possibile valore, la ringrazio, questa moneta ha
un diametro di 2.8 cm e pesa 12.00 gr. |
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Roma, 23.2.2010
Egregio
Lettore, di seguito riporto gli elementi che ho potuto raccogliere sulla moneta di figura: OR Dupondio1, zecca di Roma, 103÷111 d. C.2, RIC II 481 (pag. 279), BMC III 878A (pag. 186), Cohen II 370 var. (pag. 57), indice di rarità "C". Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
Un saluto
cordiale. Note: (1) Dupondio (oricalco). Il dupondio di Traiano pesava 13,19 g. (media calcolata su 111 esemplari). Secondo BMC, la lega metallica del dupondio era costituita da rame (78-82%), zinco (c. 16), piombo (<1), stagno (tracce), sicché la moneta si presentava alla vista simile all'oro. La moneta di cui al link sopra riportato misurava 13,87g a fronte di un diametro di 29mm. Se ne deduce che la moneta di figura (12 g, 28mm) non differisce in modo sostanziale dai conî autentici del periodo. (2) La moneta può essere genericamente ascritta al periodo che inizia con il 5° consolato di Traiano (103 d.C.) e si conclude con l'inizio del 6° (111 d. C.). (3) Le leggende del dritto e del rovescio della moneta vanno lette consecutivamente: IMPeratori TRAIANO AVGusto GERmanico DACico Pontifici Maximo TRibunicia Potestate COSuli V Patri Patriae SPQR OPTIMO PRINCipi e quindi: il Senato e il Popolo di Roma [dedicano] all'Imperatore Traiano, Augusto, Germanico, Dacico, Pontefice Massimo, Console per la 5a volta, Padre della Patria, Principe Ottimo. Per il profilo biografico di Traiano si rimanda al portale dell'Enciclopedia Treccani consultabile in rete (v. link). (4) S. C. (Senatus Consulto, "per decreto del Senato") era la consueta sigla apposta sui nominali in bronzo romani (sesterzi, dupondi e assi) ad indicare la competenza esclusiva del Senato Romano nelle decisioni attinenti alle emissioni di quelle monete (la monetazione in oro e in argento, che non riporta quella sigla, rientrava invece nelle competenze dirette dell'imperatore). (5) Il tipo di Cerere sul rovescio della moneta potrebbe associarsi ai culti Eleusini ai quali risulta che Traiano fosse stato iniziato; si ricorderà in proposito il celebre mito di Demetra e di sua figlia Persefone (Cerere o Proserpina per i latini): "Persefone, figlia di Demetra, che l'aveva generata nell'unione con Zeus, fu un giorno rapita. Demetra corse nove giorni disperata, per terra e per mare, alla sua ricerca prima di apprendere che, a rapirla, era stato Ade, con il consenso di Zeus. Demetra si chiuse allora nel suo dolore e la terra divenne sterile, sino a che Zeus non fu indotto a concederle che Persefone potesse tornare ogni anno sulla terra per sei mesi, tra la primavera e l'autunno. Demetra, placata, riprese allora il suo posto nell'Olimpo, da dove fu di nuovo dispensiera di fecondità e fertilità per la terra." I culti o misteri eleusini, di origine pre-ellenica, originariamente si svolgevano a Eleusi, nell'Attica, fin dal VII secolo a.C., quali feste per l'agricoltura e la fertilità. Quando Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, tali feste divennero il culto ufficiale della lega ateniese e si estesero a tutta la Grecia, nonché alle colonie. Ebbero notevole diffusione anche a Roma, come culto di Cerere-Proserpina, contando tra gli iniziati anche l'imperatore Traiano. Di solito erano le imperatrici ad essere associate al culto di Cerere-Proserpina; l'assimilazione con divinità che promettono fertilità, maternità e prosperità trovava la sua spiegazione nel ruolo che esse svolgevano quali protettrici dei vincoli matrimoniali e del benessere delle comunità. In questo caso tuttavia più probabilmente la presenza di Cerere con il moggio ai piedi era intesa a veicolare il messaggio propagandistico che l'imperatore, con la sua opera, assicurava regolari distribuzioni di grano alla popolazione (v. BMC III pag. lxxii). |
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