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Probo che riceve la
corona |
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24.10.2010
Mi scusi se
approfitto ancora ma ho ancora un paio di quesiti
per lei. In allegato le invio ulteriori immagini di
un’altra moneta in mio possesso credo si tratti di
AURELIANO... La moneta non presenta materiale
ferroso all’interno ha un diametro di circa 22 mm,
asse di conio 0, e pesa circa dai 3 a 5 gr. |
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Roma, 25.10.2010
Egregio
Lettore, di seguito riporto i dati significativi pertinenti alla sua moneta: Antoniniano1, Zecca di Siscia, 278 d. C.2, RIC V/II 731 (pag. 95)3, Cohen VI 509 (pag. 305), indice di rarità "C" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
La ricerca nel web di monete di tipologia simile ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. -------------------------------
(1) Traggo dai link di cui sopra e dal sito dell'ANS (American Numismatic Society) le caratteristiche fisiche di alcuni antoniniani di Probo della tipologia in esame battuti dalla zecca di Siscia che riporto in tabella:
(2) Il sito francese http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r05/tab_emis_monet_probus.html sostiene che la moneta di figura sia stata battuta nell'ambito della quinta emissione della zecca di Siscia (anno 278 d. C.). (3) Il RIC identifica con il categorico RIC V/II 731 monete con lo stesso tipo e leggenda del dritto e del rovescio, ma diverse per vestimento del busto e segno di zecca. Si vorrà notare infatti che delle monete riportate in tabella (tutte classificate RIC 731) solo quella di cui al link 6 è identica sotto ogni aspetto al campione in esame. (4) IMPerator Caesar Marcus AVRelius PROBVS Pius Felix AVGustus. Elementi sulla vita di Probo vengono forniti in altra pagina di questo sito. (5) RESTITVTor ORBIS (Restauratore o Salvatore del mondo). Si vorrà notare come le prime due lettere della parola Orbis coincidano con le due ultime della parola Restitvtor e perciò, per brevità, sono state omesse dall'incisore. Il rovescio di figura è presente, oltre che nella monetazione di Probo, anche in quella di Valeriano I, Gallieno, Postumo, Aureliano, Tacito, e Caro (v. link). (6) . Secondo il RIC, il significato della sigla XXI sarebbe: "20 di queste monete equivalgono ad un aureo". Tuttavia altri studiosi danno della sigla una diversa interpretazione (si veda la pagina "Riforma monetaria" di Jérôme Mairat all'indirizzo, http://www.inumis.com/rome/articles/aurelien/5reforme-fr.html). Secondo Mairat, non di antoniano si dovrebbe parlare per questa moneta ma di "aureliano", nominale post-riforma di Aureliano, (l'imperatore morto nel 275) il cui tenore di argento si aggirava attorno al 5% e dunque XXI sarebbe da intendere: "20 di queste monete equivalgono ad una dello stesso peso d'argento puro". Secondo Mairat, l'aureliano, sarebbe stato battuto per sostituire l'antoniniano e sarebbe stato scambiato con quest'ultimo in ragione di un aureliano contro 2 antoniniani. Nel segno di zecca di questa moneta è presente l'identificativo dell'officina monetale, cioè la lettera Q (Q=quarta officina). Quando la moneta in esame fu emessa la zecca di Siscia (l'odierna Sisak in Croazia), operava su 6 officine monetali identificate dalle lettere: P, S, T, Q, V, VI (Prima, Secunda, ecc.). Il segno "*", che si osserva sulla moneta sopra la linea di esergo, è in qualche modo collegato con l'emissione monetale. |
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