Roma, 27.10.2010
Egregio
Lettore,
di seguito riporto gli elementi che mi è stato
possibile raccogliere sulla moneta di figura:
Antoniniano1,
zecca di Mediolanum,263 d. C. 2, RIC V/I
501 (pag. 174), Cohen V
741 (pag. 414), indice
di frequenza "C".
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti
della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. GALLIENVS AVG 3.
Gallieno, busto radiato a destra.
R. P- AX AVG 3. La
Pace, gradiente a sinistra, sorregge con la mano
destra un ramo d'ulivo e con la sinistra uno scettro.
La ricerca nel web di monete di tipologia simile a
quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/gallienus/RIC_0501.1.jpg
Herakles - GALLIENUS. Bold Portrait. Gallienus
A.D. 253-268. AE Antoninianus. 3.889 grams.
Obverse: GALLIENVS AVG. Radiate bust r. Reverse:
PAX AVG. Pax walking l., holding olive-branch and
sceptre. RIC 174, 501. Cohen 741. Very Fine+
Herakles Numismatics, Inc.
- http://mk.shahrazad.net/gallienus/images/gall-0719-zzz-obv.jpg
http://mk.shahrazad.net/gallienus/images/gall-0719-zzz-rev.jpg
GALLIENVS AVG Radiate head right Mediolanum PAX AVG
Pax advancing left, holding olive branch and scepter
Antoninianus: 4.40g, 21.3mm, 0º Struck: 264-265 AD.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=219933
Source FORVM ANCIENT COINS Description Gallienus,
August 253 - 24 March 268 A.D. 14532. Bronze
antoninianus, RIC 256 (Rome) or RIC 576 (Siscia),
Rome or Siscia mint, 1.739g, 18.8mm, 0°, 260 - 268
A.D.; obverse GALLIENVS AVG, radiate head right;
reverse PAX AVG, Pax advancing left, branch in
right; SOLD.
Concludo osservando che, per quanto consentito da un
esame a distanza, la moneta appare autentica.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Antoniniano
(caratteristico per via della corona radiata sulla
testa dell'imperatore). Traggo dai link di cui
sopra le caratteristiche fisiche di alcuni
antoniniani di Gallieno della tipologia in esame
battuti dalla zecca di Milano che riporto in
tabella:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
3,889 |
- |
- |
Link2 |
4,40 |
0 |
21,3 |
Link3 |
1,739 |
0 |
18,8 |
Si evince dalla tabella che le caratteristiche
fisiche dell'antoniniano di figura (5g, 20mm, 0h)
rientrano negli ampi margini di variabilità dei
conî d'epoca.
Quanto alla composizione della lega metallica
degli antoniniani da Valeriano a Gallieno,
richiamo alcune annotazioni del RIC V/1 alla
pagina 8:
"Towards the end of the reign of Valerian a
further rapid change for the worse set in. The
troubles of the state and, one may surmise, the
failure of some source or sources of supply of
silver, rendered the use of the white alloy above
mentioned no longer possible, and a new expedient
was resorted to.The coins, for the most part
antoniniani, were struck in an alloy which
contained so small a proportion of silver that its
appearance was that of mere bronze, and after
striking were covered with a thin wash of white
metal. This wash was applied, and a small amount
(some 3% or 4% and sometimes a little more), of
silver included in the alloy, to indicate that the
coins belonged to the silver series, but time soon
affected their appearance. The silver wash wore
off, becoming patchy or entirely disappearing, and
most of the coins which now remain to us
correspond to their common appellation of "third
bronze". The wash was applied with varying success
in different mints and at different times. Recent
investigation shews that at its best it was often
composed of silver, but that there were variations
both in the composition and the thickness of the
application." [Verso la fine del regno di
Valeriano si verificò un ulteriore rapido
peggioramento della situazione. Le difficoltà
dello stato e, si può ipotizzare, il venir meno di
alcune fonti di approvvigionamento dell'argento,
non resero più possibile continuare ad utilizzare
la menzionata lega di colore bianco e si dovette
far ricorso ad un nuovo espediente. Le monete,
antoniniani per lo più, furono battute utilizzando
una lega con una percentuale di fino talmente
bassa da farle sembrare niente di più che di
bronzo e dopo la coniazione venivano bagnate nel
metallo bianco in modo da rivestirle di una
sottile pellicola. Si applicava il bagno e un po'
di argento veniva immesso nella lega (in una
percentuale del 3-4%, talvolta un po' di più) a
rimarcare che le monete erano della serie in
argento, ma presto il tempo ne modificava
l'aspetto. La pellicola d'argento si consumava,
diventando irregolare o sparendo del tutto e la
maggior parte delle monete che ci sono giunte
corrispondono al comune appellativo di "third
bronze" {tali erano chiamati gli assari, antico
nome degli assi, per differenziarli dai sesterzi,
detti primo bronzo e dai dupondi, secondo bronzo -
v. link;
n.d.r.}. Il bagno fu applicato con diverso
successo in differenti zecche e in differenti
periodi. Recenti indagini hanno rivelato che nel
migliore dei casi il bagno era d'argento ma che la
composizione e lo spessore dello strato potevano
variare.]
(2) La moneta è annoverata dal
RIC tra quelle non datate. Pertanto per la
datazione (263 d.C.) mi sono rifatto a quanto
indicato da cgb (v. link).
(3) GALLIENVS AVGustus. Per
una breve sintesi storica su Gallieno, cliccare
qui. Per altre notizie rimando al portale
dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link).
(4) PAX AVGusti (la Pace di
Augusto). Secondo il sito http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v13/fr/monnaiese79b.html
questo antoniniano può essere messo in relazione
con la vittoria riportata da Gallieno sugli
Alemanni nel 262.
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