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27.1.2015
- Peso
3,23±0,01g- Diametro 17±2 mm - Asse 4-5 h |
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Roma, 12.12.2010
Dracma illirica
(argento)1,
Zecca di Apollonia Illirica2, 168-48 a. C. 3, BMC
Thessaly S. 56Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili): D. Ν ΙΚΑΝΔΡΟΣ 4. Vacca stante a sinistra allatta un vitello stante a destra, ΔΡ in esergo5. Bordo perlinato. R. ΑΠΟΛ/ΑΝ-Δ ΡΙΣ-ΚΟΥ6. Doppia struttura simmetrica stellata all'interno di una cornice rettangolare concava 7. Bordo lineare. La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
-------------------------------------------------- Note: (1) Dracma
illirica (argento). Per la monetazione di questo
tipo l'asse di conio
va determinato ruotando la moneta in modo che
l'etnico (ΑΠΟΛ) nel rovescio appaia in alto, come in figura. La dracma
illirica durante il protettorato romano era
battuta sullo standard del vittoriato (c. 52grs,
equivalenti a c. 3,37g, v. link).
Riporto in tabella le caratteristiche fisiche
delle dracme presenti nei link di
cui sopra:
Dai dati tabulati emerge che l'esemplare in esame (3,23g, 17mm, 4-5h) presenta caratteristiche fisiche non difformi da quelle delle dracme di cui ai link sopra menzionati. (2) La via Egnatia, prolungamento greco della via Appia dopo Brindisi, collegava l'Adriatico al Mar Nero seguendo un percorso più o meno rettilineo (v. link) da Ovest verso Est. L'importante arteria, costruita dai Romani su un sentiero macedone preesistente, aveva come terminali adriatici, la città di Apollonia Illirica nel sud dell'attuale Albania, non lungi dal suo presente confine meridionale e Dyrrhachium (l'odierna Durazzo) un centinaio di chilometri più a Nord. Apollonia, fondata nel 588 a. C. (v. link) un po' all'interno rispetto alla linea di costa, era luogo di pellegrinaggio per tutta la Grecia in quanto nel locale Ninfeo bruciava il fuoco sacro permanente di Apollo ("ibi ignis est et de terra exit flamma" - v. link), il dio nel cui nome la città era stata ribattezzata. Apollonia e Dyrrhachium nel 229 passarono sotto il protettorato romano e nel 38 a. C. furono incorporate ufficialmente nell'impero come parte della provincia Illirica. Le prime monete d'argento di Apollonia, sono costituite da stateri autonomi che presentano, al dritto, una vacca che allatta il vitello e, al rovescio, una doppia struttura simmetrica stellata all'interno diuna cornice rettangolare (peso della moneta c. 11g. - v. ad es.il link). Si tratta di un tipo simile a quello di Dyrrachium, di modello corcirese (v. link), risalente alla prima metà del IV sec. a. C. secondo Gardner e alla seconda metà del V sec. secondo Head e Maier. Attorno al 345 a. C. Apollonia conia stateri (v. link) che si rifanno, nel tipo, a quelli emessi contemporaneamente a Corinto e a Dyrrachium con le seguenti caratteristiche: dritto, Pegaso brigliato in volo e leggenda ΑΠΟΛ; rovescio, testa di Atena con elmo corinzio; peso oscillante tra 8.30 a 8.56g. A livello di produzione monetale tuttavia il periodo più rappresentato, e anche quello di più diretto interesse per quanto concerne la moneta in esame, è quello compreso tra la fine del III e la fine del I sec. a. C., quando viene coniata un'altra serie d'argento, la serie delle dracme chiamate "illiriche", di peso pari ad un terzo dello statere (v. link, pag. 26), con la stessa figura e simboli degli stateri precedenti e con l'etnico ΑΠΟΛ, breve per ΑΠΟΛΛΩΝIATAN, genitivo plurale dorico, come suggerisce "David Macdonald" in una corrispondenza del 10 dicembre 2010 nel forum di numismatica Moneta-L e come si evince da un quinario d'argento coevo (v. link) e dalla monetazione in bronzo del periodo, nei quali l'etnico era riportato per intero sul rovescio delle monete (v. ad esempio: link1). Le monete illiriche, dopo un secolo di circolazione per uso puramente locale nell'area illirica, divennero, nella prima metà del primo secolo a. C. valuta favorita per gli scambi commerciali nel nord est balcanico non ancora assoggettato al dominio romano (v. link) e oggetto di imitazione. Per questa ragione la dracma illirica è considerata un tipo molto comune ed il suo valore venale sul mercato numismatico è relativamente basso. (3) Non ci sono prove documentali contemporanee o qualsiasi altro indizio, storico o archeologico, per l'esatta cronologia delle monete illiriche. Sostiene Gyula Petrányi (v. link), uno studioso albanese che si è occupato di questo tipo di monetazione, che la cronologia indicata da Barclay V. Head nell'Historia Numorum (229-100 a. C. - v. link), a sua volta tratta dal Mommsen due secoli fa, non sia più sostenibile, sebbene non del tutto priva di fondamento dal momento che il 229 è l'anno del passaggio di Apollonia e Dyrrachium sotto il protettorato romano. Da uno studio comparato con i vittoriati romani si trarrebbe la conclusione, secondo Petrányi, che le dracme di Dyrrachium non poterono iniziare prima del 208 e cessarono di essere battute nel 48, mentre quelle di Apollonia avrebbero avuto inizio una quarantina di anni dopo quelle di Dyrrachium e quindi sarebbero state prodotte dal 168 circa fino al 48 a. C.. Le dracme di Apollonia, dal rovescio concavo come quella di figura, si suppongono più recenti di quelle lineari (v. ad es. il link). La fine della monetazione in entrambe le città sarebbe coincisa con gli eventi della guerra civile. Nel 48 Giulio Cesare occupò Apollonia. Dopo una temporanea sconfitta nella battaglia di Dyrrhachium, egli batté Pompeo a Farsalo inducendolo a riparare ad Alessandria dove fu ucciso. Durante la sua campagna Cesare usò una zecca mobile per produrre i denari necessari per pagare i soldati ed è probabile che continuò questa pratica mentre sostava ad Apollonia. Questi eventi probabilmente resero quindi obsoleta la produzione delle dracme illiriche. (4) ΝΙΚΑΝΔΡΟΣ è il nome del monetiere nel caso nominativo. Riprendo dal sopra citato B. V. Head (v. link) le considerazioni che seguono riguardanti il tipo del dritto di questa moneta: "L'origine è oscura. La vacca e il vitello sono la riproduzione di un disegno molto antico trovato nelle gemme degli scavi Micenei e presente anche nei monumenti egizi ed assiri, come pure in Persia, molto prima dell'invenzione della moneta. Il tipo è presente sulle monete di Corcyra e delle sue colonie ed anche in Eubea, ecc.; tuttavia è ignoto se i Corciresi lo copiassero da Eubea o lo ricevessero da qualche altra parte". Per quanto concerne le dracme illiriche di Apollonia, il tipo con la vacca a sinistra, che è quello della moneta in esame, è da considerarsi, secondo Petrányi, il più recente (v. link); quello con la vacca a destra (v. link) risultando così più antico. (5) Sul dritto della moneta, al di sotto della linea di esergo, compare un simbolo il cui significato è ignoto ma che, secondo Petrányi, è associabile al nome del magistrato eponimo (quello che dava il nome all'anno), talché dal simbolo si potrebbe risalire al nome del magistrato (v. link). (6) ΑΠΟΛ ΑΝΔΡΙΣΚΟΥ, l'etnico abbreviato, ΑΠΟΛ, è seguito dal genitivo del nome del magistrato eponimo. La grande maggioranza dei nomi dei magistrati eponimi sulle monete illiriche è noto solo attraverso di esse. Si è notato che uno stesso monetiere poteva servire sotto più magistrati eponimi. Per una lista completa dei magistrati eponimi di Apollonia si rimanda al sito, http://home.kpn.nl/fschinkel/apollonia.htm, alla documentazione fotografica di Zach "Beast" Beasley (v. link) e al video propagandistico su youtube - v. link. (7) Gyula Petrányi (v. link) descrive il tipo del rovescio come una doppia struttura geometrica, simmetrica, stellata, probabile rappresentazione schematica delle due stelle dei Dioscuri; la cornice rettangolare potendo essere lineare oppure concava, quest'ultima da considerarsi propria dell'ultima fase della dracma illirica. |
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