Roma, 9.3.2010
Egregio
Lettore,
di seguito riporto i dati significativi raccolti sulla
sua moneta:
AR Vittoriato1,
zecca di Roma, dopo il 211 a. C., Crawford
53/1 (pag. 157), Sydenham
83 (pag. 8), indice
di rarità "(2)"2.
Descrizione sommaria:
D. Testa di Giove laureata a destra. Bordo
perlinato.
R. Vittoria stante a destra che incorona un trofeo;
in esergo ROMA.
Bordo lineare.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
Elementi tratti dal
Crawford
Simbolo |
Rif.
Crawford
|
Peso
g. (Min/Max)
|
Anno/i
|
Zecca
|
Assente
|
44/1
(1, 9) pag.
154
|
3,05÷3,48 |
dal
211
|
Roma
|
"
|
53/1
(1, 18)
pag. 157
|
2,63÷3,45 |
dopo
211
|
Roma
|
"
|
67/1
(1, 3) pag.
167 |
3,09÷3,25 |
211÷208 |
Sicilia
|
"
|
70/1
(1, 2) pag.
169 |
3,23÷3,39 |
211÷208 |
Sicilia
|
"
|
71/1c
(1, 2) pag.
169 |
3,17÷3,24
|
211÷208 |
Sicilia
|
"
|
91/1b
(1)
pag. 181 |
Non
disp. |
211÷208
|
Incerta
|
"esergo ROMA incuso" |
96/1
(1)
pag. 183
|
3,26
|
211
|
Spagna
|
"falce
luna" |
57/1
(1, 2) pag.
159
|
1,98÷2,72
|
207
|
Roma
|
"M",
"C" |
71/1a (1, 7) pag.
169 |
2,98÷3,36
|
211÷208
|
Sicilia
|
"spiga
di grano" |
72/1
(1, 3) pag.
170 |
3,18÷3,31
|
211÷210
|
Sicilia
|
"punta
di lancia" |
83/1a
(1, 2) pag.
175 |
2,99÷3,18
|
211÷210
|
Puglia
|
"clava" |
89/1
(1)
pag. 180 |
3,61
|
208
|
Puglia
|
"CROT" 92/1a
|
92/1a
(1, 3)
pag. 182 |
1,72÷2,59
|
211÷208
|
Incerta
|
"MP" in
nesso |
93/1a
(1, 3) pag.
182 |
3,09÷3,34
|
211÷208
|
Incerta
|
"N
rovesciata nel dritto" |
94/1
(1, 3) pag.
182 |
3,20÷3,33
|
211÷208
|
Campania
|
"VB"
in nesso |
95/1a
(1, 11) pag.
183 |
2,62÷3,42
|
211÷208
|
Incerta
|
" "
|
95/1b
(1, 3) pag.
183 |
2,17÷3,27
|
211÷208
|
Incerta
|
" " S
a dx nel campo
½
vittoriato
|
95/2
(1, 2) pag.
183 |
1,11÷1,45
|
211÷208
|
Incerta
|
"L" |
97/1a
(1, 3) pag.
183 |
2,79÷3,47
|
211÷208
|
Luceria
|
"
|
97/1b
(1, 2) pag.
183 |
3,18÷3,36
|
211÷208
|
Luceria
|
"
|
97/1c
(1, 2) pag.
184 |
3,06÷3,08
|
211÷208
|
Luceria
|
"T" |
98A/1a (1, 3) pag.
188 |
2,58÷3,07
|
211÷210
|
Luceria |
"TL" in
nesso |
98A/1b (1) pag.
188 |
2,92
|
211÷210
|
Luceria |
"Q" |
102/1
(1, 8) pag.
192 |
2,36÷3,60
|
211÷210
|
Apulia |
"MT"
in nesso |
103/1
(1) pag.
192 |
2,38
|
211÷210
|
Apulia
|
Pentagram |
105/1
(1) pag.
192 |
2,38
|
209
|
Etruria
|
Bastone
e clava
|
106/1
(1) pag.
194 |
3,04
|
208
|
Etruria
|
"bastone"
sul dritto |
112/1
(1) pag.
198 |
3,41
|
206÷195
|
Roma
|
fulmine |
119/1
(1) pag.
202 |
3,41
|
206÷195
|
Roma
|
"coltello
ricurvo" |
120/1
(1) pag.
203 |
2,55
|
206÷195
|
Roma
|
"maiale" |
121/1
(1, 2) pag.
204 |
2,65÷2,69
|
206÷195
|
Roma
|
"cane" |
122/1
(1) pag.
205 |
2,64
|
206÷195
|
Roma
|
"meta" |
124/1
(1) pag.
206 |
2,46
|
206÷195
|
Roma
|
ME in
nesso
|
132/1
(1) pag.
208 |
2,26
|
194÷190
|
Roma
|
TAMP
in nesso
|
133/1
(1) pag.
209 |
3,34
|
194÷190
|
Roma
|
Mosca
|
159/1
(1) pag.
224 |
3,24
|
179÷170
|
Roma
|
MAT
in nesso
|
162/1a (1) pag.
226 |
3,44
|
179÷170
|
Roma
|
Anonimo
|
166/1
(1) pag.
228 |
2,52
|
179÷170
|
Roma
|
"oggetto
decorativo"
|
attribuz.
incerta
|
3,17
|
? |
?
|
Concludo osservando che, da quanto si desume
dall'immagine un po' piatta esaminata, la moneta di
figura presenta uno stile non difforme dalle monete
autentiche del periodo mentre il peso dichiarato dal
lettore è un po' scarso per un vittoriato anonimo.
Alla vista l'immagine di figura appare priva di
rilievo forse perché la moneta ha molto circolato
prima del rinvenimento. Decisamente per un giudizio
definitivo la moneta andrebbe analizzata da vicino. Se
autentica, il suo valore venale, raffrontato con
quello delle monete coeve (v. link), non dovrebbe
superare i 50$.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Già in
antico veniva chiamato "vittoriato", in virtù
della Vittoria impressa sul rovescio, sempre
accompagnata dall'etnico "ROMA". Riprendo dal sito
http://sites.google.com/site/lbcoins/home/it/argomenti/vittoriato
alcune note sull'argomento: "il vittoriato era
coniato in lega argento/rame con l'80% di metallo
nobile e dal punto di vista ponderale
corrispondeva ad una dramma da 3 scrupoli [n.d.r.;
lo scrupolo era un'unità di peso greca,
equivalente ad 1,137g e quindi il peso standard
del vittoriato risultava di circa 3,41g a fronte
dei 4,5g del denario, emesso nello stesso periodo,
che di scrupoli ne valeva quattro]. Gordus A.A. e
Gorduss J.P (1974) hanno analizzato la
composizione di un vittoriato ottenendo i seguenti
risultati: Ag: 85.7-83.4%, Cu: 13.8-16.1%, Au:
0.45-0.43%". Sostiene ancora il sito citato che
"una moneta in rapporto ponderale esatto con la
dramma facilitava indubbiamente il commercio con
le regioni ellenistiche dell'Italia meridionale,
ma si discute ancora sia sulle reali motivazioni
economiche che hanno portato alla introduzione di
questo nominale, sia sulla datazione delle prime
emissioni, mentre pare certo che la sua coniazione
cessò attorno al 170 a.C. alla luce della
aumentata capacità di Roma di imporre il denario
come propria moneta caratteristica. Dall'analisi
della distribuzione dei ritrovamenti di vittoriati
appare una decisa prevalenza nelle regioni
dell'Italia meridionale, con sporadiche presenze
nella Gallia Cisalpina:
Si ritiene perciò che, nei primi
anni della sua introduzione il vittoriato circolò
prevalentemente nel sud d'Italia, ma ben presto il
suo utilizzo si espanse alla Gallia Cisalpina.
Alcuni ritrovamenti contemporanei in Emilia di
dramme padane e vittoriati confermerebbero il
ruolo di "moneta di occupazione" come sostenuto
dalla Prof.ssa Cocchi Ercolani".
Come si evince dalla tabella
in alto nella pagina, i Vittoriati:
- sono talora anonimi, e in questo caso si
differenziano tra loro, non per il tipo (uguale
per tutti i vittoriati) ma per lo stile del
dritto e del rovescio (es. la foggia dei capelli
di Giove o quella del trofeo);
- talaltra invece recano, come segno distintivo,
un simbolo che può trovare collocazione nel
dritto e/o nel rovescio.
Attraverso il sito http://davy.potdevin.free.fr/Site/crawford1.html
è possibile apprezzare visivamente la corrispondenza
tra le varie tipologie monetali repubblicane (in
particolare quelle dei vittoriati) e i categorici e
le descrizioni fornite dal Crawford. E' appunto da
questa base che è stato possibile partire per
determinare il categorico corretto della moneta di
figura. Una ricerca nel web ha consentito di
individuare 103 vittoriati dei quali in tabella sono
riportati gli elementi essenziali e i link alle
monete. Il vittoriato in esame è anonimo e si
presenta come una copia quasi perfetta della moneta
di cui al link http://www.acsearch.info/record.html?id=232346.
Da ciò si desume l'attribuzione Crawford 53/1,
l'anno di emissione (dopo il 211), la zecca (Roma) e
l'indice di frequenza (18 ricorrenze su 103 monete
esaminate). Si vorrà osservare che le 18 monete
reperite nel web aventi caratteristiche affini al
campione in esame presentano un'oscillazione
ponderale compresa nell'intervallo 2,63÷3,45g e
dunque la moneta di figura si colloca, quanto a
peso, abbondantemente al di sotto, sia dello
standard della categoria, che di quello di tutti i
vittoriati anonimi reperiti nel web. Sempre che il
dato comunicato dal lettore sia corretto. Il mezzo
vittoriato, ipotizzato dal lettore, era altra cosa e
riconoscibilissimo perché recava nel campo il segno
del valore, S.
(2) Indipendentemente
dall'indice di rarità indicato dal Sydenham, il
vittoriato di figura è, tra tutti quelli catalogati,
il più comune, come si evince anche dai dati in
tabella. |