7.2.2004
Ciao Giulio
vorrei proporti una moneta che ho appena trovato ,si
tratta di un denario d'argento (forse) di Didia 55
bc penso,circa 1.9 cm diametro e 4 gr peso,che ne
pensi a prima vista? Sarei felice se
pubblicassi la foto sul sito. Ieri ti ho mandato un
messaggio
con allegata la foto della moneta in questione,di
Didia. convinto che era in argento, e come del resto
dicono le documentazioni:BMC.3856, la moneta era
coniata in argento.da una piu accurata analisi ho
notato che sotto uno strato superficiale di argento
si nasconde un corpo di rame,o similare.(si vede
anche dalla foto). E' normale questo, o c'e qualcosa
che non coincide? e' di biglione? E' possibile che
sia un falso dell'epoca romana degli stessi anni ?
Ho letto che i falsi placcati d'argento in epoca
romana esistevano. Se di questo si tratta, potrebbe
non valere niente, o questo accresce la rarità
dell'oggetto? Ti ringrazio da subito per
l'attenzione e spero in una risposta via e mail.
Ciao.
P.S.
La moneta
non presenta caratteristiche ferromagnetiche, è
stata pesata con bilancino per orefici, usato da
me per ricaricare cartucce da caccia, quindi e'
preciso al decimo di grammo.come ti ripeto, l'ho
trovata circa 1 mese fa in sito rudere romano
sotto 15 cm di terra, era coperta da una patina
scurastra, da me attentamente tolta con aculeo
d'istrice ed olio di vasellina, penso non ci siano
dubbi sull'autenticita', comunque non si sa
mai...girando per la rete in attesa della tua
analisi, ho inoltre scoperto
che
sicuramente e' un denario ar.''suberato''poi
mi dirai nella tua risposta se e' cosi.
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Roma, 27.2.2004
Egregio
Lettore,
ecco di seguito
gli elementi raccolti sulla sua moneta:
Zecca di
Roma, Denario1,
Crawford
429/2b, Sydenham
901a, indice di rarità=42
D. Testa
della Concordia velata e diademata a destra
(leggenda che si sviluppa sul bordo in senso
orario). .3
R. VILLA
PVBLICA con cancelli tra le colonne ; a sinistra T.DIDI.
a scendere; IMP. in esergo; VIL. PVB.
a salire4.
La moneta fu
coniata in due tipi che si differenziano l'uno
dall'altro per la presenza o meno, nel rovescio
della moneta, di cancelli nei vani tra le colonne.
Le monete senza cancelli sono classificate Cr429/2a,
quelle
con i cancelli, come la moneta in figura, Cr429/2b.
A
titolo di confronto ho riportato i link alle monete
di entrambi i tipi reperite nel web che di seguito
segnalo per opportuna informazione:
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=58772&AucID=62&Lot=347
Lotto n°:
347; Data dell'asta: 13.10.2003; Cr. 429/2a; 3,97g;
Stato di conservazione5
BB-Spl (in italiano); Prezzo realizzato, invenduto;
Stimato: € 850,00
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=39737&AucID=43&Lot=261
Lotto n°:
261; Data dell'asta: 25.11.2002; Cr. 429/2b6; 3,70g; d=18 mm; Stato di conservazione5 BB/qSpl; Prezzo realizzato, € 325
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=35793&AucID=39&Lot=1890
Lotto n°:
1890; Data dell'asta: 15.10.2002; Cr. 429/2b; 3,75
g; Dritto punzoni; Stato di conservazione5 BB; Prezzo realizzato, € 180
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=25064&AucID=27&Lot=260
Lotto n°:
260; Data dell'asta: 27.5.2002; Cr. 429/2b6; 3,66g; Graffi e segni di sondaggio;
Stato di conservazione5
BB; Prezzo realizzato, €120
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=24188&AucID=26&Lot=200
Lotto n°:
200; Data dell'asta: 27/112001; Cr. 429/2b6; 3,87g; Perfettamente centrato; Stato di
conservazione5
Spl; Prezzo realizzato, 1800 DEM
- http://www.ancientcoin.com/html/c38663.html
4.09g; 16mm;
CR 429/2a; bella patinatura; Stato di conservazione5 qSpl; $950.00
- http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s0393.html
http://www.wildwinds.com/coins/rsc/didia/didia1.txt
4.04g;
C429/2a; leggera patinatura; Stato di conservazione5 Spl
- http://www.wildwinds.com/coins/rsc/didia/didia1.1.jpg
http://www.wildwinds.com/coins/rsc/didia/didia1.1.txt
4.04 g;
Crawford 429/2a; Stato di conservazione5 qSpl; sul dritto graffio dinanzi al viso;
area di patinatura scura al di sopra e dietro la
testa.
- http://www.wildwinds.com/coins/rsc/didia/didia1.2.jpg
http://www.wildwinds.com/coins/rsc/didia/didia1.2.txt
3.75 g;
Crawford 429/2a; patinatura; Stato di conservazione5 MB/BB, leggera porosità e
cristallizzazione sul bordo; Prezzo finale di
vendita: $231.00
- http://www.vcoins.com/atlantis/store/viewItem.asp?idProduct=516&large=0
3.70g; 17 mm;
Crawford 429/2a; patinatura; Stato di conservazione5 qSpl; Prezzo il 25/2/2004 $695 €550 £368
- http://www.sixbid.com/catalogs/nac_25/00312h00.htm
3.64 g; d=18
mm; Cr. 429/2a; patinatura; Stato di conservazione5 qSpl; Prezzo stimato CHF600
Veniamo ora
all'esame della moneta di figura. Che il corpo sia di
metallo vile lo si vede da un esame superficiale. Il
problema è che le macchie non sono di verderame, come
sarebbe da aspettarsi ma color ruggine, tipico
risultato dell'ossidazione di un materiale ferroso che
però è escluso dal lettore; d'altra parte l'intervento
meccanico di pulizia effettuato dal lettore potrebbe
semplicemente aver rimosso la patina superficiale e
messo allo scoperto il rame. Sul tipo di placcatura
non sono in grado di pronunciarmi ma l'argento sembra
un'ipotesi verosimile. Lo stile della moneta sembra
accettabile, se paragonato a quello delle monete i cui
link ho sopra riportato, mentre le lettere della
leggenda appaiono poco incisive (forse proprio a causa
della placcatura) e di dimensioni leggermente ridotte
rispetto agli originali antichi. La superficie della
moneta, nelle parti non corrose, appare velata forse
per reazione chimica con il terreno. Il peso e il
diametro della moneta si confrontano positivamente con
gli originali antichi. A questo punto, a mio avviso,
le ipotesi possibili sono due:
- copia
moderna;
le copie
moderne sono di due tipi:
- quelle
realizzate
per gioco o a scopo pubblicitario,
monometalliche in ferro o in rame e dunque
incompatibili con la moneta in esame che è
placcata e non ferromagnetica;
- i
falsi veri e propri, che vengono prodotti per
essere immessi nel mercato numismatico in modo
da essere il più possibile indistinguibili
dall'originale. Poiché, come si evince dai link
sopra riportati, una moneta Cr429 originale vale
almeno un centinaio di Euro, mentre un tondello
d'argento di 4g solo 3,6Euro, volendo
falsificare un denario, tanto vale farlo
d'argento puro invece che solo placcato, con
tutte le complicazioni che una placcatura
comporta e la minore quotazione sul mercato. E
dunque ciò porta ad escludere che la moneta di
figura sia un falso moderno;
- moneta
antica suberata (cioè costituita da un'anima vile
e placcata d'argento)7.
Di queste
monete ve n'erano di due tipi, quelle prodotte dalle
zecche ufficiali 8e quelle prodotte da falsari d'epoca9.
Le
considerazioni sopra svolte mi inducono a ritenere,
pur nei limiti di una valutazione a distanza, che la
moneta di figura sia un'antica moneta suberata. Non mi
sento tuttavia di pronunciarmi sul fatto che si tratti
di un falso d'epoca o di una moneta suberata
emessa dallo stato, perché la seconda ipotesi, molto
suggestiva, per essere avanzata seriamente, dovrebbe
essere supportata da una ricerca storica sulla
monetazione degli anni cinquanta del primo secolo
avanti Cristo che va al di là degli scopi divulgativi
del mio sito e delle mie concrete possibilità (ipotesi
per altro esclusa da colleghi del gruppo di
discussione numismatica di Yahoo Yahoo, "Moneta-L" da me
interpellati).
Quanto alle
monete suberate, informazioni raccolte presso il
succitato gruppo suggeriscono che spuntino valori di
mercato non superiori al 10÷40% rispetto agli analoghi
originali.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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(1) La moneta originale era un
denario, quindi di argento fino o quasi, del peso
teorico di 3,86g.
(2) In una scala in cui il valore più
alto, 10, viene conferito alle monete più rare e 1
alle più comuni. Il 4 corrisponde all'inglese
"scarce".
(3) P FONTEIVS CAPITO è il nome
del monetiere (titolatura per esteso: "IIIVir
Auro Argento Aere Flando Feriundo"), cioè del
funzionario di nomina senatoriale, in carica per
quell'anno per le questioni monetarie. Da notare il
nome "CAPITO" (testone) che fa il paio con "CICERO"
(da cicer, cece) appartenente a Marco Tullio
Cicerone.
(4) Secondo S.W.
Stevenson, la leggenda del rovescio andrebbe
interpretata così:"Titus Didius Imperator Villam
Publicam [refecit]", ossia "Tito Didio, imperator,
restaurò la Villa Pubblica"; è verosimile che dopo
il 94a.C. Tito Didio rivestisse qualche incarico
pubblico in ragione del quale si impegnò con
successo nel restauro o nella ricostruzione della
Villa Pubblica. Problematica e discordante si
presenta la chiave di lettura di questa moneta per
la mancanza di elementi esaustivi di riscontro. Non
resta che elencare i dati certi e le varie ipotesi
formulate:
- a Tito
Didio, console nel 98, il Senato aveva concesso il
titolo onorifico di "imperator" e il trionfo
in seguito alla vittoria riportata sui
Celtiberi, popolazione della Spagna
Settentrionale;
- la
Villa Publica della moneta di figura era un
edificio del Campo Marzio dove risiedevano i
magistrati che presiedevano al censimento e alle
leve, utilizzato anche come sede abitativa degli
ambasciatori stranieri che, per motivi di
sicurezza, non si voleva far entrare entro le mura
della città. Il luogo comprendeva i così detti
"Septa", ampi spazi recintati in cui i censori
convocavano, raccoglievano e interrogavano
singolarmente i cittadini per le operazioni di
censimento legate all'organizzazione
centuriata del popolo romano. L'importanza
del sito era tale che a poco a poco la zona si
riempì di templi sino a costituirsi, nell'area
circostante, di un polo politico e religioso
legato all'organizzazione censitaria e militare
della repubblica romana;
- il
triunviro monetale P FONTEIVS CAPITO e la sua
famiglia dovevano possedere un solido quanto per
noi non documentato legame con Tito Didio, tale da
dedicargli la moneta in esame nel 55 a.C., secondo
il Crawford o nel 61 a.C., secondo il Sydenham;
- P
FONTEIVS CAPITO sarebbe stato amico e sodale di
Cicerone (ad Att. iv,15, 6) e la Concordia sul
rovescio della moneta testimonierebbe l'appoggio
dato alla politica ciceroniana del "consensus
omnium bonorum", l'alleanza tra i "novi homines"
(come Tito Didio) e i "nobiles", cioè tra l'alta
borghesia e l'aristocrazia, in opposizione alla
classe popolare di cui Cesare era a quel tempo
l'espressione. Si ricorderà che storicamente le
cose andarono poi diversamente perché il primo
triunvirato sancì l'accordo tra Cesare, e l'alta
borghesia di Crasso e Pompeo che lo finanziarono
per farlo eleggere console, tagliando fuori
dall'accordo l'aristocrazia.
- Una
interpretazione alternativa del tema della
Concordia viene formulata nel sito internet, http://www.vcoins.com/atlantis/store/viewItem.asp?idProduct=516&large=0
: all'interno delle mura della Villa Publica
nell'80a.C. erano stati massacrati migliaia di
prigionieri Sanniti e Lucani che Silla aveva
imprigionato per l'aiuto che avevano dato a Cinna.
Il monetiere P. Fonteius Capito avrebbe inteso con
questa moneta evidenziare l'importanza della
pubblica concordia per evitare il degenerare della
politica nella guerra civile, com'era accaduto nel
passato.
(5) Per lo stato di conservazione delle
monete consultare il sito: http://digilander.libero.it/beruto/Conservazioni.html
(6) La classificazione riportata nel
web è errata perché la moneta è priva di cancelli tra
le colonne.
(7) Nulla a che fare con il biglione a
cui accenna il lettore; il biglione era una lega di
argento e materiale vile nella quale la
percentuale d'argento era inferiore al 50%. Le
monete suberate erano rivestite di argento puro sulla
superficie mentre avevano il corpo in rame (o in altro
materiale vile), non in lega d'argento.
(8) Sappiamo che nel 217a.C. c'era
stata una legge, la lex Flaminia, che aveva
autorizzato lo stato ad emettere monete suberate,
quindi per motivi di carattere economico si era decisa
l’emissione di un certo quantitativo di monete
suberate. Nel 91 a.C. ci fu una legge voluta da Marcus
Livius Brutius, per cui un ottavo di ogni emissione
poteva essere suberata. Ciò logicamente per sopperire
a problemi di carattere economico. Proprio per mettere
mano a questa legislazione poco chiara, nell'84 a.C.,
il pretore di Roma Marco Gratiliano, istituì degli
uffici di verifica che servivano a controllare
l'eventuale coniazione di monete suberate. Tuttavia
questa legge di Marco Gratiliano ebbe breve durata
perché subito Silla la ritirò. Nell'81, come riferisce
Cicerone, lo stesso Silla fece emanare un'altra legge
relativa ai falsi che riguardava anche la
falsificazione dei testamenti. Questa legge è andata
perduta però ci sono pervenute dagli autori successivi
alcune clausole secondo le quali veniva punito chi
falsificava monete d'argento oppure vendeva o comprava
monete di piombo o di stagno facendole passare per
argento o ancora chi fosse stato complice di questo
tipo di frode.
(9) A Roma esisteva una categoria di
professionisti, gli argentari, che, oltre a prestare
soldi, a fare da garanti nelle aste, svolgevano
l'attività di cambiavalute, anche ai fini della
discriminazione del denaro falso dal vero. La
questione dei falsi in numismatica viene tratta nei
seguenti siti web:
http://esty.ancients.info/imit/imitRR.html
http://www.ancientcoinart.com/fakes_gallery.html
http://www.ancient-coins.com/shop/agora.cgi?cartlink=forgeries.htm&cart_id=7301635.30181*mr11Y5?
http://www.calgarycoin.com/reference/fakes/fakes.htm
http://www.12caesars.com/Fakes___Forgeries/SlaveyCat/slaveycat.html
http://www.ancient-times.com/info/fake_or_real.html
http://www.ancient-times.com/newsletters/n21/n21.html
http://www.mindspring.com/%7Ekroh/Empirecoins/fakes.html |