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Gordiano,
Cesarea di Cappadocia e il monte Argeo |
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5.5.2013
17,52-17,74mm
2,92g 6h |
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Assemini, 17.5.2013
Di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura, per le parti in comune ripresi dalla pagina precedente: Dracma1, zecca di
Cesarea (Cappadocia)2,
241÷242 d. C.,
Sydenham 603d (supplement pages)3 Descrizione
sommaria: La ricerca nel web non ha consentito di reperire
monete di tipologia identica a quella di figura. Si
riportano perciò di seguito i link a monete di
tipologia simile (aventi, come soggetto comune, il
monte Argeo):
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta di figura appaiono compatibili con le dracme d'epoca. Un saluto cordiale. Note: -------------------------------(1) Dracma.
Sostiene il sito http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=169541
che la variazione nel contenuto di fino e nel peso
delle emissioni in argento di Cesarea sia
piuttosto sorprendente. Uno studio del Bland su
105 monete d'argento di Gordiano III ha prodotto i
seguenti risultati: percentuale di fino nella
lega, variabile tra il 30 e il 63%; peso compreso
tra:
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche delle dracme di tipologia simile a quella di figura presenti nei link sopra indicati:
(2) Cesarea di Cappadocia in Asia Minore [oggi Kayseri (dall'antico nome greco Καισάρεια), Mazaka per gli Ittiti, Eusebeias durante il regno di Archelao (almeno sino all'arco temporale 12a. C. - 9d. C., v. link), Caesarea per i Romani a partire da Tiberio] sorge alle falde del Monte Argeo e fu eretta a capitale della Cappadocia da Tiberio che la chiamò così in onore di Augusto (v. link). Secondo il sito http://ntstudies.wordpress.com/2008/05/, la zecca di Cesarea avrebbe battuto moneta per la circolazione in Asia Minore dal tempo di Tiberio sino a quello di Gordiano III. (3) La catalogazione Sydenham 603d (supplement pages) è stata gentilmente fornita da Dane Kurth di "Helvetica", dal momento che il noto catalogo di Edward Sydenham "The Coinage of Caesarea in Cappodocia" non la classifica. (4) ΑΥτοkράτωρ Καίσαρ Μάρκος ΑNTώνιος ΓORΔIANOC CEβαστός (equivalente al latino Imperator Caesar Marcus Antonius GORDIANVS Augustus). Per una breve sintesi della vita dei Gordiani, cliccare qui, oppure consultare il riassunto cronologico all'indirizzo: http://www.inumis.com/ressources/rome/articles/gordien_iii/gordien1.html. (5) MHTPOπόλεως KAICαρίας ("moneta battuta nel nome di" Cesarea Capitale) - v. nomi delle città greche e varianti del nome Cesaria http://biblesuite.com/greek/2542.htm. (6) BN. La sigla si compone di due parti: la prima, B, è il numero 2 in greco; la seconda, N, è l'iniziale della parola greca Nεωκόρος, composta di νεώς «tempio» e κορέω «spazzare, pulire». Traggo dal portale della Treccani la spiegazione: nell’antica Grecia, il Nεωκόρος era la persona incaricata della pulizia e della custodia del tempio, ma in seguito divenne il titolare di un'apposita carica annuale, con compiti molto più ampi. La dignità di neòcoro fu spesso attribuita, come attestazione onorifica, a intere città in quanto particolarmente dedite al culto di una determinata divinità, o, in epoca romana, al culto imperiale. Dunque il senso della sigla B-Nε è che alla città di Cesarea era stato concessa per due anni la dignità di custode del culto imperiale. (7) ΕΤους, genitivo di anno (ἔτος, -ους, τὸ), dunque "nell'anno", è seguito dal numero dell'anno, in questo caso Δ (anno quarto); quindi, nell'anno quarto del regno di Gordiano (241÷242 d. C.). (8) Il Monte Argeo (lat. Argaeus, oggi Erciyes Dagi), la vetta più alta dell'Asia Minore (3.916m), è una monte di origine vulcanica la cui ultima eruzione accertata risale al 6.880 a. C ± 40 anni (v. link). Nell'antichità, sin dai tempi degli Ittiti (14° secolo a. C.) che lo chiamavano “harara”, era considerato sacro. Traggo dal forumancientcoins le note che seguono sul monte Argeo: Nella rappresentazione numismatica il monte ha forma conica pressoché costante, realizzata attraverso la sovrapposizione di rocce rotonde che lasciano al centro una caverna a forma di ω. Talora, come nella moneta in esame, sul profilo del monte, sono presenti delle lingue di fuoco, forse a rimarcare la natura vulcanica del massiccio montuoso. L'utilizzo costante della stessa forma rappresentativa induce a pensare che un'immagine di culto dello stesso tipo fosse conservata, nel tempio e come tale riprodotta sulle monete; si veda, ad esempio, il tipo dell'altare su una moneta di Settimio Severo (v. link), il tipo del tempio in una moneta di Macrino (v. link) e di Diadumeniano (v. link), ancora il tipo dell'altare in una moneta di Elagabalo (v. link), di Severo Alessandro (v. link) e dello stesso Gordiano III (v. link). Su alcuni tipi, alla sommità del monte, si osserva una stella, come in figura, oppure un crescente lunare (v. link) o un'aquila o la statua del dio Sole (v. link). Talora il monte Argeo si erge sopra una quadriga (v. link) o su un carro trainato da due elefanti. Talora il monte Argeo funge da corona sulla testa di una Tyche (v. link). E' interessante notare che nel periodo ellenistico monete con il tipo dell'Argeo furono battute solo nel breve periodo 101 a. C. - 17 d. C., quando ormai era affermata l'alleanza con Roma. Non esistono monete greche antecedenti sebbene l'Argeo, come luogo di culto, fosse noto da tempo. La spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che il culto fosse stato reintrodotto dai Romani per indurre gli abitanti della Cappadocia all'adorazione della Triade Giove-Sole-Serapide e convertirli al credo del Summus-Deus (P. Weiß). |
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