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5.4.2021
Grazie
ancora e auguri di Buona Pasqua.Peso Moneta: 3,96g Diametro: 23mm Colore: Argento Asse di conio: ore 7 Tipologia lega: Argento No materiale ferroso. Autorizzo l’uso |
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Roma, 7.4.2021
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Roma, 243-244 d. C.2, RIC IV III 149 (pag. 31), Cohen V 298 (pag. 54), indice di rarità "C" Descrizione
sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------
(2) Il Ric IV/III (pag. 30) indica come datazione l'arco temporale 243-244 d.C.. (3) IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG (IMPerator GORDIANUS PIVS FELix AVGustus). Gordiano III, il cui nome per esteso da Augusto è Imperator Caesar Marcus Antonius Gordianus Augustus, riceve il titolo di "PIVS" nel 239 d.C. e l'anno successivo aggiunge al proprio nome l'appellativo "FELix". La tragica storia dei Gordiani si consumò nell'arco dei sei anni, tra il 238 e il 244 d.C.. Marco Antonio Gordiano Semproniano Romano, personaggio di nobile e ricca famiglia, aveva ricevuto dall'imperatore Alessandro Severo l'incarico proconsolare in Africa e ivi si trovava quando, nel 238 d.C., regnante Massimino (successore di Alessandro Severo), scoppiò una ribellione dei locali proprietari terrieri, timorosi di vedere i propri beni confiscati dalla politica predatoria del nuovo sovrano. I ribelli, dopo aver ucciso il legato imperiale, imposero a Gordiano la scelta tra l'acclamazione ad imperatore o la morte. Gordiano accettò l'incarico condividendolo con il figlio (che in seguito diventerà Gordiano II) e inviò a Roma una legazione con l'incarico palese di perorare presso il Senato la causa dei ribelli e quello segreto di eliminare Vitaliano, capo dei pretoriani e uomo forte del regime di Massimino. La missione riuscì, gli ambasciatori sparsero la voce della morte di Massimino, il popolo si sollevò, il Senato appoggiò gli ammutinati contro i fautori della conservazione e, senza attendere la conferma ufficiale della morte di Massimino, convalidò l'ascesa dei due Gordiani. Il loro regno tuttavia durerà meno di un mese. Capelliano, legato della Numidia, che in un primo tempo aveva appoggiato la causa dei Gordiani, si rivoltò ritenendo che i suoi interessi non fossero stati salvaguardiati e poiché aveva al proprio comando un esercito forte e bene addestrato, batté agevolmente a Cartagine l'esercito raccogliticcio dei Gordiani, sicché Gordiano I si suicidò e Gordiano II fu ucciso in battaglia. Le notizie dall'Africa della morte dei due Augusti crearono il panico nella città di Roma, dove si era sparsa la voce che Massimino, dato per morto, era invece ancora vivo e ben deciso a difendere le sue prerogative. Al Senato, ormai compromesso, non restò che scegliere al proprio interno, come successori, due suoi membri, Pupieno e Balbino, con il compito di preparare la guerra. Ma il popolo non gradì il risorgere del potere senatorio, seguirono tumulti e il Senato dovette accettare il compromesso di proclamare Cesare (cioè erede) il tredicenne Marco Antonio Gordiano, il cui nonno materno era stato Gordiano I e il cui zio materno Gordiano II. Poco dopo, una rivolta dei pretoriani pose fine alla vita dei due Augusti regnanti, sicché l'ultimo dei Gordiani, Cesare da pochi mesi, divenne Augusto nel luglio del 238, passando alla storia come Gordiano III. L'anno 238 fu fatale anche per Massimino: la resistenza opposta dall'esercito senatorio ostacolò il suo ritorno a Roma e una rivolta della 2^ Legione Partica ne causò la morte. Il giovane Gordiano III era docile strumento nelle mani dei pretoriani e del loro capo Timesiteo che lo aveva mantenuto al potere e gli aveva dato in moglie la propria figlia e il suo regno durò quanto la vita di Timesiteo. Quando questi morì, pare avvelenato, durante una campagna in Oriente, il nuovo prefetto dei pretoriani, Marco Giulio Filippo, figlio di uno sceicco arabo che passerà poi alla storia come Filippo I l'Arabo, fece assassinare Gordiano dai suoi sicari nel 244 e si fece proclamare Augusto al suo posto. Il Senato e le province riconobbero subito il nuovo sovrano, favorito delle legioni orientali. In realtà sulla morte di Gordiano III si contrappongono due versioni: quella persiana vuole che il diciannovenne imperatore perisse in seguito alle ferite riportate in battaglia e che l'esercito si affrettasse ad acclamare Filippo quale nuovo sovrano; quella romana vuole invece che Filippo richiedesse a Gordiano di associarlo al potere e che, al rifiuto di questi, l'esercito si schierasse dalla parte del prefetto, assassinasse il principe e acclamasse Filippo e che il Senato, su pressione dell'esercito o ignaro dei fatti, ratificasse il fatto compiuto. (4) PROVIDENT AVG (Previdenza di Augusto). Per quanto riguarda la leggenda del rovescio, vale quanto già osservato in altra pagina di questo sito (v. link) che, a partire dal regno di Traiano, sino agli inizi del quarto secolo d. C. con il termine Previdenza degli dei si alluda alla particolare lungimiranza divina che ha favorito e determinato, riconoscendone i meriti, l'ascesa del sovrano. In questa visione, il globo simboleggia l'Impero Romano, governato saggiamente dall'imperatore in carica. |
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