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Alessandria, tetradrammo,
Diocleziano e la Vittoria |
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25.6.2021
..da
S.P.Q.R Coins - Monete Antiche.Buongiorno al gruppo, ogni tanto vi devo disturbare, vi domando di questa moneta, non trovo riscontro, so che dovrebbe essere Diocleziano, forse mistura, pesa gr.8.78 e diametro 23.5. Che tipologia di moneta è ...grazie per la risposta. |
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Roma, 11.7.2021
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Tetradrammo1, zecca di Alessandria, 287-288 d. C., Dattari 5729, BMC XV 2517 (pag. 325)
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda assenti nel testo): La ricerca nel web di monete della tipologia in esame ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. Note: (1) Tetradrammo di potin (o biglione), lega di rame, stagno e piombo (in proporzioni variabili) ed è dubbio che contenga anche una piccola parte d'argento (v. link). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei tetradrammi della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:
(2) A K Γ OVAΛ ΔΙΟΚΛΗΤΙΑΝΟС СΕΒ, per esteso Aυτοkράτωρ Kαΐσαρ Γαίος ΔΙΟΚΛΗΤΙΑΝΟC CEBαστός, equivalente al latino Imperator Caesar Gaius VALerianus DIOCLETIANVS AVGustus. Sono state indicate in rosso le due lettere mancanti della leggenda, come se l'incisore le avesse omesse o confuse con le due successive. Diocleziano era stato acclamato imperatore il 17 novembre del 284 d.C. dalle truppe di stanza a Nicomedia, dopo l'assassinio, su istigazione del prefetto del pretorio Apro, dell'imperatore Caro, seguito, ad appena un mese di distanza, da quello del figlio Numeriano. Nell'occasione Diocleziano aveva prima smascherato il mandante dei due delitti, poi lo aveva ucciso con le proprie mani. Inevitabile lo scontro con Carino, figlio di Caro, imperatore legittimo per successione e nomina paterna. Nella battaglia, avvenuta nella Mesia (area danubiana), Carino rimase ucciso per mano di un ufficiale della propria guardia personale e Diocleziano, rimase unico sovrano dell'impero. Memore delle esperienze trascorse, egli si propose di dare un nuovo assetto allo stato romano che garantisse maggiore sicurezza e tempestività di intervento nella difesa dei traballanti confini, desse maggiore stabilità all'economia, evitasse le lotte di successione. Perciò pensò bene di dividere il potere con un generale fidato, Marco Valerio Massimiano, che elevò al rango di Cesare nel 285 e a quello di Augusto nel 286, conferendogli il governo dell'Occidente e riservando invece a sé il controllo della parte più ricca e progredita del mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città più prossima alle zone di frontiera e quella d'Oriente a Nicomedia (l'odierna Izmit, sul Mar di Marmara, nella Turchia asiatica). Ogni diarca disponeva di un proprio esercito, riorganizzato come forza di intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle di non diretta pertinenza. Allo scopo di fornire una base ideologica a questa nuova struttura dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater" (fratello e quindi membro della gens Valeriana cui Diocleziano apparteneva) ma la sua anzianità era inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per discendenza. (3) Il tema della Vittoria (Nike per i greci) riprende quello consueto della monetazione romana imperiale (v. link per un tipo di Diocleziano). (4) è la data, in quanto la lettera L convenzionalmente rappresenta la forma abbreviata della parola ETOYC, genitivo di anno (ἔτος, -ους, τὸ) e dunque "nell'anno", Δ (=4 in greco), quindi nel quarto anno del regno di Diocleziano (287-288 d. C.) - v. in proposito il link. |
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