Roma, 8.2.2016
Egregio
Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi
pertinenti alla moneta di figura:
Follis1,
zecca di Roma, 322 d. C., RIC VII
247 (pag. 322), indice
di rarità "r2"
Descrizione sommaria:
D. CONSTANTINVS
IVN NOB C2. Costantino
Cesare, testa laureata a destra.
R. CAESARVM
NOSTRORVM. VOT/X3, su due righe, all'interno
di una corona d'alloro. Segno di
zecca 4.
La ricerca nel web di monete simili a quella di
figura ha prodotto un solo risultato:
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantine_II/_rome_RIC_VII_247.jpg
Constantine II, AE follis, 322 AD. Rome.
CONSTANTINVS IVN NOB C, laureate head right /
CAESARVM NOSTRORVM around palm branch - VOT X -
palm branch within wreath. Mintmark RT. RIC VII
Rome 247.
- http://www.acsearch.info/search.html?id=2594026
London Ancient Coins Ltdc
http://www.lacoins.co.uk/ Guttus Auction 10 188 («
| ») 4. September 2015 Description: Constantine II
(Caesar, 316-337). Æ Follis (18mm, 3.33g, 11h).
Rome, 321. Laureate head r. R/ Wreath enclosing
VOT/X in two lines; RT. RIC VII 243. Silvered,
near EF.
Concludo osservando che la moneta di figura, piuttosto
rara, come del resto lo sono tutte le monete del 322
della serie delle due palmette, presenta
caratteristiche comparabili con quelle dei conî
d'epoca di pari tipologia.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Il link 2 di cui sopra ci
fornisce indicazioni di massima sulle
caratteristiche fisiche (3,33g, 18mm) dei follis
coevi di quello in esame. Le caratteristiche
suddette ben si confrontano con quelle della
moneta di figura (2,6g, 18,3mm).
(2) CONSTANTINVS IVNior
NOBilis Caesar. Flavio Claudio Costantino, figlio
di Costantino I e della moglie Fausta, nacque ad
Arles nell'agosto del 316, fu nominato Cesare
verso la fine dello stesso anno, fu riconosciuto
in Oriente il 1.3.317, fu elevato al rango di
Augusto il 9.9.337 (al governo della Spagna, della
Gallia e della Britannia), fu ucciso in battaglia
ad Aquileia dall'esercito comandato dal fratello
Costante nel marzo del 340.
(3) CAESARVM NOSTRORVM
VOTis/decennalibus; la moneta ricorda i voti
decennali "dei nostri Cesari" [Costantino junior e
Giulio Crispo] e quelli ventennali di Costantino
il Grande, festeggiati congiuntamente e
anticipatamente (la data ufficiale dell'ascesa di
Costantino risale al 25 luglio del 305 mentre
Crispo e Costantino diventano Cesari alla fine del
316). La serie monetale del 322 comprende:
* un follis diCostantino il Grande (RIC VII 245)
che reca al dritto la leggenda CONSTAN-TI NVS AVG
e al rovescio la leggenda DN CONSTANTINI MAX AVG e
VOT/XX entro una corona d'alloro e segno di zecca,
;
* un follis di Giulio Crispo (RIC VII 246) che
reca al dritto la leggenda CRIS-PVS NOB C e al
rovescio la leggenda CAESARVM NOSTRORVM e VOT/X
entro una corona d'alloro e segno di zecca, ;
* e uno di Costantino Cesare (RIC VII 247) che
reca al dritto la leggenda CONSTANTINVS IVN NOB C
e al rovescio la leggenda CAESARVM NOSTRORVM e
VOT/X entro una corona d'alloro e segno di zecca,
.
La serie monetale del 322 ovvero delle due
palmette () è piuttosto rara sia nelle monete
b<attute nel nome di Costantino I che per
quelle dei due Cesari.
La moneta di figura è interessante, non solo per
ciò che afferma, ossia l'unità della famiglia di
Costantino e l'unificazione politica realizzata da
Costantino I ma anche per ciò che esclude, ossia
il riconoscimento di Licinio, quale imperatore
d'Oriente. Viceversa infatti, se Occidente e
Oriente fossero stati d'accordo, a celebrare i
Voti di Costantino e dei suoi congiunti avremmo
trovato anche Licinio e suo figlio). E' opportuno
infine notare che solo ai principi di rango
elevato era riservato l'onore dell'interruzione
della leggenda del dritto; infatti la si trova
nelle monete di Costantino I e in quelle del
diciannovenne Crispo, primogenito ed erede
designato di Costantino I, ma non in quelle di
Costantino Cesare che nel 322 aveva solo sei anni.
Per una sintesi storica relativa al periodo si
rimanda ad altra pagina di questo sito (cliccare qui).
(4) Il segno di zecca, .
La zecca di Roma, nel periodo in questione,
operava su 4 officine, delle quali la prima e
l'ultima batterono solo nel nome di Costantino
Augusto, la seconda e la terza per Crispo e
Costantino Cesare rispettivamente. Il segno di
zecca si compone di due parti, la prima costituita
dalle due palmette collocate a sinistra e a destra
della X, elementi caratterizzanti l'emissione del
322, la seconda parte è data dalla sigla R T,
indicativo di zecca, nel quale R sta per Roma e la
lettera T sta per tertia, cioè terza officina.
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