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26.2.2010
Sesterzio
Imperatore Traiano 98-117 DC Metallo: Bronzo, patina Verde Malachite Diametro: 32 mm Peso: 26 gr circa Condizioni : Perfette, intatta, sembra appena coniata. Dritto: Testa Imperatore Traiano con iscrizione: IMPERATOR CAES NERVAE TRAIANO AUG GERDA CPM TRP COS VPP Rovescio: Veduta del Circo Massimo con iscrizione: SPQR OPTIMO PINCIPI (MANCA LA R DI PRINCIPI per errore di conio, Pertanto a rischio di essere smentito questa moneta rappresenta forse uno dei pochi esemplari ancora esistenti. ... trovai la moneta anni orsono per caso mentre zappavo l'orto nel terreno di un villino che affittavo per la mia famiglia solo per il periodo estivo. Curiosamente quella terra era stata trasportata da altre zone visto che la casa poggiava su terreno lavico, alle pendici dell'Etna. Ho interpellato un numismatico .. il quale dopo attento esame mi ha assicurato che la moneta è autentica al 100% e molto rara. L' ha catalogata ma non poteva darmi nulla di scritto per il semplice fatto che io non posso dimostrarne la provenienza con un documento, non avendola acquistata da nessuna parte e lui d’altro canto non possedeva il sigillo per fortificare la sua perizia. Ricerche storiche: Nel corso del regno di Traiano parte delle gradinate crollarono costringendo l’imperatore ad una estesa ristrutturazione dell’edificio. Il nuovo Circo Massimo fu pronto nel 103 e la sua inaugurazione fu accompagnata dall'emissione commemorativa di un famoso sesterzio nel quale il Circo è visto dall’alto e lateralmente con le arcate che sostengono le gradinate ed il famoso obelisco di Ramses che si innalza dalla spina, ricche di statue e di obelischi di minore altezza. Sullo sfondo le residenze imperiali del colle Palatino. Una quadriga trionfale svetta sopra l’arco d’ingresso a sinistra. Una visione ineguagliabile della Roma antica e di uno dei suoi edifici più rappresentativi. Vedi http://www.sesterzio.eu Chiedo un vostro autorevole parere, preciso e documentato, nell'attesa grazie e cordiali saluti. |
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Roma, 8.3.2010
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi che ho potuto raccogliere sulla moneta di figura: AE Sesterzio1, zecca di Roma, 104÷111 d. C.2, RIC II 571 (pag. 284), BMC III 853 (pag. 180), Cohen II 545 (pag. 73), indice di rarità "R". Descrizione sommaria:
(tracce di usura?).
In prima istanza si sarebbe portati ad attribuire le
tracce ad un processo chimico legato alla permanenza
della moneta nel terreno; se così fosse però l'usura
dovrebbe essere presente anche in altri punti della
moneta, cosa che in effetti non si rileva.
Alla luce di quanto sopra, non mi sento di condividere
il parere della persona interpellata dal lettore e
sono propenso piuttosto a ritenere che la moneta non
sia originale, ma sia stata realizzata in epoca
moderna per fusione. Ritengo inoltre possibile che
l'autore della moneta, conscio dei propri limiti
artistici, abbia di proposito introdotto nel rovescio
una leggenda errata (PINCIPI, invece che PRINCIPI) per
dare ad intendere che la moneta, pur palesemente non
autentica, fosse un falso d'epoca. Tengo naturalmente
a precisare che il parere da me testé espresso deve
considerarsi alla stregua di un contributo di buona
volontà, in assenza dell'esame diretto della moneta.
Suggerisco al lettore di sentire altri pareri, per
esempio investendo gratuitamente il forum di
numismatica http://www.lamoneta.it,
oppure facendo periziare la moneta da un
professionista del settore (v. ad esempio D.
Sear).B, C, G (ciò che residua delle quadrighe e dell'arco trionfale, rigonfiamento). Possono essere spiegati all'interno di un processo di produzione per fusione. D (arco sconnesso, muro esterno alle spalle del tempio, elementi decorativi della spina realizzati in modo approssimativo, obelisco sottile e privo di dettagli). Indicano che per la realizzazione del rovescio l'autore non ha potuto avvalersi, come per il dritto, di un campione originale, ma ha dovuto ricreare il bozzetto, senza possedere però la perizia dell'incisore d'epoca. Per amore di verità sento l'obbligo di pubblicare, a proposito del tema in discussione, due lettere aperte che mi sono state indirizzate da due numismatici esperti, quali Robert Kokotailo (v. link) e Curtis Clay (v. link) i quali dissentono, con diversa motivazione, dal parere da me espresso in questa pagina e nell'allegato. Un saluto cordiale. -------------------------------
(2) La moneta può essere ascritta al periodo successivo al conferimento del 4° consolato (104) e prima del conferimento del 5° (112). (3) Le leggende del dritto e del rovescio della moneta vanno lette unitamente: IMPeratori CAESari NERVAE TRAIANO AVGusto GERmanico DACico Pontifici Maximo TRibunicia Potestate COnSuli V Patri Patriae Senatus PopulusQue Romanus OPTIMO PINCIPI. E quindi: il Senato e il Popolo di Roma [dedicano] all'Imperatore Cesare Nerva Traiano, Augusto, conquistatore della Germania e della Dacia, Pontefice Massimo, Console per la quinta volta, Padre della Patria, Ottimo Principe. Per il profilo biografico di Traiano si rimanda al portale dell'Enciclopedia Treccani consultabile in rete (v. link). (4) Riprendo dal link5 le seguenti note: il Circo Massimo è stato il circo più grande di Roma; con una lunghezza di 600m. ed una larghezza di 140 fu il più grande edificio al mondo per manifestazioni pubbliche. Al tempo di Giulio Cesare disponeva di 145.000 posti e nel tardo impero 385.000. La sua costruzione ebbe inizio nel 7° secolo a. C. quando furono erette le tribune di legno. Giulio Cesare fece costruire dei sedili marmorei. Il primo obelisco di Ramsete II fu eretto da Augusto. L'estensione massima del Circo fu raggiunta nel quarto secolo d. C.. Il circo fu utilizzato prevalentemente per le corse dei carri, ma eventi di ogni tipo vi ebbero luogo, dai giochi gladiatori, alle competizioni atletiche e alle feste religiose. Traiano completò la costruzione delle tribune, delle coperture, ecc. nel 103 d. C. La sua inaugurazione fu accompagnata dall’emissione commemorativa del sesterzio di figura. Di seguito riporto le immagini di un'altra moneta dello stesso tipo tratta dal sito http://penelope.uchicago.edu/~grout/encyclopaedia_romana/circusmaximus/obelisk.html e di una ricostruzione ipotetica: Così recita la
didascalia del British Museum a commento
del rovescio di questa moneta: “il Circo
Massimo era il più grande ippodromo (invero
uno stadio dedicato alle corse dei carri)
dell’antichità. Le dimensioni dello stadio,
capace di 250.000 posti a sedere, possono
essere ancora oggi apprezzate poiché il suo
impianto coincide con quello di uno dei
moderni parchi archeologici romani. La sintesi
pittorica è tipica del modo con cui scene
complesse venivano rappresentate sulle monete
romane. Nonostante lo spazio ridotto, è
possibile osservare una notevole quantità di
dettaglio. Si distinguono tre gruppi statuari
di quadrighe, uno sulla sinistra, in cima
all’arco trionfale che fronteggiava la curva
dove i carri giravano; due agli angoli del
lato dritto dove le corse avevano inizio e
termine. La barriera centrale [spina; n.d.r.]
che divideva la pista è inoltre sontuosamente
decorata con un obelisco e delle mete poste a
ciascuna estremità. Tra le mete si osserva una
statua equestre ed anche un tempietto. Sul
muro perimetrale dello stadio è presente un
altro tempio, munito di un apparecchio solare,
dedicato al dio Sole. |
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Errare
humanum est, perseverare autem diabolicum ... seguito e fine della storia (v. link) |
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