|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
3.5.2021
Grazie.Peso Moneta: 1,12g Diametro: 12mm Colore: Argento Asse di conio: - Tipologia lega: Argento No materiale ferroso. Autorizzo l’uso incondizionato delle foto e delle immagini inviate. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roma, 5.5.2021
Gentile
Lettrice,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Diobolo (argento)1, zecca di Apollonia Pontica2,
4° secolo a. C., BMC
XIV 15 (page 9),
Sear Greek 1657 (pag. 165), SNG COP
4593 Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------------- Note (1) Il
diobolo di cui al catalogo
BMC XIV 15 (page 9) misura 19,8grani
(=1,28g). Di seguito riporto in tabella le
caratteristiche fisiche dei dioboli della
tipologia di figura reperiti
nel web:
(2) Riferisce lo Snible (un classico della monetazione greca) che le monete sopra descritte, un tempo attribuite congetturalmente a varie città, tra le quali Apollonia ad Rhyndacum (v. BMC XIV 15 - page 9), sono state finalmente identificate da Tacchella (RN, 1898, 210) come monetazione di Apollonia Pontica (cfr Zeit. F. Num., Xv. 38). Apollonia Pontica, oggi Sozopol in Bulgaria, collegata alla Tracia grazie alla via Pontica probabilmente realizzata da Traiano dopo il 105 d.C. e mai investita dai barbari, successivamente decadde e assunse nel 431 il nome di Sozopolis (città della salute). (3) Ho indicato tre riferimenti bibliografici per la moneta in esame, il primo è "The Catalogue of the Greek coins in the British Museum" (in breve BMC) che mi ha fornito il categorico BMC XIV 15 (page 9). BMC è un'opera monumentale che, per la parte riguardante le monete della Misia in Asia Minore è opera dello studioso Warwick Wroth, edita nel 1892. BMC attribuisce la moneta in esame alla città della Misia Apollonia ad RHYNDACUM sita sulla sponda asiatica del Mar di Marmara. Il secondo riferimento è la "Sylloge Nummorum Graecorum del Danish National Museum (43 volumi) - Copenhagen 1942" (in breve SNG Cop) che riporto "de relata" col categorico SNG COP 459. SNG Cop ascrive correttamente la moneta in esame ad Apollonia Pontica. L'ultimo riferimento è "Greek Coins and Their Values - Volume 1: Europe di DAVID R. SEAR Copyright Date: 1978" ed è anche il più recente che conferma l'attribuzione della moneta in esame ad Apollonia Pontica in Tracia, oggi Sozopol. (4) Attorno al 610 a.C., i greci ionici di Mileto stabilirono un importante avamposto sulla costa occidentale del Mar Nero. La città, originariamente chiamata Antheia (Ἀνθεία), posta su una penisola naturale e sulle tre isole vicine, divenne rapidamente un prospero centro commerciale che esportava rame, miele, grano e legname, mentre importava vino, sale, tessuti e ceramiche per la rivendita ai Traci interni. All'epoca principali partner commerciali della città erano Mileto, Atene, Lesbo, Chios e Rodi. La prosperità consentì presto ad Antheia di espandersi e svilupparsi come importante metropoli culturale. Un importante tempio ad Apollo fu eretto nella città alla fine del V secolo a.C. e, al prezzo di 500 talenti, lo scultore greco Kalamis (di Beozia) realizzò una statua in bronzo del dio Apollo del peso di 13 tonnellate e alta 10 metri. Così popolare era questo tempio di Apollo, che la città fu ribattezzata Apollonia in suo onore. Nel 72 a.C., durante la guerra contro il Tracio Bessi, il proconsole di Macedonia, Marco Terenzio Varrone Lucullo (cos.73 a.C.), saccheggiò la città e fece trasportare la statua a Roma, dove fu esposta in Campidoglio (Plinio, NH XXXIV.18; Strabone VII.6.1). Là rimase in Campidoglio fino all'avvento del Cristianesimo, allorché venne abbattuta (notizie tratte dal link). (5) L'ancora e il gambero nel rovescio attestano la dipendenza di Apollonia Pontica dal commercio marittimo; l'ancora raffigurata su queste monete è in realtà una delle prime ancore dal disegno moderno rappresentate nell'arte greca. Nel 342/1 a.C., Filippo II attaccò e conquistò Apollonia e altre città della Tracia, incorporando così queste aree nel Regno Macedone. Le famose dracme d'argento Apollo/Ancora di Apollonia furono coniate nel periodo precedente a questo evento, quando la città aveva bisogno di produrre moneta per finanziare la difesa contro l'imminente invasione macedone. La conquista di Filippo determinò la fine della monetazione d'argento autonoma della città, poiché nessuna emissione successiva a queste fu mai coniata. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|