Roma, 29.4.2017
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis, zecca incerta1, Ric VII
--, c. 315-316 d. C.
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. IMP LICINIVS P F AVG2. Licinio, testa
laureata, busto paludato e corazzato a destra.
R. SOLI INV-I-CTO COMITI3. Segno di zecca, 4.
Il Sole radiato, stante a sinistra, testa a
sinistra, chlamys pendente dalla spalla sinistra,
solleva la mano destra, mentre con la sinistra
sorregge un globo.
A titolo esemplificativo riporto i link a due
monete della tipologia di figura nelle quali sono
presenti le due lettere S, F a sinistra e a destra
nel campo del rovescio:
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_arles_RIC_vII_068.jpg
Licinius I / Sol - Follis - 20mm. Arles mint 315-6
AD RIC 59 Alternately ally and adversary
of Constantine was Licinius (Augustus 308-324 AD).
Licinius controlled the East but was represented
also on coins from Constantine's western mints.
IMP LICINIVS PF AVG is just one of several legend
varieties found for this ruler but all will
include the title Augustus. Sol, the unconquerable
sun god and comrade of the emperor (SOLI INVICTO
COMITI), was most popular in the years immediately
preceding the conversion of the Empire to
Christianity. He is shown as a nude male wearing a
radiate crown and holding a globe. The mintmark
PARL combines the workshop letter P (primus) and
the first three letters of the mint name. Code
letters in the field (here SF) identify the issue
(therefore date) of the coins. While some
mint/issue combinations are rare and desired by
specialists, Sol coins are generally very common.
Douglas Smith.
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_rome_RIC_vII_035.jpg
Rome RIC VII 35 Licinius I AE Follis.
315-316 AD. Rome mint. IMP LICINIVS PF AVG,
laureate, draped, cuirassed bust right / SOLI
IN-VI-CTO COMITI, Sol standing left, chlamys
across left shoulder, holding globe, right hand
raised, S-F across fields. Mintmark RP.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e
di stile della moneta appaiono comparabili con quelle
dei conî d'epoca di pari tipologia. Forse una foto di
migliore qualità avrebbe potuto confermare la lettura
delle leggenda del dritto sopra riportata e fornire
indicazioni utili alla catalogazione completa della
moneta.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) La mancata
lettura della leggenda d'esergo impedisce la
catalogazione della moneta. Le due lettere (S - F)
a sinistra e a destra nel campo del rovescio sono
compatibili con una pluralità di monete. Ho
riportato, a titolo esemplificativo, nel link di cui sopra una
coppia di monete, battute rispettivamente dalle
zecche di Arles e di Roma, nelle quali le due
lettere sono presenti.
(2) IMPerator LICINIVS Pivs
Felix AVGvstvs. In altra pagina di questo sito si
è tracciato un profilo storico della tetrarchia,
all'interno della quale trova posto Licinio:
- cliccare
qui per le vicende che lo riguardano,
dall'elevazione ad Augusto (11.11.308) sino alla
conferenza di Milano del gennaio-febbraio del
313;
- cliccare
qui per le vicende successive, sino alla
pace di Sardica (1.3.317) e all'elevazione al
rango di Cesare dei figli di Costantino I,
Crispo e Costantino jr, e del figlio di Licinio
I, il futuro Licinio II.
(3) SOLI INVICTO COMITI, al Sole
compagno invitto. Invitto era l'epiteto di tre
diverse divinità, El Gabal (divinità siriaca), Mitra
(divinità di origine persiana), e il Sole (il
dio protettore dell'imperatore Aureliano) che
venivano festeggiate insieme il 25 dicembre, "dies
natalis solis invicti". La festa, secondo http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus,
fu introdotta da Elagabalo (218-222) e raggiunse
l'apice della popolarità sotto Aureliano che la
promosse in tutto l'impero. Quando Giulio Cesare
introdusse il calendario giuliano, il 25 dicembre
corrispondeva approssimativamente alla data del
solstizio d'inverno. Dunque, proprio nel giorno più
corto dell'anno, il Sole dimostrava la sua natura
invitta perché dava inizio ad un nuovo ciclo di
crescita. La moneta richiama il culto del dio,
presente in tutta la monetazione di Costantino e,
con la stessa leggenda, anche in quella precedente
sin dai tempi di Adriano.
(4) Il segno di zecca, , si
compone di due parti:
- due lettere, posizionate a sinistra e a
destra nel campo del rovescio, svolgono
verosimilmente un ruolo funzionale al controllo
di produzione della zecca, realizzato tuttavia
con modalità di cui non si conosce il
meccanismo;
- al di sotto della linea di esergo, i punti
interrogativi sostituiscono il nominativo di
zecca e il numero dell'officina monetale.
|